Las Vegas, secondo giorno -Prima Parte-

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Mi svegliai verso le nove, mi girai e guardai Ermal.
Lui ancora dormiva.
Decisi di non svegliarlo, oggi non avevamo fretta: avevamo deciso di uscire la sera.

I suoi ricci cadevano delicatamente sugli occhi, coprendoglieli.
Stringeva il cuscino con un braccio e l'altro lo teneva piegato, verso il petto.

È davvero bello...

Potevo sentire il suo respiro vicino a me, era una bella sensazione.

Dopo qualche minuto si svegliò ed aprì gli occhi, stropicciandoli.

Subito mi allontanai un po', arrossendo per l'imbarazzo.

<<Buongiorno...>> disse con voce roca, ancora assonnato.
<<B-buongiorno.>> risposi mettendomi seduta.
<<Sei sveglia da molto?>>.
<<No, non molto.>> mentii.

Ermal si stiracchiò e si scompigliò i capelli per evitare che tenessero la forma schiacciata che avevano preso per via del cuscino.

Accennai un sorriso cercando di non farmi vedere.

<<Pronta per oggi?>> domandò rimanendo sdraiato.
<<Sì, prontissima.>> risposi senza riuscire a smettere di guardarlo.

Lui sbadigliò e si avvicinò, appoggiando la testa sul mio braccio.

<<Se ti do fastidio mi sposto eh.>> affermò alzando lo sguardo verso di me.

Ma chi vuole più che ti sposti.

<<N-no, tranquillo. Resta pure.>>.
Sorrise: <<Grazie.>>.

Di niente...

Sbadigliò, mettendo una mano davanti alla bocca: <<Dio, il fuso orario mi uccide.>> accennò una risata.
<<Bah, io mi abituo abbastanza facilmente.>> affermai.
<<Beata te.>> ridacchiò.

Senza pensarci iniziai ad accarezzargli i ricci.
Non so perchè, nè con quale coraggio l'abbia fatto.

<<Che morbidi che sonooo.>> esclamai.
<<Hehehe, lo so. Belli vero?>> sorrise.
<<Sìì, moltissimo.>> continuai ad accarezzarli <<Posso sposarmi i tuoi capelli?>> ridacchiai.

Lui alzò lo sguardo, rise: <<Certo, ma poi dovresti avere sempre appresso anche me.>>.
<<Beh dai, potrei farci l'abitudine.>> ridacchiai arrossendo un filo.

In realtà averti sempre vicino non mi dispiacerebbe affatto, sai?

Scossi la testa per scacciare quello stupido pensiero.

<<Hai fame?>> gli domandai tenendo la mano tra i suoi capelli, ma smettendo di accarezzarli.
<<Mmh, sì, abbastanza. Andiamo a fare colazione?>>.
Annuii: <<Va bene.>>.

Mi alzai, un po' controvoglia, ed andai a vestirmi.
Mi pettinai e mi truccai leggermente, come al solito.

Mi ero messa una maglietta bianca, con la scritta DREAM in oro ed un paio di shorts neri.

Tornai in camera.

Ermal indossava una maglietta blu scura con una tasca in alto a destra ed un paio di pantaloncini bianchi.

Scendemmo a fare colazione ed andammo a noleggiare un'auto:
avevamo deciso che sarebbe stato più comodo muoversi con un mezzo nostro.

<<Allora.>> fece lui mentre guidava <<Museo?>>.
Annuii: <<Sìì, su muuuoviti.>> ridacchiai.
<<Mi muovo, mi muovo, ma sta calma.>> disse ridendo.

Quando ho iniziato a vivere || NON FINITA ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora