«Devi prometterlo.»
«Se... Se volevate che io... promettessi qualcosa... Dovevate... Dovevate torturare Alicia.»
«Promettilo.»
«No.»
«Hai fatto la tua scelta... finora non ti ho fatto niente, Speravo di non dover torturarti, non mi piace farlo, non mi stai costringendo.» Daniel legò il braccio della bionda al bracciolo della sedia con delle corde.
«Senti non dare la colpa ad Alicia per questa situazione ok?»
«Non le do la colpa, lei non mi farebbe mai una cosa del genere.»
«Ho visto quanto lei tiene a te e tu tieni a lei, non è così?»
«Può darsi...»
«Lei è gentile, intelligente, bella...»
«Perché mi dice questo?»
«Perché non voglio che ricordi la mia voce come una cosa cattiva.»
«Più facile a dirsi che a farsi.»
«Sì, hai ragione.» Disse ridendo mentre sistemava una sedia accanto a lei.
«Prima che tu arrivassi qui Madison mi ha fatto promettere che non ti avrei fatto del male, che ti avremmo dato in cambio di Alicia... Questo non accadrà purtroppo.»
«Posso dirle tutto ciò che vuole, se vuole sapere quante armi abbiamo o cose del genere.»
«Questa è la prova che anche una tigre in gabbia ha paura.»
«Non lo faccio per paura, lo faccio solo perché non ho niente da nascondere.»
«Niente da nascondere dici...» Continuò l'uomo sogghignando mentre tirava fuori da un borsellino una lama.
«Cosa vuole di più?»
«Non dipende da me questo, Travis...»
«Travis è uno stronzo.»
«Travis vuole questo.»
«Può chiedermi qualunque cosa.»
«Lo so... Lo so...» Disse consapevole Daniel mentre con forza faceva passare l'arma sulla pelle chiara di Elyza e questa provava a trattenere un lamento.
«Prosegua signor Salazar...»
«Parliamo, stare in silenzio non mi piace.»
«Di cosa vuole parlare?.»
«Ti racconterò di quando ero giovane, circa la tua età... C'era una recinzione... All'interno di questa recinzione, una casa e dentro la casa una stanza e dentro la stanza una sedia come quella sulla quale sei seduta tu in questo momento... È lì che mi portarono, ero giovane, irragionevole, ma sapevo benissimo cosa sarebbe successo. L'uomo con la lama e l'uomo sulla sedia non sono diversi, entrambi soffrono» Una risata scappò dalle labbra di Elyza.
«Lei soffre signor Salazar?»
«La vita di entrambi cambierà per sempre. Mi fanno entrare e mi chiedono quale uomo voglio essere.»
«Senta non vorrei soffrire più del dovuto quindi potrebbe smettere di parlare?» Daniel tolse il panno insanguinato dalla ferita di Elyza e indicando il braccio disse:
«Gli strati esterni hanno meno nervi, quelli profondi sono più sensibili.» La bionda girò la testa verso colui che parlava e questo, dopo aver fermato per qualche secondo il suo discorso continuò:
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Unite da una pistola
FanficPuò essere di tutto... una macchia di caffè, un pacco, una festa, un amico, una tazza, una macchina, gusti simili, un disegno, emozioni, un luogo, il mare, una montagna, una spiaggia, un lago, un fiume, il molo, una collina, un muro, l'acqua, la ter...