La camera verde

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Abituarsi alla semioscurità mise in difficoltà il principe per più di un attimo. Si avvicinò alla luce che filtrava fioca dal tessuto pesante e verde scuro, scoprendo che le finestre e un piccolo balcone nascosto davano sul roseto dove al biondo piaceva passare le proprie giornate di ozio.
Scostò una tenda per poter vedere meglio l'interno, lasciando che la luce della luna illuminasse il pavimento di marmo verde, disposto e disegnato in forme geometriche ricorrenti; la stanza sembrava essere più grande di quella degli altri, sebbene fosse decisamente minuscola in confronto alla propria.
Accortosi della scarsa luce dopo qualche tempo, Loki schioccò le dita per accendere le lampade di rame appese al soffitto, rivelando lo spazio nella sua interezza. Un letto piuttosto grande monopolizzava l'attenzione, decisamente ampio considerate le dimensioni totali della stanza e il corpo esile del proprietario. Questo pensiero nello specifico portò Thor a soffermarsi sulla figura slanciata, che aveva già aperto le ante di un armadio nascosto nel muro e stava cercando chissà cosa.
Chissà quali indumenti nasconde quel vano.
Il maggiore sentí le viscere contrarsi al pensiero involontario, lo stomaco protestare per quell'affronto. Già stava ignorando tutto il resto, come il piccolo bagno alla sua destra, le poltrone accanto al letto o la libreria ampiamente fornita, il tutto il favore del profilo dolce delle labbra altrui, dei capelli che sfuggivano dal retro dell'orecchio a cui erano stati confinati e dei magnifici occhi che ora lo stavano guardando.
OH.

< Tutto bene? >
< Ho solo bisogno di dormire. > Thor rispose subito, più a se stesso che all'altro, risultando forse troppo brusco; si girò per cercare una distrazione, evitando di peggiorare la situazione.
Cosí, mentre il moro chiudeva l'armadio e prendeva tra le braccia un paio di coperte, Thor aveva trovato il modo di impilare due poltrone dall'aspetto particolarmente comodo e le stava sollevando.

Il tragitto per tornare da Frigga fu breve e allo stesso tempo pesantissimo; erano entrambi troppo stanchi, troppo pensierosi e decisamente troppo silenziosi.
Per buona misura il principe dispose una poltrona da un lato del letto e l'alta dal lato opposto, in modo da non doversi litigare la mano della donna per controllare il battito o farle compagnia; sprofondò nella propria poltrona riccamente imbottita, portandosi le mani ai capelli, per poter dar loro una forma poco ingombrante e comoda.
< Heimdall ha contattato Deltinos, è fuori dal regno ma abbastanza vicino, dovrebbe essere qui in meno di un giorno. > L'informazione arrivò con la coperta, mentre Loki  ne sistemava i lembi alle estremità del corpo muscoloso del maggiore.
Thor nemmeno commentò, perché il tepore e la stanchezza stavano già prendendo piede, coccolate dal tessuto morbidissimo.

Per lui fu come battere le ciglia, tanto era distrutto. Dopo qualche ora di sonno pesante si era dunque svegliato, per trovare la poltrona di fronte vuota, la madre coperta da quella delicata e morbida seconda pelle e un peso insolito sulle gambe e contro il petto.
Gli ci volle un bel momento e tutta la calma del mondo per non saltare e quindi svegliare Loki, che dormiva coperto e raggomitolato contro di lui.

I Misteri del Palazzo di Aasgard / The Mysteries of Aasgard PalaceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora