Capitolo 10

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«Cazzo,Dominic! Come ti sei conciato!» Guardai con disperazione,lo stato in cui si era conciato mio fratello.

In quel momento,mi sentii incapace di agire. Incapace. Che brutta parola. Mi trovai,dinanzi a mio fratello,incosciente di ciò che aveva appena fatto.

Come aveva fatto a ridursi così?

Ero incredula,non riuscii a crederci.

Io e Daniel,lo facemmo sedere su una di quelle panchine pubbliche. Era a poca distanza dai Lounge Bar e della movida notturna.

Dominic,borbottò frasi e parole incomprensibili. Si lamentò anche.

Non riuscimmo a capire il suo linguaggio confuso. Ma il suo alito si.

Era misto al l'alcool e il forte odore di marijuana. Quasi mi fece venire il mal di testa,per il forte odore.

« Ma cosa le è successo?»

Daniel,guardò scettico mio fratello. Lo guardò,come se fosse dispiaciuto per la situazione,in cui si trovò mio fratello.

«Non so spiegartelo.» Dissi. «Cazzo! Che situazione di merda!» Misi entrambi le mani nei miei capelli,che in quel momento erano raccolti in una alta coda di cavallo.

«Già. Ora capisco il vero motivo. Eri andata a cercare tuo fratello.» Rispose,semplicemente. Capì il mio stato e né comprese il motivo.

«Cosa potevo dirti?» Scrollai le spalle. «L'ho chiamato mille volte. Non mi ha risposto. Aveva la segreteria telefonica. Quindi,ho aspettato che i miei genitori andassero a dormire. E poi,mi sono armata di coraggio e sono andata a cercarlo. Poi ho incontrato te.. e lui è venuto nella nostra direzione. Avevo paura..» Dissi. Alzai lo sguardo verso di lui,e singhiozzai,mentre le lacrime si fecero spazio dinanzi ai miei occhi. «Avevo paura che le fosse successo qualcosa!» E non c'è la feci. Crollai. Iniziai a piangere a dirotto.

«Vieni qui.» Disse.

Ma non mi spostai di un centimetro. Ma Daniel si avvicinò a me,e mi attirò tra le sue braccia.

«Tranquilla.» accarezzò una ciocca dei miei capelli raccolti. «Il peggio è passato.» mi rassicurò.

«Non del tutto.» Risposi,con voce rauca a causa del pianto.

«Come faccio a portarlo a casa? In questo stato?»

Lanciai un occhiata verso mio fratello. Dormiva beatamente. Di tanto in tanto,si girò per la giusta posizione.
Ma era scomposto. E dovevo portarlo immediatamente a casa,prima che si svegliasse per i conati di vomito.

Io ne capisco qualcosa. Lui no.

Fino a poco tempo fa,Dominic era astemio. Non ha mai bevuto. Nemmeno una birra o uno champagne,durante le feste.

Mentre io,per la mia piccola età,bevevo qualsiasi cosa. Mi trovavo parecchie volte nel suo stato. Ero quasi indipendente dal l'alcool. Ma poi smisi,e dall'ultima batosta che presi,chiusi per sempre quel tipo di rapporto che avevo con l'alcool.

E come un flashback,mi ritrovai ad assistere a quella scena. Solo che,ero io a quel tempo. Ora,era mio fratello.

È strana la vita. Da ragazza ribelle,ti ritrovi a fare da bada a tuo fratello maggiore,di sana responsabilità.
Mentre adesso,è il fratello maggiore,che ha violato le regole.

Da sano a insanitá,in un attimo.

«Forse è meglio se lo porto a casa.» Mi distaccai dal l'abbraccio e subito dopo,mi avvicinai a mio fratello.

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