L'abitazione era abbastanza piccola con un altrettanto piccolo giardino, pieno di vasi che lo facevano sembrare più stretto di quanto non fosse in realtà. Era di un grigio cenere; tutte le finestre erano chiuse e le tende impedivano di vedere cosa ci fosse all'interno.
Phelps si avviò verso il portoncino d'ingresso, di color mogano, e gli bastò bussare una sola volta prima che qualcuno aprisse.
《Chi è lei?》domandò la donna.
《Sono Scott Phelps, lei è Rebeca Mitchell, siamo agenti di polizia, abbiamo bisogno di interrogarvi riguardo la scomparsa di vostra figlia.》rispose in modo secco.
Lei si fece da parte e i due entrarono nello stretto soggiorno.
《Accomodatevi, vado a chiamare mio marito.》disse allontanandosi.
《Io non riuscirei a vivere in una casa come questa.》sussurrò Beca per non farsi sentire dai proprietari.
《Già, nemmeno io. È troppo piccola.》
I due coniugi tornarono e si sedettero sulle sedie di fronte a loro.
《Dunque...da quanti giorni vostra figlia è scomparsa?》cominciò Phelps accomodandosi sul divano.
《Tre. Hailee è uscita con una sua amica, a fine giornata si sono salutate alla fermata, la ragazza è salita sull'autobus ma lei non è più tornata.》rispose l'uomo mentre la moglie si nascondeva il volto fra le mani.
Beca aveva il compito di scrivere degli appunti su un taccuino ma, sentendo quella risposta, allontanò la penna dal foglio, alzò il capo e guardò l'uomo negli occhi per poi chiedere: 《In quale fermata si sono salutate di preciso?》
Phelps si voltò verso di lei aggrottando la fronte.
《Di fronte a Joe's pub.》
Subito i suoi pensieri tornarono a quella mattina; aveva incontrato quella strana ragazza, che sembrava quella descritta dal collega, alla stessa fermata di cui stava parlando il padre della giovane scomparsa. Nella sua testa iniziò a fare dei collegamenti ma tutti parevano essere inverosimili, era solo una pura coincidenza il fatto che avesse incontrato quella determinata persona in quel determinato luogo, o almeno questo era ciò di cui cercava di convincersi.
《Abbiamo provato a chiamarla ma il cellulare è staccato. Nessuno l'ha vista in giro!》disse la donna scoppiando in lacrime.
《Sapevate se avesse una questione in sospeso con qualcuno? Se ci fosse qualcosa che non andava con i compagni di classe o cose di questo genere?》chiese il poliziotto.
《Hailee andava d'accordo con tutti, aveva molti amici. Non è mai stata vittima di bullismo.》
《D'accordo uhm...avete una sua foto?》
《Certo.》la signora si asciugò gli occhi con le dita e poi si alzò dirigendosi verso una cassettiera dalla quale prese una piccola fototessera.
《Ecco qui. Trovatela vi prego!》
《Lo faremo. Appena avremo notizie vi contatteremo.》
Phelps fece cenno a Beca di alzarsi ed entrambi salutarono i due coniugi.
Arrivati al marciapiede, il poliziotto notò la strana espressione dipinta sul volto della ragazza sin da quando aveva fatto quell'unica domanda. 《Che succede?》
《Niente è solo che...》si bloccò non appena vide una persona familiare che camminava dall'altro lato della strada ed entrava in un locale poco distante.
《Vieni con me.》disse prendendo il collega, che intanto la guardava perplesso, per un braccio e trascinandolo con sé.
Per quanto quel pub fosse stretto, all'interno era pieno di gente.
《Mi spieghi perché ci hai portati qui?》chiese sistemandosi la manica della giacca.
《Credo di aver visto qualcuno che conosco.》rispose lei alzandosi sulle punte per vedere meglio in mezzo a quel caos.
《Beca non è il caso di perdere tempo. Andiamo, abbiamo molte cose da fare.》
《Non hai capito, quel qualcuno credo che la conosca anche tu.》
Si fece spazio tra la gente fino a quando non riuscì a vederla, nascosta in un angolo a bere una bottiglia di birra.
《Eccola lì.》disse indicandola.
Phelps la superò dirigendosi verso quella ragazza che intanto non si era accorta della loro presenza.
《Signorina Beale.》la chiamò. Lei si limitò a guardarlo, senza dire una singola parola e sorseggiando quel liquido bruno.
Beca, essendo dietro il collega, ebbe l'opportunità di osservare meglio quella sconosciuta e notare una lunga serie di cose a cui prima non aveva fatto caso. La prima cosa che le saltò all'occhio fu l'eccessiva magrezza della ragazza, le sue costole si intravedevano attraverso la maglietta e le sue gambe sembravano dei bastoncini pronti a spezzarsi da un momento all'altro. Aveva i capelli di un rosso fuoco, schiacciati dal cappello nero che indossava; i suoi occhi, di un azzurro intenso, sembravano spenti; le sue dita, che stringevano il collo della bottiglia, erano scheletriche e poté notare anche un anello argentato sul pollice che sembrava un po' troppo largo per lei.
《Signorina Beale abbiamo bisogno di interrogarla di nuovo. Deve venire con noi in centrale.》tentò di nuovo Phelps, guadagnandosi solo un'occhiataccia da parte della diretta interessata.
《Io non vado da nessuna parte.》disse a denti stretti.
《Abbiamo bisogno di risposte per quanto riguarda suo fratello.》
《Mio fratello è morto! Non vi servono risposte. State solo cercando di incastrarmi e io ve l'ho già detto, non c'entro niente!》gridò superandolo.
《Ferma!》disse lui prendendole un polso.
Quelle parole le ricordarono quella notte, quella tragica notte, quando un uomo, che lei non aveva mai visto in vita sua, urlò quella sola parola dopo aver ucciso l'ultima persona che le era rimasta al mondo.
Accecata dalla rabbia, si liberò dalla sua stretta ed iniziò a correre verso l'uscita del locale fino a raggiungere il marciapiedi.
《Beale!》Phelps la rincorse sotto gli occhi della gente che non poteva capire il perché la stesse inseguendo in quel modo e Beca, così come loro, stava a guardare, senza poter far nulla per bloccare quella ragazza che ancora una volta si era dimostrata una persona pericolosa.
Quando uscì anch'ella in strada, non trovò né il partner né lei.
《Scott!》lo chiamò ma nessuno rispose.
Girò un po' per quelle vie, piene di vecchi e moderni edifici, di pub e ristoranti. Non si allontanò molto dal luogo in cui si trovava in precedenza, non era possibile allontanarsi tanto in così poco tempo, perdipiù correndo a piedi.
Camminò per qualche altro metro fin quando qualcuno non la afferrò per la vita e, tappandole la bocca, la trascinò in una piccola stradina.
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Angel with a shotgun || Bechloe
FanfictionBeca Mitchell: dolce e socievole. Chloe Beale: riservata e misteriosa. Una l'opposto dell'altra, tra le due esiste solo l'odio; ma quando gli eventi del passato e i segreti di Chloe ritorneranno a galla, si ritroveranno a combattere per difenders...