Capitolo 5

277 17 0
                                    

《Beca ti prego lascia che sia io ad interrogarla.》continuava a ripetere il poliziotto. Persino quando arrivarono in centrale non fece altro che supplicarla di lasciar perdere.
《Ci parlerò io Scott. Andrà bene fidati di me.》
《Non voglio che ti faccia del male. Non le stai molto simpatica non so se lo hai notato.》insistette.
《Non mi succederà niente. Sta' tranquillo.》
《Phelps. Mitchell.》
Il capo spuntò dalle scale e si diresse verso di loro con un'espressione mista tra il sollievo e la preoccupazione.
《L'agente Earle mi ha informato del ritrovamento della ragazzina. I genitori sono stati già contattati?》
《No signore. Non ancora. Prima dobbiamo interrogare la signorina Beale, è stata portata qui un paio di ore fa.》
《Sì lo so. Lascia che sia la signorina Mitchell ad interrogarla. Tu va' ad informare i genitori.》
《Ma signor Smith...》
《Niente storie Phelps.》
Il capo gli intimò di allontanarsi, poi si rivolse a Beca poggiandole una mano sulla spalla.
《La signorina Beale è nella stanza numero due. Vediamo se riesci a farla parlare.》
《Ci proverò.》rispose, iniziando ad incamminarsi verso il piano superiore.
Giunta davanti alla porta, la aprì facendola cigolare. Trovò Chloe seduta su una sedia, con i gomiti poggiati sul tavolo e le mani sul cappello nero.
《Perché mi avete portata qui? Vi ho già detto tutto quello che so.》
《Devo solo farti alcune domande. Poi ti lasceremo andare.》disse sedendosi di fronte a lei e prendendo un taccuino e una penna.
《Conoscevi la famiglia Mackenzie?》
《Chi?》Chloe la guardò aggrottando la fronte.
《La famiglia Mackenzie. La conoscevi?》ripeté più decisa.
《L'avrò vista qualche volta al ristorante dove lavorava Tyler.》
Non appena pronunciò quel nome i suoi occhi si riempirono di lacrime.
《Avevano una figlia se non sbaglio.》
《Sì esatto. E la ragazza è stata trovata morta stamattina.》
《Dio.》
《Nella stessa campagna dove è stato ucciso tuo fratello.》Disse posando la penna sul tavolo.
《Aspetta un attimo. Stai insinuando che sia stata io ad ucciderla? È uno scherzo?》rispose esterrefatta.
《Tu hai ucciso tuo fratello. Non è così?》
《Io non ho fatto niente! Perché mai avrei dovuto ucciderlo?》
《Le impronte digitali parlano chiaro. Sei stata tu a sparare. Perché lo hai fatto?》la provocò.
《Mio fratello era tutto per me. Non l'ho ucciso io!》urlò.
《Senti Beale...》iniziò alzandosi in piedi e poggiando i palmi sul tavolo grigio.
《Basta con queste cazzate. Sii sincera, almeno con te stessa. Ammettilo e basta, le prove le abbiamo, tu eri con lui quella notte, tu hai preso quella pistola e tu hai sparato.》
《Non ho sparato a lui!》rispose spiazzandola.
《Come scusa?!》
Chloe si passò una mano sul viso e poi con voce flebile disse:《Un tizio ci stava inseguendo. È stato lui a sparare, ha colpito Tyler alla testa e lo ha ucciso. Mio fratello aveva una pistola nel giubbotto, l'ho presa e lo usata per difendermi. Non ho ucciso mio fratello, non lo avrei mai fatto, lui era tutto ciò che mi restava della mia famiglia.》
Beca si sporse verso di lei, guardando dentro quelle iridi azzurre.
《Tutto ciò che ti restava?》chiese con aria interrogativa.
《I miei genitori sono morti in un incidente d'auto tre anni fa. Era una giornata come tante altre, erano andati ad una festa tra vecchi compagni di scuola, mio padre aveva bevuto un po' troppo. Si mise alla guida, mia madre era seduta accanto a lui, passò un incrocio senza guardare chi passasse e un furgone li ha presi in pieno.》si interruppe per asciugarsi il viso.
《Un mese più tardi io e mio fratello ci trasferimmo qui. Da San Diego a New York. Lui trovò presto un lavoro come cameriere ed io restavo in casa ad occuparmi delle faccende. Diceva di volersi trasferire perché aveva troppi ricordi, riguardanti i nostri genitori, in quella città. Io gli volevo bene, era l'unico membro della famiglia che mi era rimasto, così ho deciso di seguirlo. Ho lasciato l'università, i miei amici, i miei interessi, tutto. Solo per stare con mio fratello. Lui ci ha messo poco a rifarsi una vita qui ma io non ce l'ho fatta, per quanto mi sforzassi, il mio cuore era rimasto legato a San Diego.》abbassò lo sguardo mentre alcune lacrime le scivolavano lungo il collo.
Beca non si aspettava certo che iniziasse a raccontarle tutta la storia ma in quel momento, la ragazza dai capelli rossi sembrava aver dimenticato che ci fosse un'altra persona oltre lei stessa in quella stanza, ed era come se stesse esternando i propri pensieri per la prima volta. La mora prese la sedia, sulla quale prima era seduta, e la spostò, avvicinandosi a Chloe per poi sedersi di nuovo, quest'ultima la guardò per qualche istante per poi continuare con il suo racconto.
《Qualche mese fa Tyler tornò a casa pieno di lividi, gli domandai cosa fosse successo ma lui mi disse solo che c'era stata una rissa al ristorante. Mi sforzai di credergli ma più passavano i giorni più lui sembrava preoccupato. Una settimana prima di quella notte si decise a raccontarmi la verità. Mi disse che un tizio, con cui aveva avuto dei contatti per qualche tempo, aveva iniziato a minacciarlo perché voleva dei soldi, i nostri genitori ci avevano lasciato una grossa somma di denaro e lui questo lo sapeva, non so come ma ne era venuto a conoscenza. Tyler aveva provato ad ignorarlo, ma questo lo perseguitava, al telefono, al locale e via dicendo. Quella notte eravamo andati nella vecchia campagna di nostro nonno, che aveva vissuto qui, non so il motivo preciso per qui Tyler abbia deciso di portarmi lì, forse per scappare da questo tizio, per non essere trovati. Peccato che ci aveva pedinati, sapeva dove fossimo. Erano circa le nove e mezza di sera quando abbiamo sentito uno sparo, lui era in giardino e aveva iniziato ad urlare; mio fratello mi ha presa per mano e siamo usciti dal retro. Abbiamo iniziato a correre e poi...》si fermò nuovamente, non riuscendo più a trattenere i singhiozzi.
《Lui ha sparato. Ho visto Tyler cadere a terra mentre questo sconosciuto urlava dicendo che mi avrebbe uccisa se solo mi fossi mossa di un millimetro. Improvvisamente dalla strada vicina e passata un'auto, lui si è distratto ed io ho preso la pistola di mio fratello e l'ho colpito più volte al petto. Sono entrata nel panico, mio fratello era morto accanto a me ed io avevo appena ucciso un uomo, è per questo che ho lasciato la pistola a terra e sono scappata. Ho solo cercato di difendermi, non volevo ucciderlo.》
Beca scosse la testa, non avrebbe mai immaginato una confessione del genere.
《Quando gli agenti sono arrivati sul posto non c'era nessun altro oltre Tyler. L'altro uomo che fine ha fatto?》
《Non lo so. Non ne ho idea.》
《Mi dispiace ma...siamo costretti a trattenerti qui.》
《Avevi detto che mi avresti lasciata andare.》disse girandosi di scatto con la rabbia dipinta in viso.
《Hai commesso un omicidio, che ne avevi intenzione o meno sei un'assassina. Non possiamo lasciarti andare per adesso.》
《Non puoi trattenermi qui!》urlò sbattendo un pugno sul tavolo.
《Beale so che è difficile da accettare ma sono le regole, non posso farci niente.》
《Cazzate! Io non mi farò rinchiudere qui dentro, non esiste.》
《Chloe ti prego...》
《Come sai il mio nome?》disse alzando un sopracciglio.
《Lo so e basta. Tra poco verranno degli agenti, ti porteranno in una cella.》
Beca si alzò ma non arrivò neanche alla porta che Chloe le si lanciò contro come una furia.
《Io non ci vado al fresco. Sapevo che non avrei dovuto dirti nulla, se ti azzardi a dire anche solo una parola di ciò che ti ho raccontato ti ammazzo. Parola mia.》parlò a denti stretti, con gli occhi iniettati di sangue.
Con il cuore che batteva a mille, Beca afferrò la maniglia ed uscì dalla stanza in un batter d'occhio per cercare il collega e riferirgli tutto.

Angel with a shotgun || BechloeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora