Due balli sono fuori discussione

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La sera del ballo indossò tutto ciò che lui le aveva regalato: il corsetto color cipria, i mutandoni di lino e l'abito color oro. E si sentiva incredibilmente attraente. Si sentiva anche spavalda e invincibile: aveva preso una decisione formidabile e stava per agire di conseguenza.

Quando scese la scala lui l'attendeva in fondo, le prese la mano e gliela baciò.

- Non c'è ancora nessuno. Siete incantevole e vorrei che fossero vere metà delle cose che dicono di noi.

- Dubito che apprezzereste ciò che c'è sotto questo abito.

- Siete molto ingenua.

Eliza allora sollevò la gonna fino al ginocchio e gli mostrò un piccolo pugnale infilato nella giarrettiera... il che gli permise di prendere nota anche di tutto il resto.

Lui scoppiò a ridere.

- Vedo che avete indugiato nel lusso della biancheria intima senza toppe.

- Non voglio farvi sfigurare in caso qualcuno pensi che io offra un servizio pubblico. Windmere ha accettato l'invito... del resto era stato spedito prima della cena.

- Temo che verrà. Certi nobili si sentono superiori a tutti e a tutto.

Come aveva previsto Mr. Harriman, Lord Windmere trovò che non ci fosse nessun valido motivo per disertare il ballo.

Quando varcò la porta della sala, Basil serrò la mascella e cercò Eliza con lo sguardo. 

Sapeva esattamente dove si trovava, ma aveva bisogno della conferma. Lei gli sorrise tranquilla. 

Sì, non aveva nulla da temere, di questo poteva stare certa. Poi avvicinò Fred, il suo enorme valletto, e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. 

Dopo aver istruito Fred, Mr. Harriman prese due calici di champagne e in un attimo fu accanto ad Eliza.

- Bevete – disse avvicinandosi di soppiatto.

- E' qui. L'ho visto.

- Fred non lo perderà di vista un secondo. E io non perderò di vista né voi né Sarah.

- Mi trema la mano. Finirò per rovesciare tutto lo champagne – protestò Eliza.

- Su su bevetelo... se vi invitassi a ballare, credete che poi tutti penserebbero davvero che siete la mia amante?

- Anche quei due o tre che ancora non lo hanno sentito dire? Molto probabile.

- Allora andiamo a ballare.

Eliza era sconcertata, ma non ebbe il tempo di protestare perchè Mr. Harrimanattese che lei finisse lo champagne e poi la condusse sulla pista da ballo.

Aveva imparato a ballare perchè veniva insegnato alle studentesse della scuola di Madame Chantel.... ma essendo la scuola frequentata esclusivamente da ragazze, le insegnanti dovevano sempre fare la parte dei cavalieri... per cui lei sapeva ballare, ma come un uomo.

- Smettete di condurre! Pensano già abbastanza male di noi! - l'apostrofò Basil.- 

- Ho imparato così! - si difese lei ridendo.

- Fingete per un attimo di essere innamorata di me, guardatemi negli occhi e lasciatevi andare... ottimo... vedete, sapete fingere alla perfezione.

- Non mi piace scandalizzare la gente.

- Ma alla gente piace immensamente essere scandalizzata. Soprattutto a questi qua. Se no che sarebbero venuti a fare in questo covo di perversione? Fanno di tutto per essere scandalizzati senza scandalizzare a loro volta. Trovo che sia molto ipocrita ed egoista come atteggiamento. Del resto se amano scandalizzarsi bisognerà che qualcuno gli fornisca delle occasioni, non trovate? 

- Non vi facevo così altruista.

- Su su, fatemi contento. Permettetemi di offrire a queste persone che hanno una vita noiosa, un po' di insano divertimento. Lasciamo che discutano su dove lo facciamo e come... del fatto che io sono troppo vecchio per voi...

- Credete davvero che discutano di questo? - domandò Eliza sbalordita.

- Certamente, si divertono così...se fosse vero quello che pensano, saremmo noi a divertirci.

- Poveretti... comunque vorrei che non fossimo noi a divertirli.

- Noi? È molto intimo come pronome... - mormorò lui con quella voce bassa che la faceva impazzire.

- Quando facemmo il nostro primo colloquio, mi diceste chiaramente che volevate un comportamento irreprensibile nello svolgimento delle mie mansioni.

- E in che cosa non siete stata irreprensibile? E poi se non ricordo male fui io a mettere alla prova i vostri nervi mostrandovi un'erezione.

- A proposito... 

- Si nota molto?

- Si sente.

- Non sono molto più signorile di Windmere, suppongo – ridacchiò Mr. Harriman.

- La musica sta per finire. Due balli sono fuori discussione. Come pensate di risolvere il vostro piccolo problema?

- Tanto per cominciare non è piccolo. E poi pensavo di stare alle vostre spalle. Avete una gonna voluminosa... anche se forse questa posizione non risolverà il problema... siate buona, guidatemi verso la terrazza.

- Non verrò sulla terrazza con voi - lo avvisò.

- Ci andrò da solo. Dovete solo accompagnarmi.

Mr. Harriman andò davvero sulla terrazza.

Eliza rimase ferma accanto alla portafinestra, vedeva solo rosseggiare al buio la brace del suo sigaro, ma rimase lì immobile a pensare che avevamo ballato, che tutti li avevano visti e che lui l'aveva guardata in modo seducente mentre la teneva tra le braccia.

Pensò anche al suo turgore provocato dal loro contatto, talmente evidente che l'aveva avvertito attraverso i numerosi strati di stoffa con cui era abbigliata...

Anche lei si era eccitata. Le capitava sempre più spesso.

Bastava che sentisse la sua voce o che lui la sfiorasse.

Mentre sulla terrazza Mr. Harriman stava cercando di non pensare ad Eliza, quando fu investito dalla viscida voce di Lord Windmere.

- Allora che dite Harriman? Finiremo coll'imparentarci? Sarebbe un bel colpo per vostra figlia.

- Non mi risulta. C'è qualcosa che dovrei sapere? - domandò Mr. Harriman con tono tutt'altro che amichevole.

Fred era fermo sullo sfondo. Harriman gli fece cenno di restar e dov'era, ma di non allontanarsi.

- Beh pare che i nostri figli siano innamorati. L'istitutrice di vostra figlia le ha insegnato molto bene come fare ad accalappiare un uomo... ditemi dove l'avete trovata?

- Mia figlia non l'ho trovata.

Windmere ridacchiò.

- Ovviamente intendevo l'istitutrice. Quella Miss Elliot.

- Non ho trovato nemmeno lei. L'ho assunta. È una lontana cugina di mia moglie.

- La solita storia. La ragazza di buona famiglia che rimane senza il becco di un quattrino... beh devono adattarsi non trovate? - rincarò Windmere.

- In che senso, scusate? 

- Beh non possono pretendere di essere vestite e nutrite e condotte ai balli senza allargare le gambe.

- Fred! 

Il gigante comparve dal nulla.

- Accompagnate Lord Windmere alla sua carrozza.

- Ehi! Siete impazzito?! 

- No. Sono semplicemente il padrone di casa. Sarò molto chiaro: state alla larga da mia figlia e già che ci siete anche da Miss Elliot. Forse non sapete che mi sono arricchito senza osservare troppo scrupolosamente la legge. Nel mio libro paga ci sono diversi uomini come Fred. Se non volete incontrarli, farete bene ad attenervi al consiglio che vi ho dato.

Senza attendere una riposta spense il sigaro in un vaso e rientrò.

Il profumo del calicantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora