Capitolo 11

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Qualche ora è già trascorsa ma Sonia e Jorge sono ancora a letto abbracciati a farsi le coccole.

Sonia sa benissimo cos'ha fatto, ne è cosciente e per certi versi prova un piccolo senso di colpa ma non vuole smettere.

Non vuole smettere di stare in quel letto, non vuole smettere di stare lì con lui, non vuole smettere di accarezzarlo, non vuole smettere di sentire il suo profumo addosso.

Peccato che il destino decida per lei.

Sonia sente squillare il suo cellulare di là in salotto ed inizialmente fa finta di nulla. Ma questo non demorde.

"Lascia. Cosa ti serve ora che siamo qui io e te?", le dice Jorge.

Sonia vorrebbe tanto rispondere che non le manca nulla, anzi, in quel momento ha tutto quello che per diversi mesi aveva solo sognato ma la realtà è un'altra.

"E se fosse Marc? Sa che avevo appuntamento da te e chissà cosa può pensare se non rispondo."

Beh, forse proprio ciò che è accaduto.

Così corre, completamente nuda, nell'altra stanza.

E' proprio lui: il suo ragazzo, Marc.

"Pronto."

"!Hola chica! Come va?"

"Bene dai, o meglio, non ci stiamo capendo niente di queste carte ma fa nulla... E tu?" e intanto girovaga per il salotto, cercando di calmarsi.

"Io ho finito e sto venendo a casa. A che ora torni?"

"Presto. Molto presto."

"Ah, perfetto! Allora mi fermo a fare un pochino di spesa e, se ti va, cucino io stasera."

"Certo, buona idea! Allora a dopo."

"Sì, a dopo."

Sta per chiudere la chiamata quando lui aggiunge: "Ti amo" e lei non può far altro che replicare "Anch'io".

Ora è ferma a fissare di fuori. Cos'ha fatto? Non avrebbe dovuto reprimere ancora una volta i suoi sentimenti anzichè lasciarsi andare in quel modo?

Povero Marc! "Ti amo anch'io"! Sì, come no! Dopo averti tradito con quello che è stato per parecchio tempo tuo collega ma soprattutto amico. Niente, deve rivestirsi ed andarsene.

Sonia rientra in camera mentre Jorge è ancora semisdraiato nel letto, coperto dal lenzuolo solo dalla vita in giù.

Inizia molto velocemente a rivestirsi: le manca solo il giubbino, pardon, la camicia ed il giubbino per uscire, ma quella resterà a lui, come richiesto. Quando ha terminato, gli parla:

"Jorge, tra noi non è successo nulla."

"Se è quello che pensi, va bene."

E' una voce pacata ma con un po' ovviamente di risentimento.

"No. Non è quello che penso, ma è la cosa migliore per tutti."

"E invece ti sbagli", le dice Jorge quasi urlando, sfogando ciò che ha dentro. "Non lo è per nessuno. Non lo è per me che ti ho sempre amata e che continuo a farlo nonostante tutto. Non lo è per te qualsiasi cosa tu abbia ricominciato a provare nei miei confronti. Non lo è nei confronti di Marc che sicuramente a te ci tiene davvero."

Jorge ha ragione, ma ormai ha scelto. Più che altro fa male far soffrire di nuovo lui per una colpa di nuovo sua e fa male sentire una cosa falsa, cioè di avere in qualche modo ed in qualche tempo smesso di amarlo, quando ciò è impossibile, per lo meno per lei.

Ancora una volta Marc ne è tagliato fuori.

Sonia si alza e vorrebbe salutare Jorge prima di tornare in salotto e uscire ma non sa cosa fare di preciso, quando lui la toglie dall'impiccio.

"Se cambi idea, la mia porta rimane sempre aperta."

Così. Diretto. Come se dopo tutto il male lui avesse ancora il coraggio e la forza di perdonarla, di amarla.

Sonia va dall'altro lato del letto, si siede sul bordo e gli accarezza una gamba.

"Non lo merito, amore."

Finalmente è riuscita a pronunciare quella parola che continuava a rimandare al mittente, al suo cuore, ma che ora non riesce a bloccare.

Jorge si siede, avvicinandosi a lei. "Sicuramente non meriti il male che ti stai infliggendo" e la bacia nuovamente.

Sonia non fa neanche un minimo sforzo per sottrarsi.

Quando si staccano, Sonia risponde.

"Tu meriti una donna che sappia amarti con tutta se stessa, una donna che ti faccia star bene e...".

E' stato Jorge a finire la frase: "Io mi merito te."

Sonia ha gli occhi lucidi, anzi una bella lacrima è scesa. Non può aspettare oltre, quindi gli fa un'ultima carezza sul suo dolce viso mentre lui si appoggia con tutto se stesso alla mano e gli lascia un ultimo bacio sulla fronte.

Poi, finalmente, esce dalla stanza.

"Ciao amore! Sono arrivata. Corro direttamente sotto la doccia perchè sono sudata. Non mi aspettavo un caldo del genere e così sono uscita piuttosto pesante...".

Sonia non ha neanche aspettato la risposta di Marc ed è salita a lavarsi.

Marc non ha avuto modo di accorgersi che non indossava altro che il reggiseno sotto il giubbino, non ha avuto modo di accorgersi delle mille espressioni sul volto della sua ragazza ma soprattutto non ha avuto modo di accorgersi quanto sapesse del profumo di Jorge, quel profumo che lei non avrebbe mai voluto lavar via, quell'odore della loro ultima volta, l'odore del loro addio, il profumo della loro ritrovata felicità, il sapore dell'amore che nessuno e nessuna avrebbe potuto cambiare.

"Parlami di quando
Mi hai visto per la prima volta
Ti ricordi a stento
O rivivi tutto come
Come fosse allora? (...)
Ti ricordi quando
Mi hai ucciso per la prima volta (...)
Sta scadendo il tempo
O mi rimani ancora accanto? (...)
E adesso non c'è niente al mondo
Che possa somigliarci in fondo
E quello che eravamo
Adesso non lo siamo
E forse lo saremo un giorno
Sì ma adesso non ha senso il mondo
Se con un gesto hai cancellato tutto
La storia che eravamo
I giorni che ora siamo
E l'assenza che saremo un giorno.
Parlami di quando
Mi hai amato per la prima volta."

Testo: La prima volta - Negramaro

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