Capitolo 5

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Sentivo voci diverse accanto a me e riuscì a riconoscerne qualcuna, non aprivo gli occhi ma sentivo quello che si dicevano.

<< L'armatura l'ha salvata, ma ha modificato la composizione del suo corpo >> parlò quello che riconobbi come Bruce

Cosa? Io modificata? Ma soprattutto... salvata da cosa?

Aprì gli occhi, ero su un letto in una stanza che non conoscevo e accanto a me c'erano Stark, Bruce e Steve.

<< Ti sei svegliata finalmente >> Stark tirò un sospiro come di sollievo e mi aiutò ad alzarmi << come ti senti? >>

<< Strana >> risposi, sentivo qualcosa di diverso dentro di me, come una forza interna << cos'è successo? >>

<< Ti ha colpito un fulmine >> disse Steve senza mezzi termini << e sei sopravvissuta grazie all'armatura, ma sei stata in qualche modo modificata, anche se non sappiamo bene come, in quanto ci sembri perfettamente normale >>

<< Aiutatemi ad alzarmi >> dissi e, non appena mi alzai dal letto e mossi un passo, mi ritrovai faccia contro il muro, come se fossi stata spinta da qualcosa

Mi guardai le mani e vidi che le dita, tra loro, formavano scariche elettriche.

Mi mossi ancora e arrivai all'altro capo della stanza, mentre i tre uomini mi guardavano stupiti.

<< Ma cosa... >> esclamai, guardandomi le mani

Stark cercò di toccarmi, ma lo scansai << No! >> quasi gridai << potrei farti del male >> mi allontanai, tenendo le mani al petto

<< Martine, credo tu abbia acquisito qualche abilità, che in qualche modo il fulmine non ti abbia ucciso, ma donato qualcosa >> spiegò Bruce

<< Wow, sei veramente un genio >> disse sarcastico Stark << nel caso non l'avessi notato è diventata la versione femminile di Thor! >>

<< Non esagerare, Stark, Thor è il Dio del Tuono >> dissi io << inoltre sono sicura che siano poteri diversi >>

I tre se ne andarono, dovevano "fare una riunione per discuterne" insieme agli altri Avengers.

Rimasi sola e provai a comprendere le mie nuove capacità.

Sicuramente ero molto veloce e questo era ovvio, ma cos'altro potevo fare?

Ripensai a tutti i film in cui la gente riesce con le mani ad incanalare energia o cose del genere e pensai "perché non provarci?"

Strinsi le mani, sentendo la forza dentro di esse crescere, mi concentrai, aprendole infine e vedendo, tra di esse, quella che sembrava una vera e propria sfera di elettricità.

Non capendo come disperderla, la diressi verso un vaso e la rilasciai.

Quest'ultimo si ruppe in mille pezzi.

Mi guardai le mani, avrei dovuto essere spaventata, invece l'unica cosa che mi uscì dalle labbra fu << CHE FIGO! >>

Cominciai a camminare per la stanza, cercando di capire come manifestare o meno la velocità e, anche se mi risultava difficile, non me la stavo cavando troppo male, se non per qualche caduta.

<< Martine >> qualcuno aprì la porta << vorrei chiederti una cosa >> Stark vece capolino << se io ti chiedessi di entrare negli Avengers, tu cosa risponderesti? >>

<< No >> dissi secca << non al momento, almeno, non so come funzionano >> mi guardai le mani

<< Per questo esistono gli amici >> mi prese la mano

Chiusi gli occhi, pensavo di averlo appena fulminato, invece stava bene.

<< Tu non mi faresti mai del male >> disse << lo so >>

<< E come fai a saperlo? >> chiesi, alzando un sopracciglio

<< Perché tu non faresti mai del male a nessuno, a meno che non sia un alieno venuto da qualche pianeta sconosciuto per conquistare il mondo o qualche criminale >> rispose lui

<< Ok, hai ragione >>

Mi portò per un corridoio e dalle finestre riuscì a capire finalmente dove mi trovavo: la nuova base degli Avengers.

Mi portò in una stanza, che si rivelò una specie di palestra, con manichini e ogni tipo di arma utilizzabile in spazi chiusi.

<< Qui è dove ti allenerai per controllare i tuoi nuovi poteri >> mi spiegò, tenendomi ancora per mano

<< Aspetta un attimo >> mi staccai << sono stata colpita da un fulmine diventando un caricabatterie umano molto pericoloso e tu mi mostri la palestra? >>

<< Ti dovrai pur allenare >> rispose alzando le spalle

<< Ma dovrò pur capire che mi è successo >> feci notare << potrei anche svegliarmi domani ed esplodere! >>

<< Questo non l'avevo considerato >> si mise una mano sotto il mento

<< Capisco che spunti gente con strane abilità da ogni dove, ma non possiamo fare finta che tutto questo sia perfettamente normale >> dissi, portandomi una mano fra i capelli << accetterò di allenarmi e, se vorrete, anche di entrare negli Avengers, ma ho bisogno di tempo >>

<< Ovviamente, hai ragione >> il moro mi guardò negli occhi << ora torniamo a casa e poi penseremo a cosa fare, ok? >> chiese, usando un tono diverso dal solito, quasi protettivo

<< Ok >> risposi solo, sorridendo, e insieme uscimmo dalla base

<< Comunque l'armatura ha resistito al fulmine, oltre che salvarti la vita >> disse ad un certo punto Stark mentre eravamo in macchina, Happy ovviamente guidava

<< Dov'è ora? >>

<< Tieni >> tirò fuori dalla giacca l'alloggio per nanoparticelle e immediatamente me lo attaccai addosso, azionandolo

La tuta si adattò al corpo, lasciando scoperta la testa e una strana energia mi attraversò la schiena.

<< Martine... i tuoi occhi >> esclamò Stark, guardandomi

Mi voltai verso uno dei tanti specchi presenti nell'auto (una fissa dell'uomo accanto a me): i miei occhi erano diventati blu elettrico con piccoli fulmini che vi spuntavano all'interno a intermittenza.

<< Dev'essere l'armatura >> continuò il moro << forse il fulmine ha avuto effetto anche su quella e a contatto col tuo corpo provoca questo >> indicò i miei occhi

<< Almeno sono più belli >> risi

<< I tuoi occhi sono sempre belli >> disse a quel punto Stark

<< Come? >> mi voltai

<< Come? >> chiese lui a sua volta

<< Cosa hai appena detto? >> sorrisi, era esilarante

<< Io? Non ho detto niente >> alzò le mani

<< Ci hai appena provato con me, Stark? >> chiesi ancora, incrociando le braccia al petto

<< Cosa? No, era solo una considerazione >> il moro si voltò dal lato opposto

<< Oddio ora sei imbarazzato >> non trattenni più le risate << la voglia di portare a letto una donna è più forte dell'amicizia, mi stupisci ogni giorno di più >> continuai a ridere

<< Vedrai, un giorno cederai >> fece uno dei suoi soliti sorrisetti

<< Aspetta e spera >> risi anch'io

Una volta arrivati alla Stark Tower eravamo stanchi morti, non so quando mi addormentai esattamente, ma mi svegliai la mattina dopo, con la solita camicia di Stark come pigiama.

Behind the mask || Tony StarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora