Capitolo cinque

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Inesorabile e insaziabile era il desiderio di sfida, nonché un qualcosa di inappagabile, affinché fungesse a rimuovere la lotta inespressa delle loro anime severamente ostinate.

"Sei peggio di una serpe."

Hermione non sapeva se interpretare quella confessione in modo positivo o negativo; per lei doveva essere assolutamente un male... ma per lui?
Avrebbe giurato di aver percepito una nota di gusto piacevole nel tono del giovane, un piacere primordiale eppure, quasi inesistente.

Quasi inespresso.

La Granger era una semplice fanciulla, e con tutto ciò, riusciva a esaltare la sua forma selvaggia e al tempo stesso raffinata; suscitava un degno contrasto che andava a sviare la prevedibilità di una donna, rendendola puramente stuzzicante.

Non si spiegava come potesse aver reagito impulsivamente contro quella ragazza, ma una cosa era certa: le era piaciuto.
Si sentiva squisitamente soddisfatta, particolarmente nel momento in cui lui sussurrò quelle parole tanto perverse quanto attraenti. Hermione era un pudico agnellino in gabbia; accoglieva facilmente le provocazioni, specialmente le più azzardate, quelle che trasgredivano enormemente dal suo essere aggraziato e preciso, quelle che la facevano sentire incondizionatamente viva e fuori posto, senza alcun controllo del suo essere, persa e piena, accolta da nubi grigie e violente che la invitavano in una danza peccaminosa.

Alys, d'altronde, stimò come non mai la sua compagna raccontando a quasi tutta la scuola l'accaduto ed elogiando apertamente l'amica.

                              ***

-Avresti potuto evitare di condividere la vicenda con tutti gli studenti, Alys- la rimproverò Hermione mentre entrambe si avviavano in sala grande, dopo aver terminato le lezioni del giorno.
-Stai scherzando, vero? È stato straordina-
-Non credo che i professori la penseranno allo stesso modo- la interruppe la strega -se non altro, scommetto che quella ochetta serpe ha già spifferato il tutto.- continuò leggermente preoccupata.
-Oh, andiamo Hermione, sei stata mitica! Tra l'altro ha cominciato lei a provocarti, hai reagito più che bene.- la Fitch di tutta risposta sperò di tranquillizzarla, anche perché era la verità.

Le streghe, non appena solcarono la porta della sala Grande, percepirono un'ondata di sguardi ripetutamente puntati su di loro; ciononostante le fanciulle raggiunsero il loro tavolo con calma e disinvoltura, senza curarsi del resto.

-Oh oh. Wave a ore tre.- bisbigliò Alys avvicinandosi alla compagna.
Hermione sussultò, alzando il capo e incontrando il suo sguardo mentre si incamminava deciso verso di lei.
-Allora, domani pomeriggio sei libera?-domandò il ragazzo sorridendole sicuro di sé.
-Beh ecco, io non-
-Porterò un mio compagno, quindi non disturbarti a venire con la tua amica. Alle 17.00 al cortile d'ingresso!-affermò senza attendere risposta alcuna e dissolvendosi rapidamente.
-Aspetta ma io...- si bloccò la ragazza estremamente contrariata, in quanto detestava il fatto che non avesse potuto replicare; dopotutto per lei era fondamentale il libero arbitrio e la soluzione più logica sarebbe stata non presentarsi all'appuntamento.
Si voltò verso la compagna che contrariamente assunse uno sguardo sognante e speranzoso.

-Oh, no. Non pensarci neanche per un momento- affermò severamente alla Fitch, con estrema sicurezza. -Il festino è andato, ma questo assolutamente no!- concluse imperterrita.

Alys non era sicuramente una ragazza arrendevole, per cui, si limitò a sorriderle con lo scopo di un secondo fine ed escogitando un modo per convincere l'amica.
-Non guardarmi così, per nessuna ragione al mondo e dico per nessuna, domani mi presenterò all'appuntamento!-

IL PECCATO DELL'AMORE {Tomione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora