~22~

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Esco da scuola con gli altri. Abbiamo appena finito le prove e Yoongi è esausto.
Mi sono allenato con la canzone e devo dire che è veramente bella.
Voglio continuare ad esercitarmi questa sera, quindi Hoseok mi ha inviato la base musicale, mentre Namjoon mi ha dato il testo della canzone con le mie parti segnate.
Non voglio deluderli.

«Ci vediamo domani!» Li saluto con cenno di mano, poi inizio a correre verso casa.

Voglio raccontare tutto a papà, dato che questa sera non ci sarà perché ha il turno di notte. Avendo, quindi, casa libera, potrò esercitarmi senza distrazioni.

Apro velocemente la porta, ma ciò che mi si para davanti é ciò che non avrei mai più voluto vedere.

É seduto sul divano, che beve l'ennesima bottiglia di vodka. Dopo un'ultimo sorso, quando ha bevuto l'ultimo goccio rimasto, lancia la bottiglia che, scagliandosi contro il suolo, si frantuma.

Chiudo la porta e prima che potesse accorgersi di me, corro in camera mia, dove mi chiudo dentro. Ma non c'è la chiave...
Mi poggio ad essa, sentendo il cuore palpitare a mille.

Velocemente mi stendo sul letto, dando le spalle alla porta.
Ma sento dei passi, delle risate ed una bottiglia frantumarsi contro qualcosa.
Forse la parete.
Forse il suolo.

Ho paura...ho dannatamente paura.

Si ferma tutto.
I rumori, la risata...

Ma di scatto apre la porta di camera mia e mi si fionda addosso.

Urlo per via di un pugno allo stomaco.

«P-Papà!!» Strizzo gli occhi, già colmi di lacrime.

«CHE CAZZO VUOI, LURIDA PUTTANA?! OGGI MUORI!» Mi urla in faccia.

I miei occhi si spalancano e da essi escono altre mille lacrime.
Il cuore sta correndo, così velocemente da far invidia ad una macchina da corsa.

Mi afferra per i capelli e mi scaraventa per terra.
Percepisco un forte dolore alla spalla, quando il mio corpo tocca il pavimento.

«TI VOGLIO BRUCIARE! VOGLIO VEDERTI MARCIRE TRA LE FIAMME! MI FAI SCHIFO!»

I suoi occhi sono infuocati, trasmettono così tanto odio verso di me.

Inizia a riempirmi di calci allo stomaco, alle gambe, alle braccia, dietro la schiena.
Ad ognuno emetto un urlo, ma si ferma quando inizio a sputare del sangue.

Afferra i miei capelli, costringendomi ad alzarmi.

Mi trascina fino al bagno, dove entriamo.
Sbatte la porta dietro di sé, dopo avermi lasciato per terra.

Provo a strisciare indietro, ma sono così debole e dolorante che non riesco.
Ghigna.
Sul suo viso nasce un ghigno.
Vedermi in difficoltà ti rende felice, vero papà?

Mi riafferra per i capelli e dopo avermi fatto alzare, sbatte ripetutamente il mio viso sullo specchio del bagno, facendomi perdere sangue dalla testa e dalla guancia.

Urlo ancora.
Le lacrime non accennano a smettere di uscire.
Continuano imperterrite, senza il mio consenso, a rigarmi le guance.

Alza la tavoletta del gabinetto e affonda la mia testa nell'acqua.
Sento subito mancarmi l'aria e dopo svariati secondi mi alza la testa, ma dopo neanche un secondo di respiro affannoso, la rispinge contro l'acqua.
Provo a dimenarmi, non ce la faccio...l'aria mi manca e mi sento sempre più debole.

Dopo avermi fatto riprendere aria per qualche secondo mi arriva un calcio dritto al sedere, che mi fa gemere dal dolore.

«DEVI CREPARE. DEVI RAGGIUNGERE QUELLA TROIA DI TUA MADRE! FAI SCHIFO COME LEI!» Urla.

Sento una fitta al cuore.
Non ha mai insultato la mamma, neanche quando era ubriaco.

E di nuovo, la mia testa si trova sotto l'acqua.
Dopo circa dieci secondi di apnea, mi scaraventa di nuovo per terra.

Subito riprendo grosse quantità d'aria.
La mia gola brucia così tanto, il petto mi fa così male.

Non riesco a riprendere per bene fiato, che mi arriva un pugno dritto in guancia, così forte da farmi urlare.

Si sfila la cintura di dosso e dopo essersi piazzato dietro di me, tira un colpo, che strappa la maglietta e lacera la pelle.

Così mi immobilizzo del tutto, non ho forze per fare niente, nulla di nulla.
Inizia a frustarmi con la sola cintura, mentre osservo il mio telefono vibrare in lontananza.

Mio padre si blocca, si alza e prende il cellulare.

«Chi cazzo è...Jungkookie?» Risponde alla chiamata. «CHI CAZZO SEI?!»

«P...P-Papà...»

«ZITTO, LURIDO FIGLIO DI PUTTANA!» Urla a squarciagola, dandomi un calcio nello stomaco.

Urlo, urlo e Jeongguk lo sente.

Prima che mio padre lasci la casa, sento «Non osare toccare il mio fidanzato, feccia umana!» da Jeongguk.

Rimango li, solo, sdraiato sul pavimento del bagno di casa mia, a perdere sangue.

Dopo pochi minuti chiudo lentamente gli occhi, ma prima di farlo sento due braccia avvolgermi e qualcuno dire: «N-Non mi lasciare, t-ti prego...t-ti amo»

«J....J...Jeong...guk...»

Buio.

~•~•~•~•~•~
MASSAAAALVE!~

Non so che dirvi...ah no!

Allora, la professoressa di italiano ci ha diviso in gruppi, tempo fa, ed ogni gruppo ha scritto una storia.
Passate a leggere, se vi va, la storia che ho scritto con il mio gruppo.
Si chiama "I Can Beat My Fears".
Domani uscirà l'ultimo capitolo e l'epilogo se la prof riuscirà a correggerlo.
E niente, vi dico che c'è un coreano :D
Grazie~

Puzzole rigate, ciao~

"Bruise"࿇к◊◊к√Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora