Gli aghi di pino scricchiolavano sotto i nostri piedi, mentre osservavo la punta della sigaretta di Tim, davanti a me, diventare incandescente a intervalli regolari.
Stavo letteralmente congelando.
- Siamo arrivati? - chiesi, con una punta di irritazione nella voce, mentre soffocavo un brivido.
- Manca poco. - borbottò lui brevemente, lanciandomi un'occhiata.
La realizzazione parve colpirlo, e prese ad armeggiare con lo zip della giacca.
- N-non è necessario... -
- Lo penso anche io. Una testa calda come la tua non ha bisogno di un'aggiunta di calore. Ma non mi va di portarti in spalla, al ritorno, per colpa dei geloni. - disse, facendo scivolare la giacca sulle mie spalle.
- Testa cal- - iniziai, indignata.
- Mai sentito parlare di Rosewood park? - mi interruppe.
La domanda mi lasciò interdetta.
-... Perché? -
- È l'inizio di tutto. -
- Non avrai intenzione di raccontarmi la storia della tua vita! - ribattei, schifata - Perché non mi interessa minimamente! -
- Se vorrai capire, è un sacrificio che sarai costretta a fare. -
- Per capire cosa? Capire te? -
- Capire il casino in cui sei stata coinvolta. O, quantomeno, provarci. - sorrise - Dimentico di continuo che il riuscirci potrebbe non essere scontato, con te. -
- COSA INTENDI??- - partii, furiosa.
Un forte rumore di un ramo spezzato mi raggiunse le orecchie. Sobbalzai.
Cosa diamine... ?!
- Venivo a giocare qui, da piccolo. - disse il mio accompagnatore - Passavo ore, a correre e nascondermi fra gli alberi. -
Rimasi zitta, in ascolto.
- La gente del posto è superstiziosa. Gira una leggenda, su questo parco. Nel 1800, questa non veniva considerata una zona normale, perché gli alberi crescevano molto velocemente. Era definita... Benedetta. -
Rallentò, per sfiorare con la mano la corteccia di un albero.
- Era qui, dove i pedofili e gli assassini venivano giudicati, si credeva, sotto la supervisione della Provvidenza. - ridacchiò, quasi intenerito - Venivano legati agli alberi, appesi per i rami e lasciati morire, di fame e di sete. Ragionamento sensato - continuò, sarcastico - la Provvidenza non lascia morire gli innocenti. -
- Evita i commenti e continua con il racconto. -
- Giusto. Stavo quasi per dimenticare con chi parlavo. - ribatte - Una volta morti, gli alberi con i corpi, venivano direttamente bruciati. La pratica venne interrotta quando, durante uno di questi processi, trovarono un bambino appeso a un albero. Morto. Impiccato e smembrato. -
- Grazie per i dettagli, ora mi sento molto più tranquilla. - borbottai - Tutto questo casino per raccontarmi una macabra storia dell'orrore? -
- Cosa sai dello Slenderman? -
- Credevo fossi intenzionato a raccontarmi della tua vita. - ribattei.
- Ci arriveremo per gradi. Ora, rispondi alla domanda. -
- È una leggenda metropolitana.È nata con un concorso di foto ritoccate, se non sbaglio.-
- Non sbagli. -
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• Proxy •
Fanfiction| Masky x Reader | -Immagina una creatura. La più raccapricciante e potente possibile. Talmente spaventosa da essere considerata simbolo di morte. Una creatura altissima, scheletrica, e capace di manipolare la volontà, di sopprimere ogni tuo pensier...