Lo so che verrete

1.5K 82 12
                                    

Giacevano allacciati sul divano. Era piuttosto scomodo in verità, ma nessuno dei due pareva farci caso.

- Dubito che resterà un episodio isolato, Miss Elliot – le comunicò Mr. Harriman accarezzandole i capelli dopo un lungo silenzio.

- Ne dubito anch'io – convenne Eliza strofinando la guancia contro il suo petto.

- Il vostro tempismo lascia molto a desiderare. Con tutte le occasioni che avete avuto, dovevate decidervi proprio due giorni prima della vostra partenza?

- Non ci crederete, ma stavo pensando la stessa cosa... e dire che sto programmando l'assalto da giorni.

- Per punizione dovrete escogitare una scusa per convocarmi in campagna.

- Non potete semplicemente decidere di venire a trovare vostra figlia? O vostra sorella?

- Mia sorella, a differenza della mia defunta moglie, è una donna molto intelligente. Capirebbe immediatamente che è voi che voglio incontrare.

Eliza cominciò a riflettere seriamente. L'esperienza appena conclusa l'aveva completamente trasformata. Voleva stare con lui. Ancora. E ancora. Il più frequentemente possibile.

- Perchè non venite per acquistare dei nuovi cavalli? Ci sono delle ottime scuderie nel Devon.

- Davvero ingegnoso. La rapidità con cui avete escogitato questo piano mi fa supporre che siate un tantino impaziente.

- Posso chiedervi quanto tempo deve trascorrere tra una seduta e l'altra? - domandò Eliza con il suo consolidato tono didattico.

- Vorreste già...

- Non si fa, vero?

- No, no si fa. Non alla mia età, però. Come cercavo di spiegarvi, avete scelto in modo frettoloso e poco lungimirante il tizio con cui...

- Quanto tempo? - tagliò corto Eliza.

Lui prese ad accarezzarle un seno e a mordicchiarle l'altro ridendole sulla pelle per evadere la risposta.

Lei si ritrovò a strofinargli il sesso contro la coscia. Era un esplicito invito, una comunicazione nemmeno troppo velata.

Si stava eccitando di nuovo.

- Comincio a chiedermi come abbiate resistito fino ad ora... 

- Me lo sto chiedendo anche io.

Basil scoppiò a ridere. 

Con la mano Eliza cercò il suo membro... 

- Dovete credermi, niente da fare per un po'. Provate con qualcuno più giovane.

- Non mi interessa un altro.

- Mh, solo buone notizie, stanotte. Comunque non vi scoraggiate, Miss Elliot, per farvi venire non mi serve necessariamente l'uccello.

- Mh...

Eliza mugolò il proprio disappunto. 

Eliza non credeva di aver fatto quel verso sconsiderato. Vero che avevano appena fatto sesso, ma lui era comunque il suo datore di lavoro. Imbarazzata nascose il viso contro il suo collo, mentre il suo bacino continuava imperterrito a reclamare piacere.

- Dispongo di numerosi mezzi e di un certo estro - la informò Basil - se allargate le gambe, ve lo dimostro.

                                                                                    ***

Quando poche ore dopo si trovarono a colazione, Eliza arrossì violentemente sedendosi a tavola.

- Ahi, ahi! Avete dormito più di me – la rimproverò bonariamente Sarah.

Il profumo del calicantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora