Uno stregone da trovare

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Le parole gli erano già uscite di bocca, quando incontrò con lo sguardo gli occhi del ragazzo, spalancati e di un bellissimo color verde. Lo guardavano, increduli, quasi spaventati; eppure rimase muto, preda immobile e impegnata a fingersi morta.
Ci volle un attimo ad entrambi per staccarsi, comunque in modo diffidente, e riprendere il normale uso della parola. Il moro aveva ancora gli occhi colmi di lacrime e guardava Frigga con sincera preoccupazione, addolorato.
< Stavamo discutendo e un incantesimo mi è sfuggito spontaneamente dal controllo. Penso di averle indotto un sonno permanente. > Le sue frasi erano mormorate ma ben scandite e di sicuro chiarissime.

< Chi sei? > Thor dovette ripetersi, con gli occhi fissi sul ragazzo, catturato comunque dai suoi tratti, nuovi e familiari allo stesso tempo.
< Dobbiamo trovare il grande stregone di Aasgard, Deltinos. > Il moro stava già continuando, reso quasi frenetico dalla preoccupazione, prima di alzare lo sguardo su di lui, a labbra schiuse. < Mi chiamo Loki. >

< Sei l'amante di mia madre, Loki? > Thor distolse finalmente lo sguardo per andare a sedersi al fianco della madre, controllandole temperatura e battito. In casi simili, diventava d'un pezzo e non si lasciava scomporre da nulla; aveva imparato che più ci si agitava, più la situazione gli sfuggiva di mano.
< Oh, per l'amor del cielo. Pessimo tempismo per domande del genere. > L'amarezza nel tono del moro era pungente, quasi caustica, anche se decise di rispondere. < Frigga è come una madre per me, di sicuro non mi interessano le sue gonne! >

La controparte bionda stette in silenzio per un bel po' prima di alzarsi, deciso. Lanciando uno sguardo a Loki, a labbra serrate, decise di credergli.
< Devo informare Odino, è l'unico a conoscere la posizione di Deltinos. > Non proseguí oltre, solo lanciò un ultimo sguardo preoccupato alla madre, prima di prendere la via per l'uscita.
Loki non rispose, solo si mise a seguirlo, silenzioso e discreto come un'ombra; non sapeva dove andare né in che altro modo aiutare Frigga, quindi si adeguò all'idea spiacevole di presentarsi alla porta del sovrano.
< Non c'era bisogno che mi seguissi. > Borbottò Thor, senza lamentarsi veramente.
Camminarono in silenzio per il resto del viaggio fino all'arcata di passaggio tra est e ovest, questa volta fianco a fianco; Il maggiore era troppo preoccupato dalla madre per notare che la figura al suo fianco fosse particolarmente apprezzabile, snella, delicata. Lo stesso va considerato da parte di Loki: non si rese conto né delle spalle possenti e muscolose del biondo, né del torace compatto ben in vista sotto il cuoio, nemmeno quando le ebbe di fronte e in piena vista.
< Qualsiasi cosa tu stia per vedere, ti prego di ignorare. Mio padre sa essere piuttosto indecente. > Gli disse, guardandolo negli occhi, prima di assestargli una pacca sulle spalle.

I Misteri del Palazzo di Aasgard / The Mysteries of Aasgard PalaceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora