Capitolo 5

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Il giorno seguente mi svegliai nel bel mezzo di una pozza grande di sudore. C'erano ancora goccioline che scesero lungo la mia fronte,e poi ricaddero giù verso le guance.

La luce del sole mattutino,filtrò dalle semi tapparelle socchiuse. Mentre il bagliore mi accecò completamente gli occhi.

«Bene.» mormorai,mentre mi stropicciai gli occhi.

Mi alzai lentamente dal letto,per poi sistemarmi a metà busto.

I miei stati di trance dormitorio non mi abbandonarono. 
La sveglia suonò per l'ennesima volta.
Diedi uno sguardo truce verso la sveglia,che scaravetrò le scatole.

Sbuffai e mi alzai in una mossa rapida dal letto. Mi guardai intorno e notai che la mia cameretta era in tutto il suo splendore. Le pareti erano color rosa e bianco a strisce verticali. Quasi mi ricordò Bakery & Love,il fast-food più popolare di Napoli. Ricordo che assaggiai più di una loro Cheesecake,quando l'anno prima andai a fare un piccolo weekend lì.
Poco distante da me,c'era una grande scrivania al color ciliegio,già arredata e con un MacBook che c'era già sulla scrivania. Alla mia destra c'era il grande armadio,dove potevo appenderci dentro tutti i miei abiti. E infine,alla mia sinistra,c'era il grande specchio,simile a quello che aveva la matrigna cattiva di Biancaneve.

Mi avvicinai verso lo specchio e mi posizionai lì.

«Specchio,Specchio delle mie brame. Chi è la più bella del reame?» Imitai come un idiota.

Mi guardai allo specchio,e quasi ebbi paura dello stato in cui ero.
Avevo gli occhi ancora gonfi dal sonno. Segni di una guerra fatta con il cuscino sulle guance e sulla fronte. E i capelli arruffati,e i tanti mille nodi a gogo,che a primo impatto non si notarono.

Nel momento in cui ero immersa a guardarmi allo specchio,la porta della mia big camera,si spalancò dietro di me.

« Oh.» mormorò mia madre,mentre tra le mani aveva un vassoio pieno zeppo di tantissime cose buone.

Quasi sobbalzò di un passo,mentre i suoi occhi scrutarono ogni centimetro della figura apparsa allo specchio di fronte a me.

La guardai e non ebbi nemmeno l'intenzione di starmene zitta,di fronte alla sua espressione.

«Cosa c'è mamma? Guardi il danno che hai partorito?»

Sputai quella domanda come il veleno sul fuoco.

Mia madre mi guardò con lo sguardo confuso e allo stesso tempo indecifrabile. Poi capì il peso delle mie parole,e subito dopo,il suo sguardo diventò truce e violento.

«Non dire mai più una cosa del genere. Hai capito? Ho partorito una meravigliosa ragazza.» il suo sguardo si affievolì a poco a poco,e subito dopo si fece docile.

«Okay.» Dissi semplicemente.
Non feci altro che sorriderle.

Mia madre si avvicinò a me,poggiò il vassoio sulla scrivania e subito dopo si avvicinò alle mie spalle.

« Dovresti farci un taglio.» Commentò.

Vidi il riflesso dei suoi occhi azzurri. Si fecero lucidi e al tempo stesso brillarono di più.

Aveva un mare immenso nei suoi occhi.
Sembrarono dei mari del sud,così chiari da specchiarci dentro.

La sua mano destra,prese una ciocca dei miei capelli chiari.
La roteò tra le dita,e subito dopo la fece ricadere.

«Lo so.» Risposi.

«Mmm» fece una smorfia di disapprovazione.

«Domani andremo dal parrucchiere qui vicino. Sai,ho letto su internet,che ci sono parecchi parrucchieri cich.»

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