Una nuova perdita

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«Ci siete?»

«Sì, siamo pronti.»

«Travis, come pensi di entrare lì?»

«Non entrerà lui, lo farò io.»

«Madison devi stare attenta, quei ragazzi sono dei pazzi, hanno rapito tua figlia.»

«Lo so.» La madre di Alicia entrò in casa e vide subito la figlia dormire sul divano, andò da lei provando a svegliarla.

«Alicia! Alicia!» Con un po' di fatica la ragazza si svegliò e vedendo la madre davanti a lei le chiese immediatamente:

«Mamma! che ci fai qui?»

«Fai piano! Sono venuta per salvarti. Prendi le tue cose e andiamo.»

«Come avete fatto a trovarmi?»

«Non è importante, io vado in macchina, è qui davanti, vieni velocemente senza fare rumore.»

«Preparo le cose arrivo.» Madison uscì dalla casa e Clark iniziò a prepararsi, prese tutto, ma proprio mentre stava per uscire sentì la canna di un fucile a pompa che conosceva fin troppo bene puntarle la schiena

«Dove stai andando, Cutie?» Era da tanto che non la chiamava così, da quando erano uscite per l'addestramento.

«Da nessuna parte.»

«Forza, dimmelo, non mi arrabbio.»

«Devi credermi, volevo solo fare una passeggiata.»

«Prendendo tutta la tua roba.»

«Sì...»

«Vuoi andartene? C'è la sua famiglia vero?» Con una mossa fulminea Alicia sfilò la pistola dalla fodera e la puntò contro ad Elyza.

Con la voce tremante per paura di premere per sbaglio il grilletto disse:

«Adesso tu mi lasci andare e non proverai in nessun modo a fermarmi.»

«Non avevo intenzione di farlo, volevo salutarti, ti voglio bene.»

«Oh... Anche io... Te ne voglio.» Alicia sorrise imbarazzata e corse fuori casa e si fermò davanti all'enorme furgone recuperato, come mezzo di trasporto, da Travis e sorrise un'ultima volta ad Elyza. Ma appena la vide l'uomo urlò:

«Stai ferma o sparo!» Lei alzò le mani in aria come segno che non avrebbe fatto del male a nessuno. Sentendo delle voci Octavia si alzò e la scena si ripeté, ma appena arrivò Lincoln, successe la tragedia. Il ragazzo corse fuori dalla porta e notando l'impetuosità del ragazzo Travis schiacciò il grilletto, un solo colpo, un boato, il botto, il proiettile, il tonfo del corpo morto di Lincoln cadere a terra. Octavia urlò e sulle guance rosate di Clark caddero delle lacrime invisibili. Il furgone se ne andò subito dopo. Alicia non ebbe nemmeno il tempo di dispiacersi con la ragazza che il furgone era già partito lasciando Octavia che gridava mentre teneva tra le braccia il corpo morto del suo fidanzato.

Elyza vide il veicolo andarsene come se niente fosse dopo la morte di Lincoln, ebbe l'impulso di prendere una delle due moto e rincorrerli, ma si limitò a correre in mezzo strada per vederlo scomparire dentro la notte.

DUE SETTIMANE DOPO

Alicia aveva vissuto un mese con quelle persone, vederlo morire era stato un brutto colpo per lei, avrebbe potuto scaricare il suo dolore in due modi: arrabbiandosi o con il silenzio. Purtroppo scelse l'opzione peggiore, la più dolorosa che non includeva l'uso della voce.

Nessuno le parlava, alcuni erano semplicemente dispiaciuti, altri non capivano il motivo per il quale non parlasse. Tutti si domandavano che cosa potesse esserle accaduto, si domandavano come stava, ma nessuno glielo chiedeva direttamente se non suo fratello.

Unite da una pistolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora