Capitolo 11

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Il primo a svegliarsi fu Simeon, che era sceso ed era uscito senza dir niente a nessuno. Non amava passare il tempo nel passato, né tantomeno amava stare con tutta quella gente. Era venuto solo per Fey che, però, si divertiva a stare con gli altri e lo ignorava. Non lo faceva apposta, lo sapeva. Però gli sarebbe piaciuto che se ne rendesse conto e iniziasse a stare con lui. Era egoista, e lo sapeva. Ma non si faceva problemi ad esserlo.
-Ehy Simeon! Eccoti!- esclamò qualcuno, raggiungendolo.
-Mi cercavi, coniglietto?-
-Si scimmione. Sei uscito senza avvertire-
-Non credevo che si notasse la mia mancanza-
-Effettivamente non parli mai con nessuno. Non ti piace la vacanza?-
-Mi piacerebbe di più se un certo coniglietto non mi ignorasse bellamente-
-Io non ti ignoro-
-Stai sempre con gli altri. Sembra che neanche tu riesca a ricordarti della mia esistenza-
-Mi sono accorto che non c'eri. Quindi è ovvio che mi ricordo della tua esistenza. Solo che i ragazzi non li vedo mai, io e te viviamo nello stesso periodo-
-Ottimo motivo per ignorarmi, già-
-Sapevi che sarebbe stato così. Se ti da fastidio, perché sei venuto?-
-Perché venivi anche tu-
Fey arrossì, sentendo quelle parole, a differenza di Simeon che si comportava come se avesse detto una cosa semplicissima.
-C-Come?-
-Sei diventato sordo? Sono venuto qui, perché venivi tu-
-P-Perchè...-
-Perché ti amo, Fey. Andiamo, anche quell'idiota di Arion l'avrà capito!-
-T-Tu... Cosa...- balbettò il verdino, prima che le labbra del maggiore si possassero sulle sue. Non chiese l'accesso, entrò direttamente facendo subito scontrare le loro lingue. Era un bacio tutto fuorché casto, ed era perfetto così.

Martina aveva gli occhi a cuoricino, praticamente. E Liria non era da meno. Vale si tratteneva, a differenza loro.
-Li dobbiamo far scopare!- disse categoricamente, Liria. E Vale ne fu subito d'accordo.
-Fate voi, però. Sapete io come sono impedita- disse Martina, che aveva ricominciato a saltellare.
-Coniglia- la chiamò Vale, facendo ridere la biondo-rossa e la corvina-turchese.

Nathan stava preparando la colazione, mentre Mark lo guardava con sguardo da innamorato. Ma ovviamente il turchese non capiva quello sguardo, e pensava fosse semplicemente ammirazione per la sua cucina.
-Ho finito-
-Sai che sei bello, Nath-Chan?-
-C-Cosa?-
-Sei bello-
Era tipico di Mark dire ciò che pensava, così, senza particolari motivi. Il turchese arrossì, mentre gli passava la colazione.
-A-Ah... Ehm... G-Grazie Mark-
Il castano fece uno dei suoi sorrisoni, e iniziò a mangiare.
-Tu mi piaci molto, Nath-Chan- disse dopo un po, con la sua tenera ingenuità, arrossendo un po. Nathan, invece, stava letteralmente andando a fuoco. E spinto da chissà quale coraggio, lo baciò.

Arion e Victor si stavano baciando. Com'era successo? Un semplice incidente assolutamente non dovuto a tre ragazze yaoiste sclerate. Infatti, il castano era caduto accidentalmente addosso a Victor, facendo scontrare le loro labbra. E il blu era un seme in piena fase ormonale, che di un bacio a stampo non si accontentava. E in più, Arion gli piaceva e anche tanto. Così si ritrovarono a baciarsi, a petto nudo, con Victor che aveva la mano tra le mutande del minore, accarezzandogli il membro.
Arion si fece levare ogni indumento e, titubante, li levò anche all'altro. Il blu lo penetrò do cattiveria, senza prima prepararlo, facendo venire le lacrime agli occhi all'altro che intanto gemeva e chiamava il suo nome con desiderio.

Riccardo e Terry si davano le spalle. Ogni volta che stavano insieme, facevano così. Era un modo per non litigare. Però al bianco infastidiva essere ignorato dal pianista.
-Non ignormi-
-Perché no?-
-Perché mi da fastidio?-
-Che t'importa se ti parlo o meno?-
-Non m'importa-
-Allora sta zitto-
Rimasero in silenzio altri dieci minuti, poi Terry parlò di nuovo.
-Riccardo-
-Che vuoi?-
-Non mi piace che mi ignori-
-E si può sapere perché?-
-Credo di avere un enorme problema-
-Solo uno?-
-Credo di essermi innamorato di te-
Il pianista non disse niente, rimase fermo, immobile. Non fiatò. Ricambiò semplicemente il bacio che Terry era andato a dargli.

-Fu così che Liria e Martina morirono per lo sclero- commentò Vale vedendo le due ragazze saltellare. Erano l'una di fronte all'altra. Le ginocchia leggermente piegate. Le mani di Martina in quelle di Liria, con le dita intrecciate. Erano coordinate nei salti.
-Questa vacanza vi sta facendo bene-
-Molto!- dissero in coro. Non stavano più nella pelle.

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