Tre gatti senza pudore

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Con un sorriso Loki riuscì a far scivolare via un bottone della casacca altrui dal foro, ripetendo il gesto con audacia, mentre le guance gli si tingevano di rosso. Si tratteneva dal fare un qualsiasi suono, mentre Thor lasciava mugolii strangolati per ogni tocco, fosse questo dovuto alle labbra sottili o alle dita affusolate che gli carezzavano il petto accaldato giocando con i peli sporadici arricciati sul suo sterno.
< Sei sempre un bambino cosí rumoroso? > Il piú minuto lo punzecchiò, a voce bassa, con il naso a sfiorargli l'orecchio, anche se la vista sotto di lui gli accorciava il fiato in egual modo; tornò al suo collo e lasciò che il maggiore gli infilasse una mano tra i capelli, per stringerlo a sé, cingendogli anche i fianchi. Percorse con baci morbidi il petto, risalendo lentamente verso il viso: il principe non era particolarmente abituato a dover aspettare e ne scoprì il valore, non poco stranito da quando lo apprezzasse. Si rilassò e chiuse gli occhi, affidandosi alle mani e alle labbra esperte del moro, quasi ululando quando sentí che i denti di Loki gli affondarono - probabilmente marchiando - nella pelle delicata, procedendo con il passare la punta della lingua sui segni, lasciando baci inizialmente lievi, che sfociarono presto in tutt'altro. Thor non riusciva a capire cosa stava succedendo ma sentiva la lingua calda dello stregone muoversi delicatamente, mentre le labbra sigillavano il tratto di pelle e toglievano aria; stavolta lasciò andare un gemito vero e proprio, pescando il capo di Loki per potergli baciare il viso delicato, a dir poco freneticamente. Mentre sfilava la camicia di poco abbondante dalla costrizione dei pantaloni altrui, il principe alzò lo sguardo sul moro che ora lo guardava negli occhi, carezzando l'oro dei suoi capelli; posò le mani sui suoi fianchi e lo cinse per stampargli un bacio casto sulle labbra.
< Stai cercando di farmi impazzire? >

Fu allora che sentirono un miagolio. All'inizio Thor pensò fosse uscito per scherzo dalle labbra del moro, per prenderlo in giro o per giocare. Con una seconda occhiata oltre la sua spalla, si accorse che nella poltrona di fronte alla sua stavano tre gatti acciambellati: uno era grigio e molto fine, uno bianco sporco e uno rosso.
< Non vi stancate mai? > Loki sbuffò, scendendo dalla posizione a cavalcioni, tornando però a sedersi in grembo al biondo, stavolta girato, gambe sulle sue e appoggiato al suo petto con la schiena, rovesciando il capo all'indietro, mentre inarcava il bacino sull'inguine altrui.

I Misteri del Palazzo di Aasgard / The Mysteries of Aasgard PalaceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora