10 chiamate perse

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Io e Josh ci diamo appuntamento al Milion quella sera.

Dopo essere stata distesa tutto il pomeriggio sul letto, intenta a fissare il soffitto a e chiedermi cosa avessi mai fatto di male nella mia vita per meritarmi tutto questo, verso le 6.00 decido di cominciare a dare un senso alla mia giornata, così mi avvio verso il bagno per farmi una doccia.

Nel frattempo il telefono riprende a squillare, da quando ho lasciato Julie al bar, questa mattina, non ha mai smesso di suonare, ed io da perfetta codarda non sono ancora riuscita a risponderle.

Non ho ancora trovato una giustificazione alla mia fuga, e non risponderò fin che non ne troverò una abbastanza solida da convincerla.

Così ignoro nuovamente la sua telefonata, mi spoglio e mi concedo un momento di pace sotto la doccia.

Dopo aver passato una buona mezz'ora sotto l'acqua bollente decido di asciugarmi e iniziare a prepararmi, non so cosa mi sia venuto in mente mentre chiamavo Josh quella mattina, ma ho bisogno di distrarmi e del buon sesso non può di certo peggiorare la situazione.

Dopo essermi asciugata e aver raccolto i capelli in una treccia, inizio a truccarmi, mi infilo un tubino nero che raggiunge a mala pena la coscia, aggiungo un tacco 12 e battezzo il tutto con una pochette in tinta con le mie labbra bordeaux.

Alle 8pm precise esco di casa, recupero la macchina dal garage e mi immetto sulla statale diretta al Milion. Ancor prima di uscire dal vialetto il telefono riprende a squillare, il display si illumina e appare la foto di Julie, perfino la sua foto mi sta giudicando, mi mordo il labbro inferiore della bocca e a mio malgrado decido di rispondere.

-"Che cazzo ti prende Sasha, è da questa mattina che provo a parlarti. Mi hai mollato in quel bar come una stupida." ancor prima che io possa rispondere Julie comincia a inveirmi contro, urlando talmente tanto che a tratti non capisco cosa stia dicendo.

-"Scusami J, ma eri con Trevor e ho pensato che non sarebbe stato un problema rimanere da sola con lui." non ho ancora deciso come giustificare la mia improvvisa scomparsa, così cerco di temporeggiare in attesa di un'illuminazione divina. Gesù non ti ho mai considerato molto, ma se sei interessato alla mia devozione, questo è il momento giusto per provarmi la tua esistenza.

-"Perché te ne sei andata così?" domanda sbagliata Julie, la domanda corretta è per Chi.

-"Non mi sentivo molto bene J, penso che la mia corsa al bagno non ti sia passata inosservata" perfetto, la scusa più plausibile che mi sia venuta in mente sul momento è puntare su un'attacco di vomito improvviso compromettendo definitivamente la poca dignità che mi rimaneva.

Inizialmente Julie non commenta, e per un attimo temo che non ci sia cascata, ma dopo qualche secondo scoppia in un enorme e fragorosa risata, quasi contagiante.

-"Non c'è niente da ridere J, per un momento ho temuto di dover attraversare il bar cosparsa dal mio stesso vomito" fingo di rimanerci male così che Julie si convinca appieno della mia storia.

-"Comunque sia, com'è andata con Trevor?" cerco di cambiare discorso, anche se mi farà più male che bene ascoltare ciò che Julie ha da raccontare.

-"Bene credo.." sento imbarazzo nella voce di Julie, non è da lei.

-"Come credo? Che avete fatto?"

-"Bhe in realtà pochi minuti dopo che te ne sei andata Trevor è dovuto tornare al lavoro, quindi..."

-"Ti ha mollata al bar?" domando con una punta di speranza nel mio tono di voce.

My Best Friend's BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora