«Octavia!» Jasper chiamò l'amica a squarcia gola, sollevava a stento il corpo mezzo bruciato di una ragazza. La mora si chiedeva che cosa poteva essere successo nel mentre che era fuori in cerca di qualcosa di utile, ma quando vide le fiamme le idea si fecero tutte più chiare. Corse in soccorso della coppia. Le lacrime di Jasper erano ormai evidenti. Octavia prese la ragazza. La guardò e prima di spirare tra le sue braccia disse:
«Nessuno di noi era innocente, adesso stiamo morendo tutti per andare all'inferno... Jasper... Ti amo, stai attento agli zombie...» Una lacrima le rigò il volto, morì ad occhi aperti, rivolti al ragazzo.
«Mi dispiace... Come si chiamava?»
«Maya... Io la amavo Octavia...» Ma non c'era tempo per piangersi addosso, Raven era ancora dentro la villa e lei non avrebbe mai permesso che le succedesse qualcosa. Lasciò il corpo di Maya per terra e iniziò a camminare verso la villa.
«Vuoi lasciarla qui così?!»
«Le persone muoiono Jasper!»
«Ma io la amavo! Come fai ad essere così superficiale?!»
«Ai hod em in Jasper! Ba em don wan op! Ai hod EM in...» (Io lo amavo Jasper! Ma lui è morto! Io lo amo...) Gridò la mora difendendosi. Jasper rimase impassibile non capendo le parole ma potendone intuire il significato e lasciò andare via Blake che subito corse via.
Le fiamme erano altissime, invadevano tutta la casa, i corpi bruciati erano agonizzanti ovunque, chi mai aveva potuto fare una cosa del genere? In poco tempo Octavia fece il suo ingresso nel garage, anch'esso aveva preso fuoco. Dopo qualche secondo di panico una voce flebile e dolorante arrivò alle sue orecchie. Si girò e c'era Raven che si trascinava fuori da quel potente calore. La sua salvatrice le corse in contro prendendola tra le braccia e portandola fuori.
«CAZZO! Perché non c'è Elyza?! Lei potrebbe curarti, lei saprebbe come fare...»
«Ehi Octavia, non è così grave, io posso camminare da sola, non sarò un peso...»
«Ti lascio con Jasper, provo a fare qualcosa per la famiglia di Alicia.»
«Vengo con te, potrei.»
«No, resta qui ho detto.» Raven guardò il suo sguardo preoccupato e poi annuì sconfitta.
Octavia la comprensiva, sapeva quanto l'amica o siete stagno, ricevere quella risposta per Blake fu un sollievo. Le sorrise e poi corse via, doveva salvarli, forse non sarebbe riuscita a salvarli tutti non sarebbe riuscita a salvarli tutti, ma doveva almeno provarci. Corse te le fiamme che le bruciavano la pelle e gli occhi per quanto erano calde. riuscì miracolosamente ad arrivare alla sala sud della casa, Dove si trovava la famiglia di Alicia. Si fece spazio tra il fumo, cercando di distinguere qualche forma umana in tutta quella pece. Senti una mano afferrarle la gamba, rapidamente la tolse da quella presa, per poi un secondo dopo notare che era Madison, per quante le stessa antipatica, non poteva lasciarla morire lì. La prese mettendola al riparo poco fuori della proprietà, stava per rientrare quando qualcuno le toccò la spalla, mettendosi in allerta sfilò velocemente il suo macete dalla fodera e puntandolo in direzione del nuovo arrivato.
«Calmati, calmati... Octavia, giusto? Sono io Nick, il fratello di Alicia, ho visto il fumo e sono corso qui. C'è ancora qualcuno là dentro?»
«C'è la ragazza latina.»
«Va bene, vado io a prenderla, tu resta qui.» Qualche minuto dopo il ragazzo tornò portando tra le braccia Ofelia svenuta a causa delle ceneri. Vedendo il figlio Madison provò ad alzarsi e andare nella sua direzione, ma ricadde a terra a causa della stanchezza venendo sostenuta da Octavia.
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Unite da una pistola
FanfictionPuò essere di tutto... una macchia di caffè, un pacco, una festa, un amico, una tazza, una macchina, gusti simili, un disegno, emozioni, un luogo, il mare, una montagna, una spiaggia, un lago, un fiume, il molo, una collina, un muro, l'acqua, la ter...