~3~

9.7K 571 363
                                    


Un incubo.
Mi sveglio per via di un incubo.
Mi alzo di colpo, col cuore palpitante, guardandomi attorno.
Piego le gambe e poggio i gomiti sulle ginocchia, successivamente le mani sugli occhi.
Volto la testa verso la sveglia azzurra sul mio comodino per vedere che ore sono.
5:30.
Tolgo le coperte dal mio corpo e mi alzo, avviandomi verso l'armadio, strofinando le mani tra i capelli arruffati.
Apro le ante dell'armadio, dove conservo i miei vestiti e l'uniforme scolastica, e prendo quest'ultima.
Lentamente apro la porta della stanza e a passo strisciato, per evitare di far rumore, mi dirigo verso il bagno. Entro dentro la stanza, molto velocemente, e mi rinchiudo dentro.
Poggio i vestiti sul marmo del lavandino e inizio a spogliarmi, poi apro l'acqua della doccia e mi ci infilo dentro.
Lavo il mio corpo e i miei capelli.
Mi sento sporco.
Sia fuori che dentro.
Devo levare via tutta la sporcizia che posso.
Se solo potessi levarla tutta.
Esco dalla doccia e velocemente mi asciugo.
Butto l'asciugamano per terra, faccio qualche passo indietro per osservare in pieno la mia figura.
Noto dei lividi sulle gambe ed alcuni sullo stomaco.
Sospiro strofinandomi le mani sul viso.
Mi vesto velocemente per togliere dalla mia vista quella sporcizia e successivamente passo a lavarmi il viso e a ricoprire di fondotinta l'occhio nero per nasconderlo.

Pronto.
Ma manca circa un'ora all'apertura della scuola, quindi esco di casa, con lo zaino sulle spalle, mi vado a fare un giro.
Vago da solo tra le vie di Seoul, cogliendo ogni particolare con gli occhi ogni singola cosa che mi capita a tiro.
Il mio sguardo viene catturato dalla vetrina di un negozio di dolciumi.
Entro e compro due deliziose ciambelline con la glassa rosa e i pezzi di Kinder Bueno adagiati sopra.
Mentre la assaporo per bene, mi dirigo a passo lento verso la struttura scolastica.
Sono pronto ad affrontare questa nuova avventura.
Una scuola diversa in una città diversa.

Il cortile é affollato, ci sono tantissimi studenti. Mi mettono timore e ho paura di esser notato, quindi alzo il cappuccio nero della felpa e mi avvio verso una panchina, nella quale mi siedo.

Dopo qualche minuto qualcuno si siede accanto a me e sento i suoi sguardi addosso.
Mi giro a guardare lentamente chi fosse.
Alto con i capelli rossi.

«Piacere! Jung Hoseok! Sei nuovo???» Mi chiede curioso.

Lo guardo come infastidito e poi annuisco con il capo.

«E tu come ti chiami?» Mi domanda.

«T-Taehyung...»

Sono imbarazzato e sento di esser arrossito. Lo capisco per via del calore sulle mie guance.

«Bene Taehyung! Ci si vede in giro. Spero che ti ambienterai facilmente in questa scuola, siamo molto simpatici noi studenti.» Dice alzandosi, poi scompare tra la folla.

Termino di mangiare la ciambellina e mi lecco le due dita sporche di glassa.

Dopo qualche minuto la campanella suona ed entro.
Confuso inizio a cercare la mia classe, non trovandola.
La scuola é veramente immensa e credo anche di essermi perso tra i corridoi.
Mi appoggio al muro sbuffando, quando un ragazzo, più basso di me, dai capelli arancioni mi si ferma vicino.

«Ehy...hai bisogno di una mano? Sei nuovo, vero? Non ti ho mai visto.»

Mi volto a guardarlo, è così tremendamente carino.
Svio lo sguardo arrossendo leggermente sulle goti.

«Si, e-ecco...»

«Jimin.»

«E-Ecco Jimin...mi sono trasferito da poco e non riesco a trovare la mia classe.»

«Di che classe sei?» Mi domanda Jimin.

«3°B»

«Oh! Sono anche io in quella classe! Comunque...come ti chiami nuovo arrivato?»

É...gentile.

«T-Taehyung...»

Che vuole questo tizio? Ha un sorriso così...bello.
E i suoi capelli sono così...morbidi.
NO ASPETTA!
Sto passando una mano tra i suoi capelli arancioni, così morbidi al tatto.

Ritiro immediatamente la mano, diventando incredibilmente rosso sulle goti.
Abbasso la testa e mi inchino leggermente, scusandomi più e più volte.

La sua espressione sembra confusa, ma ridacchia per il mio comportamento.

«Ti piacciono?» Mi chiede d'un tratto.

Io alzo il capo e lo sguardo annuendo.

«S-Si...»

«I tuoi sono così neri...falli castani!» Dice passando le mani tra i miei capelli. «Sei anche molto figo.»

Divento ancora più rosso e mi giro, nascondendo il viso nel cappuccio.

«A-A-Andiamo!» Inizio a camminare a vuoto, in una direzione completamente errata.

«Vedi che è da questa parte» Jimin mi indica la direzione opposta.

«S-Si! L-Lo sapevo!» Inizio a seguire Jimin, che sotto i "baffi" ride per il mio buffo comportamento.

~•~•~•~•~•~
Ewww *pedoface*

No, non sono pazza ma mi andava.

Ma vi sembra normale che qui a Siracusa piove a metà maggio??
Ma che cazz- (non sono proprio di Siracusa, ma di un paese praticamente attaccato e vado in città al liceo...lol. Anche se non vi interessa, io ve lo dico lo stesso :D)

Mi sto riappassionando agli anime :D. Sono una brava pimpa.

Okay basta.

Aggettivi qualificativi, ciao.

"Bruise"࿇к◊◊к√Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora