chapter 4

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Pov Lauren

Non ho ancora visto Carmen.
Dani mi chiede di fare la strada da qui in hotel insieme ed io accetto.
Ci incamminiamo; ormai è quasi buio.
Lui mi afferra la mano.
Non sento alcuna sensazione particolare, è come se tutta questa sua vicinanza non mi faccia né caldo né freddo. Ci risiamo: anche questa volta l'ennesima indifferenza emotiva. Mi sbagliavo anche per lui. Continuiamo a passeggiare e conversiamo, e lui è sempre molto carino e gentile.
Entriamo in una gelateria e mi offre un gelato, poi proseguiamo.
Arriviamo in un parco che si trova nella stessa zona dell'hotel e decidiamo di sederci in una panchina. Non c'è molta gente.
Chissà cosa fa Carmen in questo momento!
"È una bella serata"- dice Daniele.
"Yes, si"-rispondo.

Poi succede qualcosa, qualcosa che mi dà tanto da pensare.
Daniele mi fissa; comincia ad avvicinarsi a me e, lesto, mi dà un bacio staccandosi da me pochissimi secondi dopo. Non sento niente. Niente. Solamente pelle a contatto.

Lui capisce che non è andata come avrebbe voluto. Sembra deluso dalle aspettative, insoddisfatto.
"Sorry. Scusa Lauren, forse non dovevo"- si scusa. Rimango in silenzio, imbarazzata. "Chi è il fortunato?"- continua poi.

Si smuove qualcosa dentro di me. Non c'è nessun fortunato. Comincio a pensare alla mia vita e faccio un salto indietro nel tempo. Ricordo con tristezza quando, qualche anno fa, mio zio venne a scoprire dell'esistenza di una conversazione con un mio amico nel quale dissi di avere dubbi sul mio orientamento sessuale. Un giorno mi ritrovai sola con mio zio. Egli aprì il discorso: "I won't tell it to your parents but you're a big disappointment!"- urlò. Mi disse che avrei dovuto togliermi dalla testa questa 'bizzarra idea', che avrei dovuto purificarmi. Quel giorno decise di frustarmi, letteralmente. Prese una vera frusta e, colpendola ripetutamente sulla mia schiena, cominciò a farmi urlare di dolore. Mi sentii strappare la pelle, la carne e perfino un pezzo della mia anima.
Quel giorno io e i miei genitori scoprimmo di avere un mostro in famiglia. I miei non hanno mai saputo il reale motivo per il quale avvenne ciò, questa stupidissima ragione. Fu scoperto che in passato aveva fatto del male anche ad altre persone; aveva dei gravi disturbi mentali. Mio zio fu arrestato. Questa esperienza ha cambiato la mia vita e ad oggi non ne ho mai parlato con nessuno. L'unica cosa che mi è rimasta da quell'esperienza sono delle cicatrici sulla schiena e soprattutto tanto schifo nei confronti dell'umanità, anche se ancora adesso continuo a credere che nel mondo non vi siano solamente demoni.

Una volta per tutte riesco a confrontarmi con me stessa: scruto la mia anima e decido finalmente di vivere. Decido di non aver più paura d'amare qualcuno; decido di fidarmi ancora.

Le lacrime cominciano a rigarmi il viso. "Non è un fortunato, Dani"- affermo- "It's a girl".
Daniele diventa per qualche secondo un blocco di ghiaccio. Poi mi abbraccia. "Don't be afraid"- dice.
Non aver paura.

«My angel»,Laurmen.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora