Una serata quasi perfetta

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Quando lo scalpiccio degli zoccoli dei cavalli della prima carrozza si arrestò davanti alla porta di Harriman House, Eliza entrò in parte come un'attrice consumata, nonostante un attimo prima avesse avuto l'esperienza più intima e appagante della sua vita.

E fu di una bravura strepitosa... poi accadde qualcosa di tremendo.

Forse era stato quello che era successo sulla scrivania di Mr. Harriman, comunque smise di pensare alle ottomila cose che sarebbero potute andare storte e si lanciò in quello che scoprì essere un talento che non sapeva di possedere: era un'ottima potenziale moglie. Peccato non poter disporre di nessun potenziale marito.

Intrattenne gli ospiti, conversò brillantemente, ma senza emergere, in modo che ogni ospite trovasse il proprio spazio. E naturalmente sorvegliò Sarah che dedicava molte attenzioni al giovane Windmere...

Effettivamente sia Ashton che Windmere padre sbirciarono spesso nella sua scollatura, ma non ci fece caso, era molto più intrigante scorgere dall'altro capo del tavolo lo sguardo complice di Mr. Harriman che diceva: Ve l'avevo detto...

Poi gli uomini furono lasciati soli per il Porto e lì Eliza tirò un sospiro di sollievo.

Era talmente sicura di se stessa che si concesse di pensare un attimo a quanto male le facessero i piedi e pensò che forse poteva allontanarsi cinque minuti e levarsi quelle bellissime ma impossibili scarpe di satin... sgattaiolò, quindi fuori dalla sala sussurrando a Sarah, una scusa e raggiunse il suo studio. Ah che pace... si levò le scarpe e fece due passi sul tappeto godendosi il successo. E non solo quello.

Poi sentì dei passi fuori della porta e si precipitò a dare un'occhiata.

Lord Windmere stava passeggiando con aria smarrita.

- Cercate la sala da pranzo? - domando gentilmente.

- Ecco la puttanella di Harriman tutta sola – sibilò lui. Non sembrava ubriaco. Ma doveva esserlo per forza.

- Prego? - domandò Eliza.

- Oh non sono mica stupido. Nessuno comprerebbe abiti simili per una cameriera.

- Non sono una cameriera – puntualizzò lei.

- Infatti siete una puttana. Una bellissima puttana... e le puttane non fanno tanto le difficili.

Un attimo dopo le era addosso, la lingua sul collo e le mani sul seno dentro la scollatura. Dio com'era diverso dall'essere tra le braccia di Basil.

- Avanti, aprite le gambe. Scommetto che con Harriman non fate tutte queste storie.

- Smettetela! Mi metto a urlare – lo minacciò.

- No che non urlerete. Sono certo che non vorrete rovinare la festa alla figlia del vostro protettore e alla futura contessa Windmere. Dico bene?

Poi cominciò a sollevarle la gonna per cercare di aprirle le gambe con la forza... fu a quel punto che Eliza pensò ai suoi mutandoni rattoppati e alla sottoveste tutta rammendata. E scoppiò a ridere. Sì, si mise a ridere. Era una risata isterica, trovava ridicolo dover ammettere che Mr. Harriman avesse avuto ragione: eh sì, non si può mai sapere quando ti occorre indossare della biancheria di lusso!

Quella risata isterica fece infuriare Lord Windmere, evidentemente pensava che Eliza ridesse di lui o dalla sua virilità, quindi si scostò da lei deciso a colpirla prima di violentarla, questo naturalmente fece sì che lei potesse reagire assestandogli una poderosa ginocchiata in mezzo alle gambe.

Lui si piegò a terra imprecando.

- Se vi serve del ghiaccio, fatemelo sapere - gli disse prima di allontanarsi e tornare dalle altre signore.

Il profumo del calicantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora