8 - compere

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Tutti ci sediamo a tavola Filippo si trova di fronte a me e continua a fissarmi.
Non può farmi questo effetto. Lo conosco da appena 16 ore cavolo.
Non deve pensare che per colpa sua mi viene la pelle d'oca...

Quindi ti viene la pelle d'oca per colpa sua?

No cioè nel senso...ho il collo sensibile e anche un soffio di vento mi avrebbe causato quella sensazione

Si come no

<<allora ragazzi che ve ne pare della città ?>>
<<carina>> rispondiamo io e mio fratello
<<so che non é new York ma vi troverete bene>> dice David felice.
<<gli amici di simone e Filippo come vi sembrano?>>ci chiede ancora lui
<< molto simpatici...ci hanno accolto benissimo>> dice mio fratello.

<<quasi tutti simpatici>> dico io
<<quasi tutti?>> chiede simone
<<si quasi tutti...tipo prendi la finta bionda...>>non riesco a finire la frase perché Filippo mi blocca
<<la finta bionda é la mia ragazza>>
<<ohh adesso si capisce tutto...magari se unite i vostri mezzi cervelli ne formerete uno intero>> dico io facendo la finta scioccata
<<Isabella>> dice mia mamma
<<é la verità>> dico io mezza imbronciata

David ci guarda con uno sguardo strano.
Sembra divertito e sereno
<<ancora non la lasci?>> dice David riferito a Filippo
<<no...penso che si quello giusta>> dice Filippo guardandomi

Cosa si guarda?
<<filippo...sai che non...ne parliamo dopo >>dice David quasi disperato

La cena continua serena. Tra battute e frecciatine sia io che Filippo ci alziamo tutti interi da tavola.
Aiuto mia mamma a sparecchiare che mi rimprovera per il mio atteggiamento poco carino ed educato...
"Trattalo meglio quel ragazzo"

<<vado a dormire>> dico io salutando tutti.
salgo le scale e mi dirigo in camera.
Mi distendo sul letto e metto le cuffiette.
Parte la mia playlist.
Tutte canzoni italiane. Mi ricorda il mio papà.

Senza arcorgermene le lacrime iniziano a rigarmi il viso.
Non voglio trovarmi bene qui.
Non voglio dimenticare la mia vecchia vita.
Non voglio farmi conoscere da nessuno.

<<posso?>> Dice mio fratello da dietro la porta.
Mi asciugo velocemente le lacrime
<<si>>
<<hai pianto?>> dice lui appena entra
<<no>>
<<Isabella?>>
<<un po>>
<<perché?>>
<<io...non lo so...>>
Lui si avvicina a me e mi abbraccia forte.
Il suo odore mi investe e sono cosi felice di poter sentire un odore che mi ricorda casa.

<<isabella...in qualsiasi posto...in qualsiasi casa...in qualsiasi paese...stato...città io sarò sempre qui affianco a te a sostenerti a sorregerti...okay?>>
annuisco e lo riabbraccio.
<<non dire nulla alla mamma>>dico io
<<okay...però devi promettermi che almeno con me ti confderai>>

Mi da un bacio sulla fronte ed esce. E io mi addormento finalmente.

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Mi giro e rigiro nel letto. Apro gli occhi e non trovo nulla di famigliare.
L'armadio é nero e non più bianco.
Le lenzuola non sanno di lavanda e non sono viola.
La finestra non affaccia sui grattacieli...

Il panico mi assale.
Le gambe si immobilizzano.
Le mani iniziano a formicolare.
Poi ricordo.
David , simone , Filippo. Portland.

Apro la porta del bagno in camera e nello stesso tempo si apre la porta di fronte...mostrando Filippo a petto nudo e il suo grande tatuaggio di 2 serpenti che non avevo notato il giorno prima
Cosa aspetta il bagno é comunicante ?

Linea di confine - IRAMA PLUME Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora