- Tim. -
-...-
- È passata un'altra settimana. -
-...-
- Tim. -
-...-
- Tim! -
- No. -
- Dimmi il motivo! -
- Hai una ferita di venti centimetri che non puoi rischiare di riaprire. Abbiamo tolto i punti da troppo poco, la pelle si è appena riformata. Volevi il motivo, eccotelo spiegato. - concluse, mentre toglieva il cerotto, con uno strappo secco, facendomi sobbalzare. - Da questo letto non ti muovi . -
-... All'ospedale sarei già stata dimessa. -
- All'ospedale saresti andata avanti a verdure e minestrine. Le barrette di cioccolato, le patatine fritte e i dolci te li saresti sognati. -
- Avrei sopportato. -
- Bene, allora possiamo pianificare un regime alimentare meno calorico, visto che è da settimane che vai avanti solo con quelle. -
- ... -
- ... -
-... Quando potrò tornare a casa? -
- Non ricominciare, (T/n). -
- Ricomincio quando voglio! -
Tim fece un grosso sospiro.
Sembrava stesse cercando di spiegare un concetto complicato a una bambina testarda.
- Ne abbiamo già parlato. Non posso farti partire. -
- E da un mese che sono bloccata dentro questa dannata casa! Come mai non sono ancora morta? -
Tim non si diede la pena di rispondere.
-Come minimo, permettimi di camminare nella camera!! Pensi davvero che... una porta possa proteggermi da qualsiasi minaccia? - continuai, convinta.
- No, (T/n). - sospirò stancamente - Non lo penso. -
- ... -
- ... -
- ... Quindi? -
- Quindi cosa? -
- Quindi - continuai, mentre cercavo di mantenere un tono di voce calmo - Se ritieni che tenermi bloccata qui sia inutile- -
- Mai detta questa cosa. -
- Ma- -
- Una porta non può fermare le intenzioni di nessuno. Su questo punto hai ragione, e non cambio idea. -
- Se allora sai che la porta in questione non riuscirà a tenermi ferma qui-! -
- Spero davvero tu non la prenda come un'offesa - concluse, alzandosi, e portandosi dietro la maschera che si era sfilato, ignorando il mio sguardo accusatorio - Ma onestamente non sono le tue, di intenzioni, di cui mi preoccupo. -
Sospirai, intontita dagli antidolorifici e i tanti giorni di immobilità a letto.
Il rumore familiare degli scarponi, mi portò a scattare di nuovo sull'attenti.- Dove stai andando? -
- Fuori. -
- Questo l'ho notato, genio. -
- Brava. Hai un paio di occhi e sai come usarli. -
- Devi proprio andartene? -
- Ho del lavoro da fare, ora. - tagliò corto, girandosi di nuovo.
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• Proxy •
Fanfiction| Masky x Reader | -Immagina una creatura. La più raccapricciante e potente possibile. Talmente spaventosa da essere considerata simbolo di morte. Una creatura altissima, scheletrica, e capace di manipolare la volontà, di sopprimere ogni tuo pensier...