Capitolo 14

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Vlad mi guarda...non riesco a capire cosa sta pensando...

Scoppio a piangere e singhiozzo. –Vlad...ho paura...- detto ciò con mia sorpresa Vlad mi strinse forte a sé.

Singhiozzo e tremo...

-Perché hai paura di una cosa così bella?- mi chiede il mio principe.

Singhiozzo. –Non lo voglio...questo figlio...non deve mai venire al mondo!- tremo e lo urlo a pieni polmoni.

Vlad mi stringe le spalle. –Che cosa dici?-

Scuoto il capo.

-Parla.- mi scuote un po' Vlad serio.

Premo la mia mano sul ventre... -Ho cercato...di perderlo...- mormoro piangendo.

Gli occhi di Vlad divengono due fuochi.

-Ho cercato...in questi libri...ho provato...diversi metodi ma...-

Vlad mi lascia violentemente e si alza. –Tu sei pazza.-

Lo guardo in lacrime. –E' da pazzi non voler far soffrire una creatura innocente dalle perfidie della gente???- urlo.

-E' un peccato. Nei confronti di nostro Signore.-

-Non ti è mai importato di questo!- urlo.

-Forse m'importa perché è mio figlio!!!- grida ringhiando.

In quel momento un tuono irrompe fuori e inizia a piovere.

Mi copro con il lenzuolo e tengo lo sguardo basso.

-Non voglio...che venga chiamato bastardo...io non sono una puttana...sono solo...innamorata...-mormoro.

Vlad resta in silenzio.

-Cosa diranno gli altri? Appena il mio ventre si gonfierà? Cosa diranno quando partorirò? Cosa diranno quando sapranno che sono stata tra le lenzuola del principe??-

-Basta!!!!- detto questo Vlad getta a terra tutto ciò che vi è nella scrivania compresa la Kappa che gli ho fatto...e l'inchiostro della boccetta si rompe macchiandola...

Mi copro la bocca e le lacrime mi scendono.

Vlad ansima ma non si volta, guarda fuori...

Mi chino in ginocchio e stringo la Kappa al petto come sé fosse un bambino...singhiozzo e tremo...e mi cullo...stringendomi il ventre...

Avvicino le mani ai pezzi di vetro di un vaso ormai rotto...

Ma le sue mani mi precedono.

Resto ferma mentre lui raccoglie i cocci...

-Mi dispiace...-mormoro. –Mi dispiace...- mormoro agitata e confusa.

Vlad mi stringe al suo petto e mi accarezza la schiena e i capelli.

-Voglio questo bambino...voglio te.- mi bisbiglia piano.

Alzo lo sguardo... -E la gente?-

Fa un sorriso sarcastico e mi accarezza i capelli. –Credi che non sappia cosa dicono tutti alle mie spalle? Che sono un mostro, un assassino. Là fuori diversa gente mi vuole morto. E pensi che per le chiacchiere della gente io mi fermerò? No Kari. No. Non lo farò mai. Nessuno può dire sé è giusto o sbagliato. Nessuno può dirmi cosa devo fare. Sé commetterò degli errori li commetterò solo perché io ho voluto così. Vorresti davvero perdere il frutto del nostro amore per degli stolti? Uccidere un'innocente per delle fecce della terra? E' questo che vuoi?-

Anche l'Impalatore sorrideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora