Dovete andarvene

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Quei dieci giorni sembrarono eterni.

Eliza fu molto nervosa durante i primi due, non restava mai sola e la sera si ritirava prestissimo sprangando la porta della sua camera.

Quando Lady Augusta si accorse del suo stato d'animo la rassicurò:

- Si è raccomandato anche con me prima di partire. Devo tenervi d'occhio per lui.

- Vi ha detto... 

- Sì. Non sono molte le cose che Basil riesce tenermi nascoste. So che Mr. Popper si è preso delle libertà... poveretto. Credeva di aver trovato la donna perfetta e voi lo avete rifiutato... è molto pieno di sé, temo.

- Dovrei proteggere Sarah e invece non faccio che mettermi nei guai io – Eliza era sinceramente mortificata.

- Non biasimatevi. Avete fatto un ottimo lavoro con Sarah. E io farò un ottimo lavoro con voi. Vi terrò al sicuro fino a quando non tornerà Basil e dopo vi arrangerete da soli.

Lady Augusta le strizzò l'occhio.

A partire da quel momento Eliza fu più rilassata. Aveva immaginato che Mr. Popper la evitasse completamente o fosse sgarbato e scostante con lei a causa dell'orgoglio ferito, invece continuò a comportarsi come prima. Esattamente come prima, non si scusò del barbarico comportamento nel parco e continuò a corteggiarla come se fossero in procinto di fidanzarsi.

Tentava spesso di restare solo con lei, ma Lady Augusta arrivava regolarmente in picchiata disturbando il suo piano.

Eliza si era augurata che le continue interferenze lo frustrassero al punto da farlo tornare a casa sua, ma non fu così: aveva saputo che Sarah e Mr. Plummer erano fidanzati e quindi aspettava come un avvoltoio di vedere come si sarebbero messe le cose per Miss Elliot: attendeva come un avvoltoio il momento in cui sarebbe stata senza lavoro, in mezzo alla strada e bisognosa di protezione.

Alla fine dei dieci giorni Eliza divenne impaziente e poi nervosa.

Basil non era tornato e non aveva scritto nessuna delle sue striminzite missive.

Eliza cominciò a pensare che gli fosse successo qualcosa o che avesse trovato con chi tenersi occupato a Parigi... e delle due cosa non sapeva cosa temere di più.

- Non doveva tornare ieri, mio padre? - domandò Sarah per nulla turbata dalla cosa.

- Sì... aveva detto dieci giorni, Parigi non è proprio dietro l'angolo, però... – rispose Miss Elliot, ma stava più che altro cercando di rassicurare se stessa.

- Robert ed io vorremmo fissare la data delle nozze e vorremmo che ci fosse anche lui.

- Non tarderà vedrete.

E invece passarono altri quattro giorni e poi giunse una delle sue lettere indirizzata a Miss Elliot.

"Ho avuto un contrattempo, non quello che stai pensando.

Devo tornare direttamente a Londra. Partite il più presto possibile. Ti voglio. A casa.

Fissate la data delle nozze.

B.H."

Miss Elliot comunicò immediatamente a Lady Augusta le nuove disposizioni di Mr. Harriman e lei, inaspettatamente, decise di accompagnarle a Londra.

Eliza rimase un po' interdetta, non poteva rifiutarsi di farla venire a Londra, ma non sapeva cosa avrebbe detto Basil; lei ovviamente intuì tutto:

- Sarà contento, vedrete, distrarrò tutti da voi due.

Sarah e Robert scelsero come data per le nozze la prima domenica di luglio. Mancava più di un mese, ma non avrebbero potuto aspettare di più. Era abbastanza evidente.

Il profumo del calicantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora