Franco aveva un altro spirito, gli occhi brillavano di una luce nuova. Anche se glielo stava nascondendo, lui era tornato a vivere.
Senza di lei.
Ma allora con chi?
Ne era sicura, di certo c'era un'altra.
Quel giorno Gianna scoprì di essere gelosa.
Non rimase nella ragnatela come faceva di solito, ma lo lasciò andare per poi pedinarlo. Cercava di stare il più possibile appiattita alle pareti nelle zone in ombra della stanza per non farsi scorgere, ma evidentemente Franco sapeva di essere seguito e aveva preso qualche misteriosa scorciatoia, perché non appena Gianna svoltò l'angolo si accorse di averlo perso di vista. Nessuna traccia di lui, si era semplicemente volatilizzato.
Non poteva certo sapere che Franco si stava dirigendo dritto dritto verso il bancone dove lavorava la sua amata.
Rita era radiosa come sempre, gentile, disponibile, sorridente, e Franco non si stancava mai di guardarla, anche solo da lontano.
«Ho capito perché dopo la notte torna sempre la luce. Il sole sorge ogni volta solo per guardare te un giorno ancora, oh mia preziosa, mia tenerissima...» mormorò senza toglierle un secondo gli occhi di dosso.
Dopo tanti anni si era dimenticato cosa significasse essere innamorati, era come se fosse tornato un giovane ragnetto appena affacciatosi alla vita.
Proprio quando sembrava aver finito la corsa, la giostra era ripartita per un altro giro.
Un desiderio perverso gli attraversò la mente. E se invece di essere nato ragno fosse nato umano? Magari anche di bell'aspetto? Sicuramente sarebbe andato in quella farmacia tutti i giorni con la scusa di comprare qualcosa, avrebbe avuto casa piena di scatolette di farmaci, garze e cerotti, ma prima o poi ce l'avrebbe fatta a trovare il coraggio e l'avrebbe invitata a uscire con lui. L'avrebbe portata a cena fuori a mangiare una di quelle strambe schifezze che ingurgitano gli esseri umani, avrebbe scherzato con lei, sarebbero stati ore e ore a parlare di arte, di musica, delle cose belle e anche di quelle brutte che accadono nel mondo, di quanto sia difficile essere diversi e non accettare ciò che gli altri vorrebbero costringerti a diventare, poi lui le avrebbe detto che mai aveva conosciuto una ragna, cioè una donna, così deliziosa, una donna così bella, intelligente, simpatica, ironica, dolce e d'impulso le avrebbe stretto la mano perché, sì beh ecco, perché, io vedi, io «Ti amo!» avrebbe gridato ponendo fine ai balbettamenti «Ti amo Rita, sei la cosa più bella che sia capitata nella mia vita, ti voglio, ti desidero, amo tutto di te, quando sento la tua risata il mio cuore scoppia di felicità, e so che voglio trascorrere ogni giorno della mia esistenza con te, con te e con nessun'altra, ti amo come nessuno potrà amarti mai, senza di te il mio segno vitale si spegne, sei il mio ossigeno, sei la mia anima Rita!»
Rita si sarebbe commossa «Anch'io ti amo Franco, sei il mio primo e unico amore... stringimi, stringimi forte» gli avrebbe sussurrato mentre una lacrima le scendeva lungo la guancia e lui senza esitazione si sarebbe alzato in piedi, avrebbe fatto il giro del tavolo e l'avrebbe stretta fra le braccia così forte da sentire il battito del suo cuore contro il proprio petto.
Quasi gli sembrava di vedere la scena, tutti gli altri clienti del ristorante che si voltavano per guardarli mentre si scambiavano un lungo bacio appassionato.
Poteva sentire il sapore di quella lacrima, che dalla guancia di lei era scesa piano piano fino alle loro labbra unite. Una volta usciti dal locale avrebbero corso mano nella mano per le strade bagnate dall'umidità notturna fino al grande parco del centro, si sarebbero seduti su una panchina immersa nel verde a guardare le stelle lontane fantasticando su pianeti distanti miliardi di anni luce, e tenendosi abbracciati stretti le parole sospese nelle nuvolette di vapore dei loro respiri si sarebbero perdute nell'immensità di quelle masse gassose e di materia oscura sopra le loro teste, per poi ricordargli che in fondo tutto ciò non li riguardava affatto. Perché esisteva solo il loro amore. Così lui l'avrebbe condotta a casa sua e l'avrebbe spogliata lentamente, godendo alla vista di ogni centimetro di pelle che veniva scoperto di quel corpo da favola, carezzandogli i seni e facendola rabbrividire a causa delle sue mani fredde, sfiorando quei fianchi snelli e poi, e poi non avrebbe più resistito. L'avrebbe sollevata in aria afferrandola saldamente per i glutei e avrebbe fatto l'amore con lei, affondando il viso in quelle ciocche profumate rosse come il fuoco che galoppava dentro di lui. I gemiti di Rita avrebbero riempito la stanza fino all'alba, che li avrebbe colti sudati e stanchi ma felici, addormentati uno accanto all'altro, mano nella mano. E quella mattina Franco svegliandosi invece di vedere il sole nel cielo fuori dalla finestra se lo sarebbe trovato accanto sotto le lenzuola.
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U-Ragno Chronicles
RomanceQuanto può essere difficile la vita di un povero ragno esaurito alle prese con una moglie in costante crisi depressiva? Molto più di ciò che si possa immaginare. Ma per fortuna un giorno fa la sua comparsa la bellissima Rita, in grado di fargli dime...