Capitolo 2

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        "LA NOSTRA NUOVA CASA"

Ci trovammo,a poca distanza da quella che doveva essere la nostra 'nuova casa'.
La nostra nuova casa non era male,solo un po' più grande di quella che avevamo a Milano.

Era completamente rivestita in mattoni grigi,con il tetto marrone.

Una grande porta,sfoggiava nel bel mezzo della casa,con due grandi finestre color legno luminoso.

« Ed eccoci qui!» Disse mio padre,continuando a guardare dinanzi a sé.

«Che ve ne pare?» Si girò verso di noi,chiedendoci un parere.

«Mmm» mugugnò mia madre,pensandoci.

«Bé..» Disse Dominic,fermandosi ad osservarla per bene. « Non so. Però non è male.» si affrettò ad aggiungere,nel preciso istante in cui ebbe gli occhi di dosso di mio padre.

«E tu Corinne?» chiese con voce flebile,mentre attese un mio parere.

« Non si giudica un libro dalla copertina. Infondo,bisogna osservarla per bene,prima di dare un parere su qualcosa.» Aggiunsi,senza distogliere gli occhi dalla nostra nuova casa.

«Giusto.» affermò mio padre.

«Ben detto.» Susseguì mio fratello,dopo nostro padre.

Guardai entrambi,annuii e poi ripresi a camminare senza chiederne il permesso.

Mi incamminai a passo lento e deciso,dove poggiai i piedi contro le mattonelle grigie da giardino.

Mi guardai intorno,e dinanzi a me,c'erano piccoli cespugli di un verde acceso,con piccole margherite a tipo decorazione.

«Quanta fretta!» Urlò mio fratello,lontano e dai pochi passi che ci separarono.

«Dominic!» Incitò mia madre,con tono calmo e pacato.

Mi girai di scatto verso mio fratello,che al tempo stesso,ebbe la mia stessa idea di fissarmi,con gli occhi fissi di un falco.

« Che hai da guardare?» Dissi,per poi alzare le braccia sospese nel l'aria.

«Non posso?» Urlò di nuovo.

«No.» sbuffai al suo sguardo,non smise di togliermi gli occhi di dosso.

Mi sentii come se quello sguardo mi procurasse del peso sulle spalle.

«Quando la smetterai di essere acida e stronza al tempo stesso?» Chiese e urlò,di nuovo.

« Dominic! Dannazione,modera il linguaggio!» Questa volta fu' mio padre a parlare. Non distolse il suo sguardo truce dallo sguardo del figlio maggiore.

Feci un sorrisino compiaciuto a mio fratello,gustandomi la lavata di capo che gli fece nostro padre.

Dominic mi lanciò un occhiataccia.

« Hai sentito nostro padre? Modera il linguaggio. Sei pur sempre il fratello maggiore. Non puoi comportarti così con la tua sorellina.» Ribattei,quasi provocandolo.

« Se lo dici tu.» lanciò uno sguardo frustato.

« Qual'é il senso delle parole che non cogli?» Sospirai alla sua risposta stupida,è alquanto insensata.

«L'ha detto nostro padre.» Dissi. Poi con il dito incide,lo puntai verso mio padre.

« Fa lo stesso.» Rispose,senza degnarsi della risposta che aveva appena dato.

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