«Siamo tutti qui riuniti oggi per vendicare la morte di Kevin, un nostro amico, figlio, fratello, combattente valoroso e grande condottiero quelle volte che siamo dovuti andare allo scoperto... La sua morte causata da questo ragazzo!» Indicò Heda con la sua spada.
«Questo ragazzo aveva solo un compito da svolgere, perquisire i prigionieri ed eliminare loro qualsiasi tipo di arma avessero loro addosso. Così purtroppo non è successo, causando una rivolta dei prigionieri e l'uccisione di un nostro soldato. Chiunque sia amareggiato per quanto questa persona ha fatto, può venire qui e utilizzando il mio pugnale può scaricare la propria rabbia sulla sua pelle!»
«Questo non è giusto! Dove sono i prigionieri? Perché non c'è quella ragazza? L'assassina di mio figlio! Perché non c'è lei al posto di quel ragazzo?! Voglio vendicare mio figlio, ma sulla persona giusta, non su un mio amico!»
«Carl, Adesso calmati, è colpa sua se...»
«Quando siamo arrivati qui avete ucciso mio fratello allo stesso modo e mi avete detto: " nuovi o vecchi che sia, la legge è uguale per tutti."»
«Non hai voce in capitolo, sono io che decido qui! Voi dovete solo ubbidire, la vostra vita è ancora vostra grazie a me!»
«Noi vogliamo giustizia invece.»
«Allora avete sbagliato pianeta.» Prima uno e poi più persone iniziarono a ribellarsi ai comandamenti di Heda.
«Shof op!» (Zitti) Urlò Anya.
«Gustus, porta il nostro uomo alla tenda, poi ci penserò io. Il processo è sospeso, per adesso. Tornatevene a casa.» La comandante, furiosa, rientrò nella sua tenda, la più grande di tutte e si sedette sul suo grande trono di legno, prese in mano il pugnale che sarebbe dovuto essere utilizzato contro l'accusato e lo piantò nel bracciolo della sedia per poi staccarlo e lanciarlo con precisione al centro di un bersaglio appeso al soffitto.
«Heda, ken Ai?» (Heda, posso?)
«Miya Anya.» (Vieni Anya)
«Perché non avete messo alla forca la ragazza?»
«Li lasceremo andare, diremo a tutti che sono scappati o... O qualcosa del genere.»
«Non mi hai risposto.»
«Stanno creando problemi da quando sono arrivati.»
«Heda! Ascoltami! Perché lei ti crea un problema?»
«Lei chi?»
«La ragazza bionda, ti ho visto come l'hai guardata, chi è Heda?»
«Smettila di chiamarmi così, non merito questo titolo. Tu sai benissimo chi è... Come lo so io. E come tra poco lo sapranno tutti se non facciamo qualcosa. Lei non mi crea un problema Anya, lei mi crea nostalgia.»
«Lo sai... Non devi farti influenzare, il tuo ruolo non lo permette.»
«Ma sono una persona!»
«Anche io e i morti là fuori sono persone.»
«Lei non deve sapere niente di me. Se ce ne sarà bisogno per salvare tutte le persone che sono qui... Io la ucciderò.»
«È una tua decisione.»
«Non farlo sembrare colpa mia, io devo mantenere le apparenze per il bene degli altri, per quello dei ragazzi e il tuo, se fosse per me adesso starei correndo da lei, come pensi che mi sia sentita quando ho visto la sua faccia davanti alla mia, per la prima volta dopo undici anni? Dopo che lei è andata avanti, dopo che mi ha dimenticata!»
«Che intenzioni hai?»
«Dì a qualcuno di bendarli. Io arriverò tra poco.»
«Va bene, altro?»
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Unite da una pistola
FanficPuò essere di tutto... una macchia di caffè, un pacco, una festa, un amico, una tazza, una macchina, gusti simili, un disegno, emozioni, un luogo, il mare, una montagna, una spiaggia, un lago, un fiume, il molo, una collina, un muro, l'acqua, la ter...