Capitolo 1

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Adrien era la Morte. 
O meglio, una delle tante.
Non credevate che tutto il lavoro che c'era da fare potesse essere sbrigato da una sola di loro.

Può sembrare spaventosa o triste, persino dolorosa, ma la Morte è qualcosa di fondamentale: se non ci fosse, la vita non avrebbe senso, non sarebbe degna di essere vissuta appieno e subentrerebbe la noia. Tutte le cose prima o poi devono finire per lasciare spazio a quelle nuove, in un ciclo continuo.

E questo era il lavoro di Adrien.

Fin da quando aveva memoria, il suo compito era quello di sfiorare le persone della lista con il suo tocco letale, dopo di che il destino di quelle persone era segnato: nell'arco delle 24 ore le loro anime avrebbero abbandonato i corpi e sarebbero state smistate in Paradiso o all'Inferno.

Di solito le varie Morti, tenevano "gli occhi", ovvero i loro occhi, totalmente colorati e con la pupilla verticale, li rendeva invisibili e intangibili agli esseri umani: erano loro a decidere quando diventare concreti, ovvero solo quando dovevano ricorrere al tocco.
Tuttavia avevano anche la possibilità di mescolarsi agli esseri umani apparendo in tutto e per tutto come loro: in quel caso diventavano visibili e tangibili, gli occhi erano normali, ma il loro tocco mortale rimaneva, quindi dovevano stare molto attenti a non farsi sfiorare da nessuno.

Ma di solito erano molto bravi in questo e non era mai successo.

Adrien riprese in mano il cellulare.
«Senti Plagg, perchè proprio io?» chiese.
«Ma che ne so, non chiederlo a me!» sbuffò stizzita la voce maschile di prima «Nella tua lista non è segnato altro e quello di poco fa era un'extra che è apparso, ma solo perchè ti trovavi nelle vicinanze.»
«Si, ma non capisco perchè con tutte le Morti più in gamba di me, sia stata affidata proprio a me questa missione...»
«Oh, senti...»
All'improvviso lo strano pendente a forma di gatto nero si animò, diventando un po' più grande, fino ad assumere le fattezze di un peluche di circa 10 cm di altezza... vivo.

«Non lo so perchè, sono io qua che tengo la tua lista, ma qui come cosa mi risulta solo "trovare l'angelo caduto", e non pensare che per me sia più divertente fingere di essere un ciondolo e vederti fare finta di parlare al cellulare, quando invece stai parlando con me! » sbottò l'esserino svolazzando intorno ad Adrien.

«Si, si va bene Plagg... scusami, hai ragione, ma adesso torna a forma di ciondolo che se io non ho gli occhi tu sei visibile esattamente quanto me» si agitò Adrien.

Esatto: ogni morte aveva uno spirito da compagnia, e nel caso di Adrien aveva la forma di un gatto nero, pigro e lamentoso, di nome Plagg. Compito di uno spirito era, appunto, quello di girare con la Morte a lui assegnata e tenere la lista delle persone la cui ora era ormai giunta. 

Fintanto che Adrien aveva gli occhi, anche Plagg era invisibile, e quindi passava il tempo a svolazzargli attorno infastidendolo e indicandogli le persone della lista, ma da quando gli avevano affidato questa missione speciale, Adrien era stato costretto a mescolarsi con gli esseri umani, stando bene attento a non farsi toccare, e Plagg con lui passava le giornate a fingersi il ciondolo di un cellulare per non destare sospetti.

"Ordini dall'alto", gli avevano detto.
A quanto pare, circa una quindicina d'anni prima, un angelo del Paradiso, uno dei più potenti era letteralmente caduto dal cielo, ma nel farlo aveva sbattuto la testa e si era dimenticato chi fosse. Tuttavia, inconsciamente, aveva attivato i suoi poteri e, per non farsi trovare dai demoni, era riuscito a celare la sua presenza sulla Terra.

Lo avevano cercato in lungo e in largo, ma solo da poco, lì ai piani alti, avevano percepito un flebile segnale della sua presenza, segno forse che si stava risvegliando, che stava riattivando totalmente i suoi poteri; ma se continuava a non ricordare chi fosse in realtà, quello si che sarebbe stato un gran problema.

Quindi, non potendo abbandonare il Paradiso, e soprattutto per non destare sospetti tra i demoni muovendo un gran quantitativo di Morti, i piani alti avevano deciso di affidare la missione di ritrovarlo a una sola Morte: lui.
In questo modo, facendo tutto di nascosto e attirando l'attenzione dei demoni altrove, sarebbe stato molto più semplice ritrovare l'angelo caduto e ricondurlo al suo posto.

"Stupido angelo" disse tra sé e sé Adrien sovrappensiero.

«Anf... anf...»

Stava ripensando alla sfortuna che aveva avuto nell'essere stato scelto proprio lui per portare a termine quella delicata missione, che non se ne accorse in tempo.

Fu un attimo.

Una ragazza con i codini correva di fretta nella sua direzione con dei libri in mano, e proprio mentre lui stava per schivarla, lei inciampò e gli cadde addosso.

«Scusami, scusami! È tutta colpa mia! Sono sempre così distratta!» si stava giustificando lei.

Ma lui non la stava ascoltando affatto.

Aveva gli occhi sgranati e mille pensieri gli stavano vorticando nella testa.



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