Capitolo 16

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Peter's P.O.V.

Mi svegliai con un forte mal di testa e pochi ricordi del giorno precedente.

Mi ero ubriacato?

"Avanti Peter, hai 15 anni!" Gridai a me stesso, alzandomi dal letto, accorgendomi che non era il mio.

Mi trovavo in una grande stanza con finestre che davano sul centro di New York.

Solo che c'era qualcosa di strano... non vedevo la Stark Tower.

Poi realizzai: non la vedevo perché ero all'interno della Stark Tower.

Imprecai mentalmente, uscendo dalla camera, notando di trovarmi su uno dei piani più ampi e lussuosi, forse proprio quello del Signor Stark.

<< C'è qualcuno? >> chiesi, sperando in una risposta positiva

Vidi qualcuno alzarsi dal pavimento, più precisamente tre persone.

Due le riconobbi subito: Thor, il Dio del tuono e Loki, suo fratello; la terza era una donna che non avevo mai visto prima.

<< L'ubriacone si è svegliato finalmente! >> disse la donna << ieri eri ridotto piuttosto male >> mi guardò << sono Valkyrie comunque >>

<< Peter >> alzai una mano in segno di saluto

Non volevo sapere perché fossero tutti e tre in quel salotto, volevo solo trovare il Signor Stark.

Le miei preghiere furono presto esaudite, infatti la porta di una stanza si aprì e da essa uscì niente meno che Tony Stark, già ben vestito.

<< Buongiorno Parker, dormito bene? >> mi chiese con noncuranza e io risposi con un cenno affermativo

<< Ora se vuoi scusarmi ho del lavoro da svolgere, ti va di accompagnarmi? Stamattina ho mandato Happy a comprarti dei nuovi vestiti, li troverai ai piedi del letto >>

Annuì nuovamente, correndo a prepararmi.

Solo una volta pronto però, capì che i vestiti nuovi erano una copia della mia misura degli abiti che il Signor Stark indossava quel giorno.

<< Signor Stark >> lo chiamai, una volta entrati nell'auto << che è successo ieri sera? >>

<< Se non lo sai tu! Io ti ho solo dato un passaggio da Brooklyn >> disse e sbiancai all'improvviso

<< Parker? Stai bene? >>

<< A che ora mi è venuto a prendere? >> chiesi, esitando leggermente

<< Forse l'una di notte, insomma, un po' presto >> alzò le spalle << ti ricordi qualcosa? >>

<< Ho accompagnato a casa Michelle, poi... >> mi bloccai, i ricordi cominciarono a farsi più chiari

Ero davanti a casa di Michelle insieme a lei, che rideva per il semplice fatto che fossi ubriaco, anche se forse lo era un po' anche lei.

<< Sai Peter, ho passato una bella giornata con te, dovremmo farlo più spesso >> mi disse

Risposi cercando di non balbettare, per non sembrare completamente andato.

<<Anche a me è piaciuto stare con te >> dissi frettolosamente

Lei sorrise e si avvicinò a me, lasciandomi un casto bacio sulle labbra.

<< Ci si vede in giro >> concluse, chiudendo la porta di casa

<< Poi...? >> mi chiese il Signor Stark

<< Niente, non ricordo >> mentii, mi vergognavo, non mi sentivo ancora completamente a mio agio

<< Dai Parker, non ti devi vergognare di dirmi che avete fatto- >>

<< Non abbiamo fatto niente! >> lo bloccai << Credo che mi abbia solo baciato e poi sia entrata in casa >>

<< Un vero peccato >> abbassò la testa

<< Signor Stark >> lo richiamai << lei ieri ha detto che è fidanzato... con chi, se posso chiedere? >>

<< Martine >> rispose lui << mi ci è voluto tempo e fatica, ma alla fine, ci sono riuscito >>

<< Lei dov'è ora? >> chiesi, notando di non averla vista in casa quella mattina

<< Missione segreta, lavora per lo S.H.I.E.L.D. >> rispose lui tristemente

<< Come vi siete conosciuti? È scoccata la scintilla? >>

<< Mi sembri un ragazzino in crisi ormonale >> commentò lui

<< Tecnicamente sono un ragazzino in crisi ormonale >>

<< Giusto >> disse << comunque... ci siamo conosciuti durante la battaglia di New York, lei era stata ferita e l'avevamo portata alla Stark Tower per farla ristabilire, ma, date le sua abilità informatiche e meccaniche, le ho proposto di diventare mia socia e siamo entrati in affari. Mi odiava, cercavo di portarmela a letto ogni giorno, sapevo che era attratta da me, si arrabbiava ogni volta che la mia assistente mi lanciava un'occhiattina, era sempre nervosa e mentalmente instabile (non che ora non lo sia). Nel profondo però, mi è sempre piaciuta e, ora che ci siamo fidanzati, sono certo che anche lei sia sempre stata innamorata di me >> raccontò brevemente il Signor Stark

<< Vi sposerete? >> chiesi ancora io, non preoccupandomi più di sembrare invadente

<< Lo spero ragazzo, lo spero >> sorrise

Eravamo arrivati alla Avengers Tower, dove il Signor Stark aveva del lavoro da svolgere, anche se non sapevo di che tipo.

<< Bene ragazzo, oggi discuterò degli ultimi dettagli per rendere spider-boy un membro ufficiale degli Avengers >> mi spiegò, entrando nella struttura

<< Davvero!? >> quasi urlai << diventerò un Avenger! Diventerò un Avenger! >> ripetei più volte << ora sì che la mia vita è completa! >>

<< Non esagerare, spiderino, ti porteremo solo ln alcune missioni di minore importanza >>

<< Come!? Perchè!? >> guardai il Signor Stark

<< Non è un problema che ti riguarda >> mi rispose lui con noncuranza

Invece mi riguardava eccome, insomma... ero il diretto interessato!

Sbuffai, seguendo il Signor Stark in una stanza dove c'era il resto degli Avengers.

Salutai tutti un po' imbarazzato, ci sedemmo e Stark cominciò a parlare.

<< Avengers, è il momento di firmare per far entrare ufficialmente Spider-Man nella squadra >> disse, passando a tutti un foglio, che velocemente firmarono

Ero felice... facevo parte degli Avengers!

<< Tony, e Martine ha deciso se vuole far parte della squadra? >> chiese Hulk

<< In questo momento è in missione >> rispose il Signor Stark

<< I suoi poteri sarebbero utili al mondo >> fece notare Captain America

<< Lo so, Rogers, lo so >>

Behind the mask || Tony StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora