Le ombre si ammassarono tutte intorno a loro, quasi a creare una sorta di ring.
Adrien sapeva che doveva fare particolarmente attenzione e che ormai non aveva più tantissime energie.«Forza, fatti sotto, moccioso!» lo incitò il demone di fronte a lui.
«Adrien! Scappa! Tu non devi essere qui! Devi stare con lei!» urlò Tikki con tutte le sue forze.
Ma Adrien non l'ascoltava: era concentrato, le mani strette intorno alla falce.
Si gettò addosso al demone con tutta la foga e la velocità che aveva, salvo per poi scartare all'ultimo secondo verso sinistra, ma non fu abbastanza: come se lo avesse previsto, Gabriel fece un salto all'indietro ed evitò il colpo della Morte.
«Tsk! Prevedibile!» lo rimbeccò.
«Ne sei sicuro?» gli rispose sbruffone Adrien e con un movimento fulmineo fece roteare la falce, arrivando a provocargli un taglio sulla guancia.Un rivolo di sangue nero colò dal volto del demone: «Non male, ragazzino, non male... ma se permetti adesso tocca a me!»
E dal nulla fece apparire uno stiletto affilato col quale si scagliò a velocità inaudita verso il ragazzo.Adrien fece in tempo a difendersi con la lama della falce da un colpo frontale che Gabriel gli inferse, che quello si era già materializzato alle sue spalle, colpendolo invece da dietro.
«Tsk! Troppo lento!»Si stava divertendo, stava solamente giocando con lui.
Poggiando le mani sul pavimento, Adrien provò a fare lo sgambetto a Gabriel, ma lui riuscì a evitarlo, quindi non gli rimase che portarsi a una distanza di sicurezza con qualche capriola.
Per un attimo non lo vide più.
«Sono qui!» gli sussurrò all'orecchio.
Era talmente rapido che nel momento in cui Adrien aveva fatto dei salti all'indietro per mettersi in posizione difensiva, Gabriel gli era apparso alle spalle, mettendogli lo stiletto sotto la gola.«Tsk! Sono una Morte! Non puoi uccidermi!» si difese Adrien.
«Oh si, che posso!» sogghignò trionfante il demone lasciandolo a occhi spalancati «Prendetelo» ordinò subito dopo con non chalance, mentre 5 ombre lo inchiodavano al pavimento, costringendolo a stare in ginocchio e facendogli prendere la presa sulla falce con i loro tentacoli.«Vedi, io ho questa» disse tirando fuori dalla giacca una fialetta contenente quella che sembrava essere dell'aria luminosa.
Tikki sgranò gli occhi.
***
"Adrien... sto arrivando!" pensò con tutte le sue forze Marinette.
Sotto forma di pantera, Plagg si insinuò in una caverna oscura, sperduta chissà in quale parte del mondo: era quello l'ingresso per l'Inferno?
Non aveva importanza... ciò che contava era che Adrien era in pericolo, lo sentiva, lo percepiva dentro di sé come una stretta allo stomaco.
Ancora non sapeva bene cosa avrebbe potuto fare una semplice umana come lei, ma di sicuro non aveva intenzione di lasciarlo da solo.
Tutto il suo essere le stava urlando che doveva andare da lui. Tutto il resto non contava.Si ritrovò davanti una villa enorme.
«Ci siamo» le sussurrò Plagg con la sua voce cavernosa.
«Sono pronta» disse lei con decisione.
Come Plagg si introdusse nella villa si aspettava di essere attaccato da ogni tipo di ombra e già si teneva pronto con il suo fuoco, ma stranamente la villa sembrava essere deserta, silenziosa... come se non ci fosse nessuno.
All'improvviso sentirono i rumori di un combattimento: attraversarono il corridoio e li di fronte a loro, nella stanza circolare, videro Tikki incatenata alla parete e un mucchio di ombre che circondavano un tizio che non aveva mai visto e...
«Adrien!» sussultò Marinette facendo per avvicinarsi a lui, ma Plagg la fermò.
«Aspetta! Non puoi entrare lì in mezzo... ti farai male! Dobbiamo trovare un modo per avvicinarci!» cercò di farla ragionare lo spirito.«E va bene...» si rassegnò la ragazza, nascondendosi insieme a Plagg, che era ritornato alle sembianze di piccolo gatto fluttuante, proprio dietro l'entrata.
***
«Q-quella è...» balbettò Tikki, guardando la fialetta luminosa che teneva in mano Gabriel.
«Ahahah! Proprio così!» ghignò trionfante il demone.
«Questa è una parte della tua anima, Adrien! Ricordi il patto di riportare in vita la tua ragazza morta? Bè, questa è solo una parte del tuo pagamento!» disse Gabriel facendo ondeggiare la fialetta «Purtroppo questo stupido angelo si è messo in mezzo e tu hai conservato l'altra parte della tua anima, ma adesso hai una possibilità: puoi darmi l'altra parte della tua anima e salvarla.»
Ecco perchè a differenza delle altre Morti lui, quando uccideva la gente col suo tocco provava tristezza: aveva ancora una parte della sua anima con sé... per metà era ancora umano.
Ma cosa doveva fare adesso?
Adrien digrignò i denti: era stato sconfitto, non aveva molta scelta.«NO! ADRIEN NON LO FARE!» gridò disperata Tikki «Lasciami qui! Non ha nessuna importanza! Non rinunciare al resto della tua anima per me! Puoi ancora salvarti! Tu n-non...»
«No... Adrien non lo fare! Patetico!» le fece il verso Gabriel avvicinandosi a lei e prendendole la faccia tra due dita«perchè invece non racconti alla nostra giovane Morte tutta la verità?» le chiese beffardo puntandole lo stiletto proprio sotto la gola.Tikki non aveva le forze: era incatenata, era umana.
Nascosto all'ingresso, Plagg digrignò i denti facendo uno sforzo sovraumano per non intervenire e rischiare che Gabriel le facesse male.«Parla! O giuro che lo farò soffrire come non mai! Sarà una Morte, ma ancora riesce a percepire le torture!» la minacciò il demone.
Non aveva scelta.
«È- è stata tutta colpa mia...» singhiozzò Tikki ancora incatenata «q-quella luce che hai visto... q-quella che ti ha fatto perdere il controllo della moto... ero io...»«Ahahahah!» iniziò a ridere Gabriel « che ironia! Non trovi?»
«E-ero scesa sulla Terra di mia spontanea volontà, n-non sono caduta dal Paradiso... u-un angelo non può semplicemente cadere... e tu e lei mi avete vista... ed è successo... » continuò l'angelo tra le lacrime.
Adrien era sconvolto, ma subito dopo si riprese.
«Tikki... ormai non ha più nessuna importanza. Io ho ricordato tutto! So che è colpa mia se Marinette è morta... io.... io... non posso starle più vicino... non sono riuscito a proteggerla... è meglio così! Lei ora sta bene e se non si ricorda di me, va bene così! Lei merita una vita felice! Una vita che io non posso darle... però ti prego, una volta che avremo finito qui, stalle vicino... proteggila, come non ho potuto fare io...» abbassò lo sguardo trattenendo a stento le lacrime.
Marinette era rimasta scioccata.
Aveva sentito tutto.
Lei.
Adrien.
Lei era morta?
Un patto?
Tutto questo non aveva senso.«Va bene Gabriel, affare fatto!» lo guardò con aria di sfida il ragazzo.
«Splendido!» ghignò Gabriel con uno strano scintillio negli occhi «stringiamo questo patto con una stretta di mano» disse il demone porgendogli la mano.
Adrien l'afferrò.
«NO!» urlò Tikki.
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We're simply meant to be
RomanceAdrien è la Morte: il suo tocco è letale e quando mette "gli occhi" si rende invisibile e intangibile; eppure lei riesce a vederlo e a essere immune al suo tocco. Come mai? I personaggi sono gli stessi di Miraculous, ma decisamente in altre vesti...