La bellezza del muschio bagnato

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Fu in un pomeriggio cupo che Franco scoprì un nuovo concetto di bellezza.

Il cielo, avvolto in un pesante mantello carico di pioggia, era una cappa completamente nera.

Un vento fortissimo cominciò a ruggire furioso, accompagnato da un poderoso scroscio d'acqua.

"Ecco, ti pareva... proprio quando devo scendere dalla macchina... e chiaramente quando non c'è parcheggio vicino e ho dimenticato pure l'ombrello a casa! Che fenomeno che sono!" pensò Rita, levando gli occhi verso l'alto.

«Forza bella, fatti coraggio!» si disse mentre scendeva rapidamente dalla macchina, sfrecciando poi a tutta velocità.

Detestava quella farmacia. Ogni giorno veniva maltrattata, insultata, umiliata.

Ma che fare? Dare forse la soddisfazione a dei datori di lavoro così stronzi e andarsene senza aver trovato un'altra occupazione? "Giammai!" continuava a ripetersi Rita "Sarebbe segno della mia sconfitta!"

Non era certo da lei arrendersi così facilmente.

Proprio no.

Già da mesi aveva iniziato a cercare lavoro e già sapeva cosa avrebbe fatto non appena trovato.

Vedeva già la scena.

"Senta, devo parlarle, ha un minuto?"

"Cosa accidenti vuoi? Vieni qui per lavorare o per chiacchierare?"

"Volevo dirle che me ne vado tra una settimana, ho trovato un nuovo lavoro"

La vecchiaccia malvagia sarebbe rimasta a bocca aperta come un baccalà!

"Come... come sarebbe a dire?"

"Come ben ricorderà, lei più e più volte mi ha detto che sono una persona inutile e che potevo andarmene quando volevo. Beh, lo sto facendo"

"Ma... ma che c'entra? l'avrò detto così tanto per dire! Non puoi mica andartene così! Qui ci servi!"

"Mi spiace, ma ormai ho trovato lavoro altrove. Resterò qui un'altra settimana. E basta"

Sarebbe stata una scena memorabile.

Rita la pregustava praticamente ogni giorno.

Resisteva in un'ambiente ostile, senza frignare e senza piangere come avevano fatto tutte le giovani ragazze prima di lei.

Non sarebbe crollata come loro, mai l'avrebbero ridotta in condizioni tali da doversi rivolgere ad uno psichiatra, non sarebbe tornata a casa ogni sera con l'animo a pezzi.

Lavorando in una grande farmacia stava imparando un sacco di cose, apprendeva ogni giorno qualcosa in più.

Presto avrebbe trovato lavoro altrove e sarebbe andata via.

La speranza batteva forte nel suo cuore e non smetteva mai di ardere.

Per evitare una macchina nel parcheggio entrò in pieno dentro un'enorme pozzanghera.

Quando entrò in farmacia era completamente fradicia, delle gocce le colavano giù dai capelli zuppi, il fango freddo le arrivava fino all'ombelico.

La padrona le urlò di muoversi e di correre subito al banco se non voleva perdere il lavoro seduta stante.

«Sì, certo. Un attimo che mi cambio, sono zuppa. Sono arrivata prima rispetto all'orario del mio turno»

«Bene, così inizi a lavorare prima. Mettiti il camice e vieni immediatamente qua!>> urlò sguaiatamente la vecchia padrona.

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