- Ahi. -
- Il disinfettante, dov'è finito? -
- Ahi. -
- Cazzo. -
- Ahiiii! -
- Passami l'ago, Brian. Si è incastrato. -
- Ahia! -
- Stellina, se vuoi che levi la scheggia, devi cercare di stare ferma. -
- Ma fa male!! -
- È normale, zuccherino, è una scheggia di vetro. -
- Piantala!! -
- Preferisci levarla da sola? -
- Non tirare fuori soprannomi ridicoli!! Ho un nome, sai?? E una dignità!! -
- Sulla seconda ormai avrei dei dubbi. -
- Chiudi quella bocca, incappucciato!! -
- Altrettanto, zuccherino. -
- Brian, se ci risparmiamo un'altra rissa nel giro di due ore, sarebbe meglio per tutti. -
- Per lei. -
- Per tutti. -
Rumori metallici.
Bende.
Sangue.
Disinfettante.
Ero troppo presa dai miei pensieri. Solo le scosse di dolore mi riportavano alla realtà, ad intervalli regolari.
- Implora il mio perdono, o la prossima volta sarà peggio. - sento Toby ringhiare nella mia direzione, inerte all'ago che gli ricuciva due lembi di pelle rossastri.
- Sappiamo entrambi che non capiterà. -
Una nuova scossa di dolore mi attraversò la gamba, facendomi sobbalzare.
Seduta sul tavolo della cucina, non avevo ancora levato gli occhi dalla finestra.
Quegli alberi... Il loro ondeggiare al vento...
Era ipnotizzante.
Mi distraeva da gran parte del dolore.
Dopo una guerra... Tempo di leccarsi le ferite, giusto?
Sussultai, presa alla sprovvista.
- Levato! -
A due giorni dall'arrivo, avevo già dato di matto per ben due volte.
Probabilmente anche di più.
Non poteva andare avanti così.
Ero coperta più da bende che da vestiti.
Il rumore di passi, mi fece alzare di nuovo lo sguardo.
Brian aveva in mano un altro ago, più spesso, e un'espressione che non prometteva nulla di positivo.
- Cos'è quell'affare? - sbottai, voltando lo sguardo verso di lui.
- Un'ago, direi. -
- E cosa diamine hai intenzione di farne? -
- Una cosa per cui ho giusto qualche impressione, ti ribellerai. -
- Hai pensato bene. Levatelo dalla testa. Non è profonda, bastano delle bende. -
- Ti sei tagliata mezza gamba -
Colpa di Toby, pensai mentre provavo a rianzarmi, per studiare il taglio sotto al ginocchio.
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Hayran Kurgu| Masky x Reader | -Immagina una creatura. La più raccapricciante e potente possibile. Talmente spaventosa da essere considerata simbolo di morte. Una creatura altissima, scheletrica, e capace di manipolare la volontà, di sopprimere ogni tuo pensier...