Epilogo

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«Adrien!» esclamò Marinette, guardando negli occhi il ragazzo che stava cercando di proteggere, mentre la consapevolezza di ciò che era successo nella sua vita precedente si faceva strada nella sua mente.

In contemporanea, Adrien, dopo la rottura della fialetta col gesto di Plagg, stava riacquistando colorito nelle gote oltre che le forze, mentre il suo sguardo, in cui era scoccata una nuova scintilla vitale, si rendeva conto che la ragazza che aveva sempre amato, anche oltre la morte, era lì accanto a lui e che aveva ricordato tutto.

Improvvisamente realizzò: liberando la sua anima dalla fiala, Plagg gli aveva consentito di tornare totalmente umano, ma questo significava pure che aveva perso tutti i suoi poteri da Morte, inclusa la possibilità di evocare la falce.

Fu un attimo.

Proprio mentre si rendeva conto della situazione, notò Gabriel che, ormai in preda alla follia per aver perso non una, ma ben due anime, abbandonava la sua solita compostezza e si stava scagliando con il suo stiletto, proprio contro di loro.

Con un gesto fulmineo il ragazzo prese il posto di Marinette, proteggendola col suo corpo, anche a costo di morire un'altra volta.

Ma ecco che accadde.

Una luce accecante si liberò dal corpo della ragazza.
Era talmente forte che arrestò Gabriel prima che potesse infliggere il suo colpo mortale.

«... non ti preoccupare» rimbombarono nella testa di Marinette le parole che quella volta le aveva detto Tikki «... quando voi due vi rincontrerete e ricorderete entrambi, la mia aura sarà libera e tornerà da me, perché, sai, non c'è niente di più potente dell'amore.»

Marinette sgranò gli occhi e nello stesso istante la luce che la circondava volò in direzione di Tikki, ridonandole nuove energie: le catene si spezzarono da sole, mentre le ali dell'angelo si dischiudevano in tutta la loro forza e il loro splendore.

«Sono tornata!» esclamò trionfante, mentre nella mano le appariva una spada di luce.

Gabriel, voltatosi impotente a osservare la scena, sbiancò.

«Non osare mai più avvicinarti a loro» sibilò Tikki, squadrando il demone con uno sguardo di ghiaccio.

«No! No! No! Devo essere io... io devo vincere! Io otterrò quelle due anime!» gridò mentre la follia dipingeva un'orribile smorfia sul suo viso.

Nuovamente il demone si scagliò contro la coppia che stava ancora in ginocchio abbracciata l'uno all'altra, a proteggersi a vicenda.

«NOOO!!!» urlò Tikki utilizzando ogni fibra delle sue ali per scagliarsi contro il demone e arrivare a fermare il colpo, ma era troppo lontana.

Adrien e Marinette chiusero gli occhi.

Ora che erano semplici umani non avevano molte possibilità.

Che peccato, proprio ora che si erano finalmente ritrovati...

Eppure il colpo non arrivò.

Quando riaprirono gli occhi, notarono dapprima una grande falce, e subito dopo un ragazzo con gli occhi verdissimi e i capelli neri. Anche lui aveva le ali.
Adrien lo guardò meglio: «P-Plagg?» domandò sorpreso.

«Ehi, baby, a quanto pare lassù mi hanno perdonato!» disse il ragazzo con un sorrisetto sbruffone.

«Plagg!» esclamò Tikki piena di gioia.

«T-tu? N-non è possibile!» balbettò sconvolto Gabriel.
«Oh si, invece!» rispose l'angelo e con un colpo respinse il demone come se fosse fatto di carta.

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