Capitolo 2

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Distolgo lo sguardo imbarazzata...

-Avete proprio ragione, stiamo solo chiaccherando.- esclama fissandomi.

Gli sorrido.

Mi osserva e...

-Voglio sdebitarmi.- esclama.

Lo guardo confusa. -Vostra altezza?-

-Voglio riportarvi a casa.- mi sorride e detto questo si avvia verso la slitta.

-Altezza, no! Non è giusto...-lo seguo alzandomi l'abito per evitare un'altra scivolata.

-Perchè no?- chiede lui.

-Perchè...perchè voi...voi siete...un...-balbetto di nuovo...

-Un principe?-azzarda lui.

-Si...-mormoro e io e in quel momento inzia a ridere...

-Mia cara, solo perchè sono un nobile non vuol dire che non debba servire una fanciulla in difficoltà.-mi guarda intensamente...

-Non sono...in difficoltà...-mormoro.

-Non vi lascio partire da sola con questo gelo nè tantomeno con questo buio. Potrebbero esservi lupi o banditi.-

Lo guardo. -Attaccherebbero lo stesso con o sensa di voi...-

Mi sorride. -Per i lupi ve ne dò atto ma riguardo i banditi ci penserebbero due volte con me al vostro fianco.-il suo sguardo quelle parole che sono come una minaccia consolatrice...perchè sento un calore intenso dentro di me simile a un fuoco ardente...

-Allora?- mi porge la mano.

Lo guardo. -E i vostri uomini?-

-Li raggiungerò più tardi.-mi sorride.

Sorrido e poso la mano sulla sua e quella stessa stretta di poco fa mi fa salire con lui sulla slitta.

Le mie cugine mi notano e devo dire che sembrano sollevate all'idea che il principe sia davanti con me a guidare i cavalli, piuttosto che dietro con loro. Parlano a bassa voce...e qualcosa mi dice che stanno parlando del principe. Non voglio che lui possa sentire...non è affatto giusto...

Sprona i cavalli con sicurezza e un po di severità...credo che lo sto fissando da troppo tempo...

-Sognate Miss?- mi chiede.

-Come?- mi risveglio dai miei pensieri.

-Perdonatemi sembrava stesse sognando ad occhi aperti.- scuote le briglie mentre ci allontaniamo nel buio pece della notte.

-Sto bene.- dico semplicemente mentre nell'ombra scorgo un suo sorriso.

Non mi è mai piaciuto il buio...mi sento impotente nel suo immenso...ed ho come un senso di inquietudine...

-Qualcosa non va miss?- mi chiede.

-Perdonatemi...non sono portata per le gite notturne...-

-Capisco.- guida i cavalli.

-Non sono certo abituata come voi che siete un soldato, mio signore.-

-Mia cara, credetemi se voi sareste stata un soldato avrei fatto di tutto pur di restare in qualche missione notturna.-

Ok, ringrazio il buio che ci copre almeno così non può accorgersi del mio rossore...

-Vostra altezza fa troppi complimenti...-mormoro.

-Tutti veri.-risponde lui.

Arrossisco e scende il silenzio...

***

Anche l'Impalatore sorrideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora