Una settimana dopo
L'ufficio del detective Phelps, in appena sette giorni, aveva preso le sembianze di una sala riunioni. Vi era un andirivieni di agenti di polizia, perfino il capo e il coroner si facevano vedere sempre più spesso, discutevano tutti su ciò che era accaduto la settimana prima. Quello era stato senza dubbio un evento insolito per il dipartimento di New York e ciò aveva provocato parecchio scalpore fra la gente del posto, motivo per cui quel giorno, come i tre che lo avevano preceduto, il signor Smith si trovava a fronteggiare i giornalisti che attendevano irrequieti delle risposte.
《Dovremmo fornire delle informazioni più concrete?》abbozzò un poliziotto sistemandosi il cappello.
《Non gli bastano quelle che gli abbiamo dato?》
Scott sembrava parecchio nervoso della situazione, aveva sempre trovato i giornalisti davvero insopportabili, tutte le loro domande gli davano il mal di testa.
《Continuano a chiedere della signorina Beale.》disse un altro.
《La signorina Beale è in carcere ora come ora. Attendiamo un udienza e fino ad allora non possiamo dire nulla a riguardo.》
Il detective sospirò lasciandosi sprofondare nella sedia. I poliziotti annuirono e si avviarono verso la porta.
《Agente Earle?》
《Sì signore?》
《Và a dire ai giornalisti quello che ho appena detto e mandali via da qui.》
《Certo.》
Rimasto solo nella stanza, Phelps iniziò a pensare a come affrontare il processo che si sarebbe tenuto di lì a poco, lui, così come Beca, era uno dei testimoni e la ragazza lo aveva supplicato più volte di provare ad evitare a Chloe la galera. Questo gli metteva non poca ansia, il caso Beale era stato responsabile di tutto quel vociferare e a causa di quei ficcanaso, così li chiamava, aveva acquisito sfumature false e del tutto inverosimili che avrebbero potuto rovinare la reputazione dell'intero dipartimento.
Qualcuno bussò alla porta facendolo tornare alla realtà. Beca si trovava sull'uscio con dei fogli in mano e una strana espressione in volto.
《Bec va tutto bene?》
《Hanno fissato la data dell'udienza.》rispose gettando i fogli sul tavolo.
《Venerdì? Ma è fra cinque giorni e...》
《Noi non abbiamo neanche una prova tra le mani.》Beca finì la frase al posto suo, lasciandosi cadere su una sedia.
《La arresteranno ne sono certa.》si passò una mano fra i capelli con un sospiro.
《Strano. Non ha senso.》Scott faceva correre gli occhi sulle righe corrugando la fronte.
《Cosa?》
《Non sono mai stati così rapidi a fornire una data.》
《Ma Chloe sarebbe dovuta andare al processo molto tempo prima. Giusto?》
《No. Siamo noi a decidere quando madarla al processo. Avevamo bisogno di lei per ricevere delle informazioni.》
《In pratica l'avete usata.》disse accigliata.
《Avete? Anche tu fai parte della squadra. Devo ricordatelo?》
Beca non rispose, era troppo frustrata per farlo.
《Si può sapere cos'hai?》domandò il detective prendendole la mano.
《Sto solo pensando a un modo per non farla arrestare. Non posso permettere che accada.》
《Bisogna mantenere la professionalità Beca. Non è consigliabile lasciarsi coinvolgere a livello emotivo.》
《Non ho scelto io di innamorarmi di lei, è successo e basta. Ed è un casino.》
Beca si portò entrambe le mani al volto probabilmente per nascondere le lacrime che si stavano formando ai lati degli occhi.
Improvvisamente lo stesso agente che era uscito poco prima tornò nella stanza facendoli sobbalzare.
《Earle che ci fa qui?》Scott lo guardò.
《Ho una notizia da comunicarvi e non vi piacerà.》cominciò teso.
《Fantastico. Cos'è successo ancora?》
Beca stava iniziando a spazientirsi.
《Degli agenti hanno trovato Mark Lopez...》
《Perfetto, potremmo arrestarlo subito.》un sorriso fece distendere le labbra di Scott ma svanì non appena il poliziotto pronunciò una sola parola.
《Morto.》
《Morto?! Come sarebbe a dire morto?》sbottò la mora alzandosi di scatto.
《Suicidio. Senza dubbio.》
《Maledizione. L'ultimo uomo che era rimasto per poter incastrare la banda e scagionare Chloe è morto.》
Beca si lasciò sopraffare dalla rabbia a tal punto da lanciare in aria tutti i fogli presenti sul tavolo. Earle sussultò mentre Scott si passò una mano sul volto, sapeva benissimo perché Beca avesse reagito in quel modo ma non poteva certo dirlo ad alta voce.
《Va tutto bene?》chiese il poliziotto alzando un sopracciglio.
《È solo stressata. Tutto qui. È il suo primo caso dopotutto.》Scott tentò di difenderla ma l'agente lo guardò in modo strano, parve quasi trafiggerlo con lo sguardo, come se sapesse già tutta la verità.
《Che facciamo adesso?》disse Beca dopo aver preso un profondo respiro per calmarsi.
《Come mai ha tutto questo interesse nei confronti di Chloe Beale?》Earle porse una sola, semplice domanda che bastò per far andare di traverso il caffè che Scott stava bevendo. Il detective si colpì più volte il torace, spostando lo sguardo dal collega alla ragazza e cercando un modo per spezzare il lungo silenzio che era calato nella stanza.
《Ne abbiamo già parlato Earle. La signorina Beale è una persona molto particolare, è naturale un po' di interesse da parte di un detective.》
Quella frase gli fece guadagnare un'occhiataccia da parte del poliziotto.
《È buffo non trovi Scott? Innamorarsi di un'assassina.》uno strano sorriso, simile ad un ghigno, si formò sul viso dell'agente.
《Di che stai parlando?》
Beca si accorse che la sua voce aveva iniziato a tremare e si passò velocemente le mani sui jeans per scacciare il nervosismo. 《Roy ti rendi conto di quello che stai dicendo? Chi mai potrebbe innamorarsi di un assassino? È assurdo.》ancora una volta Scott tentò di coprirla ma i suoi sforzi sembravano vani.
《Forse mi avrai scambiato per uno stupido, forse credi che non mi accorga di determinate cose, magari perché non intervengo spesso nei casi ma hai sottovalutato una capacità che io, a differenza di molti, possiedo.》prese una sedia e si sedette di fronte al detective.
《Io riesco ad accorgermi anche del più piccolo particolare. E credimi, quel giorno quando la signorina Beale è stata portata in manette fuori dal magazzino, vi ho viste.》si voltò verso Beca, che avvertì un brivido lungo la schiena.
《Quell'abbraccio, quelle ripetute scuse da parte tua e poi...quel bacio. Quel bacio è stato il tuo errore più grande Rebeca Mitchell. Non credo che al giudice faccia piacere avere un testimone che ha una relazione con l'assassino e che di conseguenza farà di tutto per scagionarlo. Mi sbaglio?》si alzò e si parò a pochi centimetri da Beca, pronunciando quelle parole con la voce ridotta ad un sussurro.
《Non azzardarti a dire una sola parola al giudice Roy, o non passerà molto prima che ti penta della tua scelta.》
《Mi minacci Phelps? È incredibile notare come tu ti stia facendo abbindolare da una ragazza come lei. Dov'è finita la tua professionalità?》
《Chloe Beale non è un'assassina. Anche tu, come noi, hai seguito il caso e anche tu ti sarai reso conto che la sua è stata legittima difesa. Ha ucciso per difendersi. Se non l'avesse fatto sarebbe morta.》ribadì il detective.
Col passare del tempo, grazie a Beca, aveva capito che Chloe era diversa da come l'avevano descritta in centrale, aveva rivalutato il suo problema, il suo comportamento, aveva compreso la ragione che aveva portato quella ragazza così solare a diventare un'assassina.
《Dio mio Phelps ti senti quando parli? Stai difendendo un criminale che per di più neanche conosci. Mi stupisco di come il signor Smith non ti abbia ancora sospeso.》
《Adesso basta! Fuori di qui! Fuori!》urlò Beca, non sapeva neanche lei dove avesse trovato il coraggio di urlare ad un agente di polizia.
《Tra me e te non è ancora finita Mitchell.》disse a denti stretti prima di uscire sbattendosi la porta alle spalle.
《Roy Earle è solo un idiota. Lascialo perdere.》
Scott provò a rassicurarla ma dopo appena mezz'ora un altro poliziotto entrò nella stanza.
《Non è il momento Riley, qualsiasi cosa tu abbia da dire me ne parlerai più tardi.》disse il detective senza alzare lo sguardo dai fogli che stava riordinando.
《Il signor Smith desidera Rebeca Mitchell in ufficio. Subito.》detto ciò chiuse nuovamente la porta.
Beca lanciò un'occhiata al collega che alzò le spalle.
《Fossi in te andrei subito. Non è un bene farlo aspettare.》
《Certo. Vado.》
Arrivata all'ufficio del capo, i suoi battiti accelerarono all'improvviso.
《Voleva vedermi signore?》
《Chiuda la porta.》disse facendola accomodare su una sedia.
《Dunque...》cominciò poggiando i gomiti sulla scrivania e posando il mento sulle mani.
《In seguito ai fatti che mi sono stati riferiti, la sospendo dal caso.》
《Cosa?! Perché?!》Beca si sporse istintivamente in avanti.
《Un agente di polizia non può testimoniare contro un assassino se ha una relazione con quest'ultimo. Come ben lei sa...è contro la legge.》
《I-io non ho una relazione con la signorina Beale. Chi glielo ha riferito?》chiese anche se conosceva benissimo la risposta.
《L'agente Earle vi ha viste l'altro giorno. Mi ha molto deluso signorina Mitchell per cui, come le ho già detto, la sospendo dal caso. L'unico a testimoniare in tribunale sarà il detective Phelps fine della storia.》
《Ma...non può farlo. Non può sospendermi così di punto in bianco. È ingiusto.》
《Ho detto che non voglio sentire scuse. Adesso vada.》
Beca non poté fare altro che annuire e, con i nervi a fior di pelle, lasciò il dipartimento.
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Angel with a shotgun || Bechloe
FanficBeca Mitchell: dolce e socievole. Chloe Beale: riservata e misteriosa. Una l'opposto dell'altra, tra le due esiste solo l'odio; ma quando gli eventi del passato e i segreti di Chloe ritorneranno a galla, si ritroveranno a combattere per difenders...