Capitolo 1

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PREMESSA: QUESTA STORIA NON SEGUIRÀ L'ORDINE NATURALE DEGLI EVENTI, CAMBIANDO L'ETÀ DEI PERSONAGGI E LE VARIE AMBIENTAZIONI.

Martine si legge alla francese, quindi "Mártin"

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Come può l'idea che ti eri fatto di una persona, cambiare così radicalmente?

Personalmente tendo a giudicare un libro dalla copertina e spesso non provo neanche a leggerlo, mi limito alla prima impressione.

Poi è arrivato lui, mi ha letteralmente stravolto la vita, la mia prima impressione non era solo sbagliata, era completamente il contrario di ciò che lui era realmente.

Freddo, egocentrico, incapace di creare rapporti duraturi, antipatico, meschino e viziato: questa era l'idea che mi ero fatta di lui, di Tony Stark, Iron Man o come lo volete chiamare.

Se al tempo mi aveste chiesto "che ne pensi di lui?" io vi avrei risposto sputando per terra.

Insomma, un miliardario che all'improvviso grida al mondo di essere Iron Man solo per avere più attenzioni, senza preoccuparsi di ciò che questa sua affermazione possa provocare, non vi sembra una persona orribile?

Questa mia idea di lui rimase la stessa per parecchi anni, a dire il vero, fino all'attacco di New York da parte di Loki, fratello di Thor.

La mia vita cambiò radicalmente dopo quell'attacco, soprattutto grazie ad uno sfortunato incidente.

Stavo correndo per le strade, cercando di aiutare più persone possibili, sono un agente dello S.H.I.E.L.D. ed ero stata mandata sul posto.

Abbassai la guardia solo un attimo, uno solo eppure quella distrazione mi costò quasi la vita.

Uno di quegli alieni mi prese, portandomi in alto, per poi lasciarmi cadere, colpito da una freccia che lo aveva ucciso sul colpo.

Stavo precipitando e l'unica cosa a cui pensavo era cosa mi stava per accadere, avrebbe fatto male morire?

Chiusi gli occhi, preparandomi all'impatto che però non arrivò.

Ero avvolta da due braccia, appoggiata su qualcosa di metallico, rosso e freddo.

Quando sentì la sua voce, capì.

<< Martine Wilson, giusto? >> chiese, con la solita voce che usava nelle interviste, pieno di sè come pochi sapevano essere

<< Sì, ora lasciami, devo combattere >> feci per staccarmi da lui, volevo atterrare sul tetto di un edificio

<< Scordatelo, agente, sei ferita >> disse, indicando la profonda ferita sulla mia spalla, dalla quale usciva molto sangue

Cominciai ad avere qualche capogiro, forse aveva ragione, anche se mi costava ammetterlo, in quelle condizioni l'unica cosa che mi poteva accadere era morire non essendo di aiuto a nessuno.

<< Stammi a sentire, ora ti lascerò nella Stark Tower, ad uno dei piani più bassi, la struttura dell'edificio è fatta appositamente per evitare crolli, quindi lì dentro sarai al sicuro, a meno che non ti venga una nave aliena addosso >> mi guardò << non appena tutto questo sarà finito, io e gli altri Avengers ti raggiungeremo e potrai ricevere le cure mediche adeguate; fino a quel momento, non ti muovere >>

Il mio primo pensiero fu "Sicuramente Loki si sarà impossessato della sua mente e gli starà facendo dire cose che non direbbe mai in quanto è tutto parte di un attentato terroristico alla mia persona", ma risposi solo con un << va bene >>

Behind the mask || Tony StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora