40 Due Anime Rotte

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Filippo's pov

È passata una settimana da quella dannata sera.
Da quel fottuto campeggio.
Da quella cazzo di pioggia che ci ha bloccato in quell'hotel di merda.

I ricordi sono offuscati e non ricordo nulla apparte la porta aperta, il sangue sulle mie mani per sfondare la porta e il bigliettino sul letto.

Luke è gli altri sono arrivati dopo 10 minuti dalla telefonata. Ma era già troppo tardi. Avevo già messo a soqquadro tutto l'hotel.
Ho controllato ogni singola stanza
Ogni singolo angolo.
Ogni singolo centimetro di quel fottuto hotel

Posso ancora sentire il rumore del mio cuore andare in mille pezzi.
Non avevo mai provato una cosa del genere.
Ogni singola parola detta da lei
Ogni suo singolo sorriso
Ogni suo singolo bacio
Ogni suo singolo movimento
Ogni nostro momento
Mi sono passati d'avanti agli occhi in un millesimo di secondo.

Mi sono accasciato per terra vicino alla porta della stanza di quel signore con le mani grondanti di sangue per i pugni sul muro.

<<dimmi che non è vero>> gridavano tutti
Ma io non riuscivo a rispondere.
Non avevo le forze per parlare
Non avevo le forze per guardali negli occhi
Non avevo e non ho ancora la forza di vivere senza di lei.

Era il nostro momento.
Era arrivato
Ed è andata via così in fretta.
Avevo così voglia di vivermela, avrei voluto vivermi qualsiasi sua sfaccettatura invece... Posso godermi solo i suoi ricordi per ora.

Ho scansato tutti i presenti della stanza.
Non ho risposto alle domande dei carabinieri sono uscito dall'hotel e sono salito su quella dannata macchina.
Ho perlustrato ogni singolo ettare di terreno intorno all'hotel. Ma non è bastato non posso ancora guardare i suoi occhi e prenderla per mano.

Il sol pensiero di lei al buio ed al freddo con quel vecchio viscido accanto a lei. Mi alzo di scatto dal divano della casa di Simone prendo la mia giacca di pelle e mi dirigo verso la porta

<<dove vai? >> mi chiede mia mamma
<< a controllare ancora il territorio>>
<< veniamo con te>> dice Simone
<<no>>
<< più persone siamo e meglio è>> dice molly
<<io voglio stare da solo>> dico aprendo la porta
<<non puoi chiuderti di nuovo in te stesso>> dice mia mamma con le lacrime agli occhi

Scoppio in una risata isterica e mi giro con lo sguardo inferocito verso tutte le persone presenti in questa fottuta stanza compresi i carabinieri con le loro stupide mappe e teorie del cazzo

<<non si tratta di chiudere qualcuno fuori dalla mia vita. Io non ho più una vita. Era lei la mia vita. Avevo solo bisogno di lei per ricominciare e sembrava tutto così reale. Invece no. Tutto è finito in un istante e cazzo permettetemi di stare da solo. Voglio affogare nel mio dolore. E non potete salvarmi. Può farlo solo lei... Ma non è qui. Mettetevi tutti l'anima in pace perché fin quando non la troverò io non sarò lo stesso. Niente sarà più la stessa cosa. Mi manca l'aria in ogni singolo momento della giornata. E quando chiudo gli occhi ho gli incubi... Quando li apro la realtà è peggio. Sono circondato da mostri. La realtà è peggio degli incubi....quindi permettetemi di stare da solo.>> esco da quella dannata casa indosso il casco e parto sfrecciando sulla mia moto.

La mamma di isabella  è caduta in  depressione. Non si alza mai dal letto e la luce del sole è diventata sua acerrima nemica. Io e Luke abbiamo cercato per mari e monti le ragazze rapite prima di isabella. È stato difficile parlare con loro ma ci siamo riuscito.
Tutte uguali ad isabella.
Tutte con lunghi capelli marroni occhi vispi e naso all'insù.

Parlare con loro è stato peggio di quanto mi aspettassi.
Questo uomo se così lo si può definire non le ha risparmiate per un secondo.
Hanno incubi di notte e gli psicologi dicono di non poter riparare del tutto ciò che lui ha fatto con i suoi giochi psicologici perversi.

Una delle ragazze dopo la nostra chiacchierata si è suicidata.

La mia più grande paura è far rimanere isabella li per troppo tempo.
Quando forse la riabbracciarò ho paura che non sia più lei.
Ho paura di trovarla più rotta di quanto non sia rotto io.
Sento il freddo penetrarmi nelle ossa e il vento tagliuzzare in mille pezzi il mio corpo. Mi fermo ad una stazione di servizio per mettere la benzina alla moto.
Noto una ragazza entrare nel bar uguale ad isabella. Mi dirigo correndo verso di lei e la prendo per il polso
<<isabella sei tu>> dico
La ragazza si gira ma non è lei.

Questo è ciò che mi capita da una settimana e passa.

Isabella's pov

Il buio è l'unica cosa che vedo da una settimana.
Capisco se è giorno o notte dai piccoli raggi che entrano dalla microscopica finestra quasi vicina al tetto.

Non ho mai più rivisto quel vecchio signore da quella sera.
Qualcuno mi porta del cibo ma non so mai chi sia.

Non parlo con nessuno.
La notte i miei occhi si riempiono di lacrime
Ad ogni rumore sobbalzo e ad ogni passo che sento al piano di sopra un sussulto fa tremare il mio corpo

L'unica cosa che so è che più tempo resto in questo posto più ho freddo.
Più resto in questo posto più la mia speranza scende. E quando arriverò a non sperare più sarà la fine.

Autriceeee

Nuovo capitoloooo
Adoro scrivere questo tipo di capitoli.

Ditemi cosa ne pensate
Perché ho bisogno di capire se vi piacciono oppure no

Condividete se vi va e lasciate una marea di stelline.

Un bacio
Iris💕

Linea di confine - IRAMA PLUME Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora