Salimmo ai primi gradini della casa.Il patriarca della famiglia,si insinuò tra me e Dominic,e poi ci oltrepassò.
Si fermò,dinanzi a quel portone grande. L'ingresso della nostra nuova casa.Un grande ingresso pensai.
Rimasi a fissare quel portone un paio di volte.
Forse due.
Forse tre.
Ne persi il conto.«Siete pronti?» Si riferì a noi.
« Dai Pá,apri questo portone.» Disse Dominic,impaziente di aspettare.
« Si» Disse semplicemente mia madre.
Ad un tratto,Dominic e mia madre,rivolsero lo sguardo verso di me.
Aspettavano una mia risposta?
«Dai Papà,apri questa porta,senza fare troppe cerimonie.»
Mio padre si girò di scatto verso di me. Le sue labbra si curvarono in un lieve sorriso,mentre la sua espressione era sorpresa,nel sapere che la sua unica figlia femmina,le rivolse di nuovo la parola.
Un sorriso spontaneo si insinuò anche sul mio visto,e fu' lì,che di istinto mi avvicinai a lui.
«Dai papà,apriamo questo portone insieme.»
«Si» mise un braccio intorno alla mia spalla,e le nostre mani si toccarono,per poi aprire lentamente il portone.
Quando il portone varcò,entrammo in quella casa in punta di piedi,come se avessimo paura di sporcarla.
«Wow» esclamai.
Rimasi a bocca aperta.
Ammirai ogni angolo e centimetro di quella casa.Con quale coraggio la chiamo casa? È una reggia.
Dietro al portone di ingresso,si nascose un lungo corridoio.
Era arredato con un tappeto lungo di un colore rosso acceso.
Nei lati c'erano varie sculture a vasi,alcuni erano rose e altre peonie.
Il lungo tappeto arrivava dove c'era una grande scalinata di marmo e il legno con vari disegni.
A destra e a sinistra c'erano due porte.
Da una parte c'era la cucina a legno,in stile antico. Dall'altra parte c'era la sala da pranzo,con una grande tavola al centro.«Certo che Jose mi ha spiazzato.» Disse mio padre,che nel frattempo rimase a bocca aperta.
«Nemmeno io. Non ho parole.» Commentò mia madre.
«Che figata!» Dominic rimase incantato. Ammirò la nostra casa,proprio come se fosse un suo piatto preferito.
Alzò gli occhi verso il soffitto,dove c'erano vari lampadari di cristallo.
«Questa non è una casa! Sembra un castello delle principesse!» Dissi con la felicità che sprizzò da tutti i pori.
« Il sogno si è avverato.» Rispose mio padre.
Annuii con un sorriso grande e largo.
Mi sentii come una bambina,che scartò il suo regalo inaspettato a Natale.Mio padre,con la sua risposta Mi riportò indietro nel tempo.
Era il Natale dell'anno 2005.
Avevo quattro anni,compiuti sette mesi prima.
«Sta nevicando!» Urlò mia zia a tutti noi.
« Mamma Mamma!» le tirai il maglione rosso con la faccia di babbo natale.
« Amore dimmi.» Si chinò alla mia altezza e mi guardò con i suoi occhioni azzurri.
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Il Diario Di Corinne
ChickLit• Corinne,una ragazza dal carattere ribelle. Una ragazza schietta e determinata. Corinne ha un sogno nel cassetto,quel sogno che vuole a tutti costi realizzare. Riuscirà a portarlo a termine? Riuscirà a realizzarlo? Avrà qualche problema che le impe...