9.Luci Nell'oscurità

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Passò qualche giorno. La mia vita procedeva bene finora, avevo un lavoro, tanti amici e un bellissimo bambino che stava per arrivare. Andai a dormire come tutte le sere, ma stranamente sognai qualcosa di diverso dal solito.

Mi trovavo in un lettino d'ospedale. Non potevo muovere la testa, e tantomeno il resto del corpo. Con gli occhi riuscivo solo a vedere un medico con una siringa in mano. Nella siringa c'era un liquido nero che non ispirava per niente fiducia. "Sentirai solo un dolorino"  me lo iniettò sul braccio sinistro. Faceva un male cane. Era come se mille aghi mi stessero pungendo la pelle tutti nello stesso momento. Il dolore passò in fretta però. "Ecco, questo dovrebbe accelerare il processo di crescita del feto del 76%. Ci aspettiamo ottimi risultati da lei signorina" detto questo uscì dalla stanza. Ma perché non riuscivo a muovermi?! All'improvviso il sogno cambiò. Mi trovavo nel labirinto. Non ci ero mai stata, eppure sapevo che quello era il labirinto. Stavo scappando da un dolente che mi inseguiva. A un certo punto caddi nell'oscurità e mi svegliai.

Una mano tiepida mi stava tenendo la bocca per non farmi urlare. Nell'oscurità riuscì a vedere il suo volto. Newt mi stava facendo segno di stare zitta con il dito.
" Vuoi vedere una cosa forte? " domandò con un sussurro. Annuì leggermente e lo seguii. Mi stava portando nella piccola foresta dove si trovavano le faccemorte. Sperai vivamente che non fosse quella la destinazione.
"Dove mi stai portando Newt?"
"Shh, dammi la mano e seguimi." inspirai e mi lasciai trascinare. Ci fermammo e lui mi mise le mani sopra gli occhi
"Ma cosa fai?" chiesi continuando a camminare.
"Ok sei pronta?" tolse le mani dal mio volto e le vidi.
Migliaia di lucciole lampeggiavano nell'oscurità come lucine natalizie a dicembre. Trattenni il respiro per l'emozione, erano veramente bellissime.
"Newt sono meravigliose. Come le hai trovate" mi rivolse un sorriso appena accennato.
"Be sai, quando la notte non ho sonno faccio delle passeggiate e una volta mi sono imbattuto in loro" mi accucciai per vederle meglio. Avevo la tentazione di prenderle e portarle via con me, ma non ebbi il coraggio di rovinare una cosa così bella.
"Grazie Newt"
"E di cosa?"
"Di avermi reso partecipe a questa meraviglia" mi sorrise e io feci lo stesso a lui. Ci sedemmo appoggiando le schiene ad un albero continuando a guardare i bagliori intorno a noi. "Allora, hai già pensato ad un nome? Mi dicono che nascerà tra poco la creatura, perciò.. Ci hai pensato?"
A dir la verità no. Che stupida. Mi stavo concentrando troppo sugli altri dettagli che non avevo nemmeno pensato ad un nome. L'avevo sempre chiamato 'cosino' e non mi ero mai chiesta come avrei potuto chiamarlo/a
" Am.. No.. "
" Oh perfetto, allora che ne dici di Joseph se è un maschio. O Sydney se è femmina? " chiese tutto contento. "Scordatelo. Non chiamerò mai mio figlio/a Joseph e tantomeno Sydney. Come ti vengono in mente?!" dissi ridendo.
"Secondo me Joseph gli piace. Non è vero che Joseph ti piace, è piccolino?" disse rivolgendosi al mio pancione con una vocina buffa. Stavolta risi di gusto. E credo che anche il bimbo si fosse divertito perché si mise a scalciare.
" Oh hey senti senti, sta scalciando. " gli presi una mano e l'appoggiai sopra il mio ventre. Il fatto colse di sorpresa Newt, perché sgranò gli occhi a sentire quei movimenti sulla mia pancia. Si abituò in fretta alla situazione e presto si mise ad accarezzare il mio pancione, come se fosse un peluche.
"Hai mai paura?" chiese dolcemente. "Sempre." sospirai.
"Ma devo essere forte. Glielo devo." mi guardai il pancione. Il bambino scalcia a ancora, forse a causa del battito irregolare che aveva il mio cuore. Ero in defibrillazione. Mi sentivo a disagio, ma allo stesso tempo come se fossi a casa. In una vera casa. Newt smise di accarezzarlo e mi guardò negli occhi. Quelle due perle marroni mi incantavano ogni volta che le guardavo. Fece per avvicinarsi al mio volto e io lo assecondai.
Ma esitò quando si trovava a pochi centimetri dalle mie labbra facendo una faccia di rifiuto, e il momento si rovinò.
"Scusa" sospirò imbarazzato.
"No scusa te" dissi io guardando altrove.
"Forse è meglio tornare al casolare che si sta facendo tardi."
"Si"
Non dicemmo una parola per tutto il tragitto. Mi accompagnò fino al mio sacco a pelo e fece per andare verso il suo.
All'improvviso disse "Se è femmina chiamala Grace. È più bello di Sydney." mi sorrise e scomparì nel buio. "D'accordo" sussurrai appena.
"Sei bellissima sotto la luce della luna" Corse via sorridendo tra se è se.
Mi distesi nel mio sacco a pelo, sperando di non svegliare nessuno. "Dove sei stata?" mi domandò sotto voce Lucas, ancora mezzo addormentato. Lo avevo svegliato. Si stava stropicciando gli occhi e sbadigliava. Beata innocenza pensai. Mi riaddormentai ripensando a tutte le emozioni vissute quella sera, cullandomi col pensiero che presto un nuovo piccolo raduraio ci avrebbe fatto compagnia.

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