Capitolo 8

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-Ben tornati- li salutò Valentina appena vide Jude e Caleb rientrare. Non si tenevano per mano, segno che non volessero far sapere agli altri di stare insieme.
-Com'è andata?- chiese Liria maliziosa, sotto gli sguardi confusi degli altri.
-L'ho riportato vivo. Come doveva andare?- chiese Jude.
-Non so... Magari... Qualcuno si è dichiarato... C'è stato un bacetto... O due... Siete tornati mano nella mano...- disse vaga Martina, ma con lo sguardo sognante. Suo fratello si strozzò con la sua stessa saliva, mentre Jude avvampò.
-Come...- iniziò a chiedere il rasta, ma vennero interrotti da un urlo. Hurley scese di corsa le scale, inseguito da una più che furiosa Victoria.
-Non...-
-...voglio...-
-...sapere- dissero Martina, Liria e Valentina una dopo l'altra.
-Qui servirà una bella scopata- sussurrò la biondo-rossa alla più piccola delle tre. Valentina annuì, ghignando. Ma le pianificazioni delle ragazze furono interrotte da un tuono che fece sobbalzare la maggior parte dei ragazzi. Poi la luce andò via, e si potè ben sentire l'urlo di una ragazza.
-Marty calmati- disse Aitor cercando, invano, la sorella tra l'oscurità..
-C-C-Calma u-u-un c-c-cazzo- balbettò la ragazza, che stava anche tremando. Era terrorizzata dal buio, e ne erano tutti consapevoli. Ciò che nessuno sapeva era che Byron, Shawn, David e Jude avevano il terrore dei rumori forti. Tuoni e fulmini compresi.
-Che cazzo...- mormorò Caleb sentendo un peso sul braccio, come se qualcuno si fosse appeso ad esso.
-C-Caleb...- sussurrò Jude tremando.
-Anche tu paura del buio?-
-N-No... I r-rumori forti n-non mi p-piacciono...- rispose sempre sussurrando, per poi stringersi di più contro il suo ragazzo non appena si sentì un altro tuono.
-Meglio se andiamo nelle nostre camere- disse ad alta voce il punk, così da poter star solo con il rasta.
-Va bene. Ragazze, riuscite a tenerla voi? Se volete resto anch'io. Marty, che dici?- chiese Aitor, evidentemente preoccupato per la sorella.
-Possiamo restare anche noi- aggiunse Jordan, parlando a nome suo e di Xavier.
-N-No... L-L-Liria e V-V-Vale s-s-sapranno come aiutarmi...-
-ANDIAMO A VEDERE YAOII- esclamò la biondo-rossa trascinando la corvina su, seguita da Vale. Anche gli altri andarono nelle proprie stanze, anche se non tutti con le loro gambe.

-Non pensavo che fossi così fifone- commentò divertito il punk, mentre teneva Jude in braccio.
-S-Sei u-uno s-stronzo- balbettò il rasta, spaventato e con la voce leggermente incrinata. Caleb sgranò gli occhi e lo lasciò sul letto, così da potergli levare gli occhialini. Ma Jude abbassò subito lo sguardo, per non farsi vedere in volto.
-Jude, guardami-
Niente.
-Jude, ti ho detto di guardarmi-
Il rasta continuò a guardare il pavimento, per niente intenzionato ad alzare lo sguardo.
-Amore...- provò nuovamente il castano, questa volta facendo capire tutta la sua preoccupazione. Jude, titubante, alzò lo sguardo mostrando le guance rosse per l'imbarazzo bagnate da delle lacrime. Gli si strinse il cuore nel vederlo ridotto così, e si pentì subito di averlo preso per il culo. Un altro tuono fece spaventare il rasta, e il castano lo abbracciò istintivamente.
-Ehy, rilassati. Non è niente- mormorò al suo orecchio. Poi gli venne un'idea. Si staccò dal minore e fece per andarsene, ma Jude lo bloccò per un polso.
-N-Non l-lasciarmi s-solo-
-Tranquillo Jude. Torno tra un secondo-
Il tono di voce del castano era più dolce di quanto volesse. Ma il rasta era capace di trasformarlo con una così poca difficoltà. Uscì dalla stanza e, come promesso, tornò in pochissimo tempo. Ci fu l'ennesimo tuono, e Jude tremò ancora di più. Caleb si sedette sul suo letto, accanto a lui, e gli mise un paio di cuffiette nelle orecchie. Accese l'MP3 alla quale era collegato e fece partire la musica ad alto volume. Poi passò un braccio attorno alla sua vita e si stese, attirandolo a se. Gli sfilò appena una cuffietta, quel tanto che bastava per fargli sentire ciò che gli diceva.
-Ora dormiamo, okay? Resto nel letto con te e con queste non dovresti più sentire i tuoni- spiegò, prima di rimettergli la cuffia e stringerlo maggiormente a se. Jude si girò verso di lui, mise le mani sulle sue spalle e nascose il volto nell'incavo del suo collo.
-Grazie- mormorò piano, imbarazzato. Caleb gli lasciò un bacio tra i capelli, mentre gli sfuggiva un sorriso. Si addormentarono dopo poco, entrambi sereni.

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