10 - La normale curiosità di una sposa

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La piccola Elizabeth risultò essere esattamente come Andrea si era aspettata: estremamente schiva e riservata. Ma dal momento stesso in cui ricevette la notizia di essere diventata la dama di compagnia della signorina le si accese una luce nuova negli occhi, che Andrea percepì come gioia e senso di riconoscenza verso la sua persona. Iniziò a volerla con sé ogni volta che doveva vestirsi e acconciarsi i capelli, scoprendo che la piccola Elizabeth aveva buon gusto nello scegliere accostamenti di tessuti, e sapeva anche pettinare i capelli in acconciature elaborate, tanto che, finalmente, Nicole poté dedicarsi un po' di più a sé stessa e all'andamento della sua casa.

Quella sera Elizabeth stava finendo di acconciare i capelli di Andrea per la cena, con un'acconciatura semplice ma d'effetto. Aveva anche scelto il vestito che Andrea stava indossando, preso dall'armadio di Annabelle e abbinato ad un grazioso scialle che esaltava gli occhi verdi di Annabelle. Ovviamente l'entusiasmo di Andrea per la cena era alquanto spento e per la giovane Elizabeth non era difficile indovinarne il motivo. Continuava a chiedersi, infatti, come miss Annabelle potesse accettare di sposare il suo padrone, un uomo burbero e litigioso, oltre che anziano. Erano più le volte che lo aveva visto arrabbiato e intento ad impartire ordini alla servitù che sorridente in compagnia di qualche amico o conoscente.

Seduta al tavolo da toeletta, Andrea sospirò teatralmente. "Menomale che mi aiuti a scegliere cosa indossare in queste occasioni, Elizabeth, altrimenti io sarei nella confusione più totale."

"Non dica così, signorina," ribatté la ragazza mentre appuntava alcune ciocche, "lei ha una bellezza fuori dal comune, potrebbe benissimo presentarsi anche con la tenuta di un cavallerizzo e verrebbe accolta dal mio padrone allo stesso identico modo."

Andrea ridacchiò soavemente, intenta a spostare la conversazione proprio sull'uomo che avrebbe dovuto sposare.

"Vuoi forse dirmi che il tuo padrone ha degli ottimi gusti?"

Come sempre a queste domande, Elizabeth arrossì violentemente. "Io... beh... credo di sì... non so..."

Andrea ridacchio divertita e attese qualche secondo per intavolare un discorso importante.

"A volte mi chiedo com'era la prima moglie del Conte."

"Oh, era di una bellezza non indifferente." Sorrise Elisabeth, sognante.

Attraverso lo specchio Andrea la osservò curiosa. "Vuoi dirmi che la conoscevi?"

Il rossore sulle guance della giovane non tardò a farsi vedere di nuovo, ma tentò di rispondere senza balbettare. "Sì, io... la conoscevo, miss Annabelle, e anche molto bene."

"Tu hai la mia età, Elizabeth, quanti anni avevi quando la prima Contessa morì?"

"Sette, signorina."

Nel 1889... periodo perfetto in cui nascondere un omicidio per un uomo altolocato, pensò Andrea.

"Come fai a parlare così di lei, quanto bene la conoscevi?"

Elizabeth si bloccò con le mani a mezz'aria mentre stava appuntando l'ennesima ciocca al capo di Andrea, completamente annichilita.

"Era mia sorella."

Andrea non si aspettava qualcosa del genere. "Tua sorella?"  Rimase a bocca aperta.

Elizabeth finì di acconciarle i capelli e si allontanò di un passo.

"Già... eravamo solo io e lei, i nostri genitori sono morti quando sono nata io, mia madre dandomi alla luce e mio padre in un incidente. "

"Non lo sapevo, mi dispiace tanto," Andrea si voltò verso di lei. "E sai come è successo?"

Bloccata Nel TempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora