E' arrivato il momento. Fra poco più di 10 minuti dovrebbe arrivare Jorge o almeno e quanto si sono scritti ieri sera.
Sonia, conoscendosi e per l'ansia che come sempre la caratterizza, è già al bar, seduta ad un tavolino di fuori, data la bella giornata.
Si guarda e osserva che effettivamente è proprio carino l'abito che ha comprato su uno di quei siti stranieri che vendono a poco: con le maniche lunghe, perchè d'altronde non fa così caldo da rischiare, e la gonna fino alle ginocchia con sfondo rosa e piccoli fenicotteri neri disegnati.Il tempo sembra non passi mai. Sonia inizia a sorseggiare il suo estathè alla pesca e mangia qualche patatina, mentre dall'interno del bar trasmettono canzoni un po' retrò.
Poi eccolo. Jorge sta entrando nel vicolo. E' bellissimo, anche più di prima, se lo si può essere.
Dal bar escono delle note, ma Sonia è già troppo lontana per sentirle:
"Certo che rivederti ancora adesso un qualche brivido mi dà
Certo che non è più lo stesso e tu
Puoi non credermi
Ma non ti ho scordata mai
Davvero.
Certo che sto cercando ancora adesso un equilibrio che forse non ho (...).
Forse chissà come sarebbe stata la mia vita insieme a te
Me lo sono chiesto spesso sai
Me lo chiedo ancora adesso sai
E mi torna in mente quando eri
La ragazza del mio cuore tu (...).
Ti vorrei, ti vorrei rivivere
Anche solo per un attimo...".Sonia è ormai ad un passo da lui.
Lui che indossa (stranamente) pantaloni e giacca ed un dolcevita azzurro: gli da un'aria più autorevole, più signorile, qualche anno in più. E' cambiato, ma è sempre perfetto.
"Ciao Jorge!" e lo saluta con un sorriso.
Chissà se lui prova ancora fastidio a vederla o se gli dispiace essere salutato così freddamente...
"Ciao Sonia! Wow, come sei bella! Uno splendore! I mesi sembra vadano al contrario per te!".
"Ma dai smettila! Anche tu sei una meraviglia! Cioè, questo look ti dà qualche anno in più ma ti dona... Cioè, non ti voglio offendere...".
Ecco. Ha fatto la sua solita gaffe.
"Non mi hai detto nulla di male. Dai, fatti vedere meglio..." e le fa fare una piroetta su se stessa.
Ma si sa, Sonia è tutta gaffe e goffaggine, tanto che pesta un piede a Jorge e scivola quasi per terra se lui non avesse fatto in tempo a salvarla.Occhi negli occhi. Come avevano sempre vissuto la loro storia.
Senza mai arrendersi, l'uno sempre accanto all'altra. Senza mai vedere negli occhi dell'altro qualcos'altro che non fosse amore. Senza mai vedere menzogne.
Ma questo era il passato. L'amore ora era diretto ad altri e le menzogne, beh, ormai erano all'ordine del giorno.
Sonia lo guarda ancora per un attimo perché poi lui la aiuta ad alzarsi.
"Scusa. Ho cercato di lavorare più su me stessa durante questi mesi ma alcune cose sono rimaste intatte" e ride.
"È vero", risponde Jorge e sorride.
Sonia non sa se prenderla come un'offesa su quanto è sempre ed è tuttora imbranata ma sorvola.Jorge e Sonia sono seduti da qualche tempo a scambiarsi battute tranquillamente quando lei inizia a chiacchierare e a raccontare come solo lei sa fare: e per fortuna che si lamentava di Marika...
"Jorge, evita di ridere da solo ma soprattutto di fronte a lei...".
"Eh sì... Ma poi... Sì guarda...".
"Proprio non è cambiata. Fa tutto da sola. Però è lei. Sonia. L'unica che sia mai riuscito veramente ad amare. E Sonia, credimi, forse il modo in cui l'ho detto prima sembrava ti volesse offendere, ma non era quello il mio obiettivo. Qualcosa è cambiato per entrambi ma i tuoi occhi in quell'istante mi hanno confidato tutto."Testo: Eros Ramazzotti - Ti vorrei rivivere
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El diario de Marc
FanfictionSeguito di "Guerrero: still I rise" - E' passato solo qualche mese dopo l'incidente di Jorge a Misano ma qualcosa per Sonia è cambiato...