Erano più o meno due ore che camminai senza fermarmi. Il tragitto verso la mia grande casa,era lunghissimo e diretto.Durante il tragitto,pensai a quello che era successo poche ore prima.
L'incontro inaspettato in biblioteca,fu' piacevole e interessante.
Quelle poche parole espresse con Daniel,mi fece capire quanto fosse importante poter dialogare.Ma l'improvvisa sparizione di Daniel,mi scombussolò un po'.
Com'era possibile sparire in un secondo?
Come ci era riuscito?
Sospirai e inalai un po' di quell'aria che il poco venticello di Maggio portava.
Alzai gli occhi al cielo,e vidi che il sole stava tramontando,per poi fare spazio al buio più totale,con qualche stellina intorno.
Fui talmente oppressa dai pensieri,che non mi resi conto che ero già davanti al portone di casa mia. Così presi la chiave e la girai nella serratura.
Aprii il portone ed entrai.
Come al solito non c'era mai nessuno.Forse mia madre,ma chissà in quale di quelle stanze era.
Mio padre,come al solito,era sempre troppo preso dal suo lavoro.
Mentre Dominic? Chissà cosa faceva. Chissà come trascorreva le sue giornate. Solo Dio sa,di dove passava il suo tempo e dove si cacciava ogni qualvolta che spariva per ore ed ore.
Il legame tra me e mio fratello,era abbastanza forte. Dominic era il primogenito,il loro primo amore. Quello dolce,bravo e intelligente. E poi,dopo quattro anni,sono nata io,pur sempre il loro secondo amore. Quella estroversa,ribelle,fin troppo. Quella che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno. Quella indisponente,ma a volte anche gentile. Il mio difetto più grande? Troppo diretta. Insomma,il disastro dopo il primogenito.
Ma ritornando al discorso di prima.
Anche se,io e mio fratello avevamo un legame indistruttibile,nessuno dei due interferiva nelle nostre vite private.«Ah eccoti!»
Mi girai di scatto dietro di me.
Era mia madre. Aveva le braccia incrociate al petto e lo stesso tono rabbioso di quando la lasciai da sola poche ore prima.
«Mi hai fatto prendere uno spavento! Non puoi comparire come se niente fosse!»
«Tu che ti spaventi?» fece una risata incredula. « Impossibile. Nemmeno Il diavolo in persona ti spaventa!» Rispose infine.
«Per caso hai mangiato croissant e veleno per lo spuntino pomeridiano?» Chiesi ironica.
«Mmm..può darsi. Ma di sicuro non ho bisogno del veleno. Il veleno l'ho partorito io.» e mi incitò con il dito indice.
Alzai gli occhi al cielo.
La risposta,seppur ironica,mi infastidì un po'. Addirittura il veleno in persona? Sono davvero un mostro?«Ma quanto sei gentile Mamma! Paragoni tua figlia al veleno? Complimenti!» Applaudii.
Il sorriso idiota che aveva stampato sul viso,poco dopo si spense. Si fece malinconico e triste.
« Non paragono mia figlia al veleno! Ma fai sempre le cose di testa tua!» Rispose con una punta di rabbia.
«Cosa faccio di testa mia?» chiesi. Non riuscii a capirne il contenuto di ciò che mi stava dicendo.
Okay che sono un disastro di figlia. Ma cosa avrò fatto di così sbagliato da subirmi una delle sue solite lagnate?
« Come? Non lo sai?» Aggrottò le sopracciglia e mi guardò confusa. «Prima,ho chiamato la direttrice del liceo e gli ho chiesto se saresti passata a compilare i fogli per l'iscrizione. Ma come il tuo solito,mi contraddici sempre! Fai sempre di testa tua!» sbottò con tono esausto.
Cazzo!
Scrollai le spalle.
«Te lo avevo detto. Non voglio andare in un liceo che non fa per me.» Risposi placata.
Mia madre sbuffò,per l'ennesima volta esausta.
« Perché mai? Sei brava in tutte le materie,hai una media eccezionale. Perché non puoi scegliere un indirizzo diverso? Cosa cambia?»
«Cambia tutto! Certo che cambia! Lo sai benissimo,che scelgo e sceglierei mille volte l'artistico. Quindi,disdici tutto con la direttrice di quel dannato liceo scientifico e lasciami scegliere l'artistico.»
E così gli diedi le spalle e mi avviai verso le scalinate.
«Dove credi di andare? Non ho ancora finito!» urlò frustata.
« O' l'artistico o niente. A te la scelta.» Dissi e proseguii le scale.
La lasciai da sola. Non avevo voglia di discutere e di farmi il sangue amaro.
Così mi avviai verso il lungo corridoio,che alla destra c'era la porta della mia camera. Una volta arrivata di fronte alla porta,aprii e entrai. Senza degnarmi di girarmi e chiuderla adeguatamente,la chiusi bruscamente spingendola con una mano.
Senza pensarci due volte,mi buttai sul letto e nascosi la testa sotto al cuscino.
In un modo o nel l'altro,volevo dimenticare quel tipo di conversazione fin troppo accesa con mia madre.
Quella donna,seppure è mia madre,mi fa uscire fuori dai gangheri.
Pensa sempre di fare la cosa giusta. Vuole avere sempre e tutto sotto controllo.
Ma lei non può scegliere il mio futuro.
Non può sorvolare le mie idee.
Non può cambiare le mie preferenze.
Non può,perché io non glielo permetterò.
È la mia vita e la gestisco io.Con i pensieri in subbuglio,rimasi per ben dieci minuti,con la testa sotto al cuscino e con la noia più assoluta.
Così,mi alzai e presi da sopra la scrivania,la busta che conteneva il libro che avevo preso in prestito in biblioteca.
Presi il libro e poi mi rimisi sul letto.
Ma nel momento in cui stavo per aprirlo,un fogliettino cadde giù.
È questo?
Presi curiosa il fogliettino tra le mani.
Non era stropicciato. Era ben piegato a metà.Così,spinta dalla curiosità lo aprii.
E quello che c'era scritto,diede una risposta alle mie domande.
"Hey.. Forse ti chiederai del perché sono sparito all'improvviso. Così,ho avuto l'idea di scrivertelo in un fogliettino e poi posarlo tra le righe del libro. Innanzitutto scusami,ma ho avuto un messaggio e con urgenza son dovuto scappare. Nel momento in cui,tu eri immersa a parlare con la signora docile e anziana,io ho avuto il tempo di scriverti queste poche righe. Come ho fatto a fare in modo che non te ne accorgessi? Non sperare che te lo dico. A parte questo,se vuoi, puoi scrivermi o chiamarmi. Ti lascio il mio numero: ********** .
Un bacio e a presto bellissima italiana.
Daniel."Potevo mandargli un messaggio o chiamarlo,dicendogli semplicemente che era un grandissimo stronzo.
Ma quello che feci,sorprese anche la parte interiore di me."Sei furbo. I furbi mi affascinano." Inviai.
Scrissi giusto una cosa semplice.
Non ero quella tipa da flirt,ma la verità gliela scrissi. Era furbo,e i furbi mi sono sempre piaciuti.
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Il Diario Di Corinne
ChickLit• Corinne,una ragazza dal carattere ribelle. Una ragazza schietta e determinata. Corinne ha un sogno nel cassetto,quel sogno che vuole a tutti costi realizzare. Riuscirà a portarlo a termine? Riuscirà a realizzarlo? Avrà qualche problema che le impe...