20 - Spiegazioni a chi di diritto

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Un pacchetto di sali venne fatto ondeggiare sotto il naso di Regina per farla rinvenire. La donna sbatté lievemente le palpebre,  aprì lentamente gli occhi e poco a poco mise a fuoco i due uomini chini su di lei.

"Che cosa è successo?" borbottò cercando di schiarirsi la mente.

"Sei svenuta, Regina."

Adam già prevedeva come sarebbe finita quella storia. La sua ex moglie non sarebbe andata via finché non avesse saputo quello che stava succedendo lì dentro. E una volta saputo non sarebbe andata via lo stesso. Peggio di un cane che si morde la coda.

Regina scostò le spalle dalla poltrona e si portò una mano alla fronte, come se avvertisse mal di testa. "Avrei giurato di aver visto mia nonna con una ragazza che sembrava mia madre e si chiamava come lei..." Farfuglio, persa nella sua confusione mentale.

Adam pensò che forse poteva ancora farle credere di essersi sognata tutto, che magari si era confusa e aveva sbattuto la testa.

"Hai sempre avuto una fervida immaginazione, Regina." Sorrise, tranquillo.

Lei lo guardò per un secondo con fare assente, spostò lo sguardo per un attimo su Patrick, anch'egli chino su di lei con aria preoccupata, e tornò a squadrare l'ex marito.

"Ma voi due cosa ci fate qui dentro? Siete diventati amici?"

I due si scambiarono un'occhiata perplessa e annuirono all'unisono. Inutile dire che con questa risposta non fecero altro che stuzzicare la sua curiosità.

Si alzò in piedi con aria austera e cominciò a camminare in mezzo a tutti quei macchinari, guardandosi attorno in modo critico. "E cosa fate, insieme, vi mettete a giocare al piccolo chimico?" Fece una pausa, e si voltò a guardarli, perforandoli con i suoi occhi celesti, identici a quelli di sua figlia.

Nonostante il suo aspetto curato e dolce, la madre di Andrea era una donna molto determinata, che sapeva farsi rispettare. Perfino dopo il divorzio dal marito non permise che le versasse gli alimenti, era sempre stata autonoma. La sua catena di negozi di cosmetici le fruttava più di trentamila dollari l'anno, iniziando dal basso come cassiera aveva fatto successo, il ché l'aveva resa indipendente nonché troppo orgogliosa per farsi mantenere da lui. Aveva sempre avuto un alto tenore di vita, anche quando il suo marchio aveva incontrato periodi meno fiorenti. Non si era mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno, e non avrebbe permesso che un uomo poco più grande di sua figlia e il suo ex marito mezzo matto riuscissero a farle credere quello che volevano nascondendole la verità. Perché glielo leggeva in faccia che le stavano nascondendo qualcosa. Suo marito non era mai stato bravo a mentire.

"Spiegatemi una cosa: Se Andrea non è qui, perché c'è la sua auto parcheggiata proprio qui davanti? E per quale motivo voi due sareste diventati amici?"

"In realtà queste sarebbero due cose..." tentò di tergiversare Adam, ma lei lo fulminò con lo sguardo e lui si zittì.

"Ha ragione, le dobbiamo una spiegazione." Farfugliò Patrick.

Adam lo guardò sgranando gli occhi, gli era andato di volta il cervello? Ma Patrick aveva sempre avuto molta stima della madre di Andrea, e in fondo era sempre di sua figlia che si stava parlando, aveva il diritto di sapere. In cuor suo pregò silenziosamente che la sua decisione fosse giusta e che non si sarebbe pentito di averle rivelato la verità.

"Mi dispiace se abbiamo tentato di tacerle la verità, signora, ma sono del parere che non sia giusto che lei ne rimanga all'oscuro."

"Patrick, sei sicuro di quello che—" Intervenne Adam, ma Patrick lo fermò.

"È sua madre!" Si avvicinò all'uomo parlò abbassando la voce, per farsi sentire solo da lui. "Andrea in questo momento è come se fosse sotto i ferri in sala operatoria. Se qualcosa... dovesse andare storto potrebbe non avere la possibilità di tornare indietro. Lo sa, lo ha detto anche lei. Sua madre ha il diritto di sapere come stanno le cose. Se la situazione non si dovesse sistemare in tempo dovrà comunque dirglielo... tanto vale farlo adesso."

Bloccata Nel TempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora