Mr. Harriman e gli esperimenti didattici

1.2K 85 7
                                    

Il giorno seguente il giovane Windmere non fece visita a Sarah, ma le mandò dei fiori.

Sarah era di pessimo umore, i fiori le piacevano, ma preferiva certamente le visite.

In tarda mattinata Mr. Harriman convocò Miss Elliot per visionare la lista degli invitati e lei lo raggiunse scusandosi del ritardo.

Miss Sarah è di pessimo umore stamattina, il suo innamorato ha mandato dei fiori al posto di se stesso... ho dovuto consolarla... il bigliettino era molto sdolcinato però -

- E' questo che fanno i giovanotti? Scrivono bigliettini sdolcinati?

- Suppongo di sì. Non ne ho mai ricevuti.

- Un giorno mi direte dove vi hanno tenuta gli elfi.

- Ho l'impressione che Sarah tenga molto a Windmere. L'altro giorno mi ha chiesto il permesso di baciarlo.

- A voi? - Mr. Harriman era divertito – Dev'essere meno sciocca di quanto pensassi. E voi cosa le avete detto?

- Le ho detto di aspettare.

- Mh... beh... non è che si possa considerare una risposta esaustiva.

- Infatti. Vedete, Sarah ha giustamente osservato che le occorre baciarlo per capire se le piace.

- Voi che ne pensate? Baciare una persona è un buon modo per capire se vi piace? 

- Non saprei. Non ho mai provato.

- Alzatevi. Facciamo una prova.

Eliza lo guardò sbigottita, pensava stesse scherzando, poi capì che non scherzava affatto.

- Su su è solo un esperimento didattico. Per ampliare le vostre competenze pedagogiche.

Quella motivazione la rese ancora più sbigottita, ma prevaleva la curiosità. Quindi si alzò.

- Dunque... vediamo, ci sono due tipi di baci. Uno molto casto... e io consiglierei a Sarah di attenersi a questo tipo, nel quale si premono le labbra le une contro le altre, così.

A quel punto avvicinò la sua bocca a quella di Eliza e le sfiorò le labbra con le proprie.

Eliza trovò che la definizione di casto fosse alquanto precipitosa, visto che lei stava tremando dalla testa ai piedi, ma forse dipendeva dal fatto che non ero abituata a essere baciata.

- Avanti provate voi – le disse lui divertito.

Eliza si alzò in punta di piedi, gli posò una mano sulla guancia e fece quello che lui aveva fatto con lei.

- Bene, questo era facile – disse Mr. Harriman senza darle quasi il tempo di finire – passiamo al secondo tipo. Occorre tenere le labbra dischiuse per far in modo che le lingue si tocchino.

Le abbassò il mento e procedette con il secondo tipo di bacio.

Eliza capì immediatamente perchè il primo era considerato casto.

Il suo corpo reagì in modo violento, si sentì formicolare la pelle, poi una tensione al ventre, per non parlare del seno, le sue mani gli strinsero le spalle e lei si abbandonò a lui, alla voluttà del suo tocco, ma soprattutto aspettò che fosse lui a decretare la fine dell'esperimento.

Quando Mr. Harriman si staccò da lei, Eliza notò che nella sua impassibile espressione si celava un intrigante sguardo divertito, sbirciando un po' più in basso notò che la cosa stava andando ben oltre l'esperimento didattico. Per quantola riguardava, si sentiva molto scombussolata, aveva i capezzoli duri come sassi, quasi doloranti e la solita languida umidità tra le gambe era diventata un lago.

- Per oggi direi che ci fermiamo qui – disse Mr. Harriman tornando a sedersi dietro la scrivania.

- Dirò a Sarah di stare molto attenta ai baci – stabilì Eliza senza fare nessun commento diretto sulla lezione.

- Vi manca un'ultima informazione, Miss Elliot. - concluse lui - C'è una cosa chiamata attrazione fisica che fa sì che i contatti corporei siano particolarmente piacevoli. L'attrazione fisica è selettiva, non è automatico che un uomo e una donna la provino l'uno per l'altra e questo fattore altera notevolmente la percezione delle effusioni... non so se mi sono spiegato.

- Perfettamente – confermò desiderosa di andarsene.

Dunque provo attrazione fisica per lui. E lui per me, suppongo, pensò Eliza.

A quella conclusione vi era giunta in un attimo, anche senza aver baciato nessun altro... e probabilmente ci sarebbe arrivata anche senza ulteriori spiegazioni da parte li lui.

- Per capire cosa intendo dovreste esercitarvi anche con qualcun altro – la provocò lui, si stava divertendo.

- Ho le idee abbastanza chiare. Grazie.

- Siete un'allieva molto dotata – concluse non lesinando quella luce nello sguardo che le faceva tremare le ginocchia.

Eliza decise che era meglio andarsene. Farfugliò qualche frase riguardante la lista che lasciò sulla scrivania e poi uscì quasi correndo.

Il profumo del calicantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora