-Mi fai entrare, o devo aspettare qui, fino a quando non ti addormenti ed entro dalla finestra?!- mi chiese la voce squillante di Connor, fuori dalla porta di casa.
Non avevo voglia di vedere nessuno, ma lasciarlo lì fuori con quel tempaccio, mi dispiaceva così mi alzai e aprii la porta.
-Ti apro solo perché sta piovendo a dirotto- dissi appena fece un passo dentro casa, completamente zuppo.
Ritornai sul divano, sedendomi comodamente su di esso, guardando con poco interesse la televisione davanti a me.
-Karen, parlami- provò Connor, raggiungendo il divano, rimanendo in piedi, notandolo già asciutto.
Continuai a fare finta che lui non fosse presente, fino a quando con un gesto della mano spense la televisione, facendo spostare il mio sguardo infuriato su di lui.
Mi alzai, diretta in cucina.
-Che ti è preso adesso? Da quando Gavin ha fatto quel discorso nel vicolo, non vieni in centrale ed eviti sia me che Hank- disse Connor, seguendomi nella grande cucina.
Poggiai le mie mani sulla cucina, guardando verso la finestra davanti a me.
-Per una fottuta volta, Gavin ha ragione. Affrontiamo la realtà dei fatti- dissi voltandomi verso di lui, appoggiandomi con il corpo contro il mobile dietro di me.
Vidi il led di Connor, diventare giallo, vedendo il suo sguardo farsi serio e fisso su di me.
-Tu potrai anche essere rimpiazzato se qualcosa ti succedesse ma io, Connor, ho solo una vita da giocarmi- alzai la maglia indicandomi ancora la parte del mio addome lesionata.
-Questa ne è una prova tangibile- dissi lasciando andare l'orlo della mia maglia, vedendolo chiudere le mani in pugni.
Connor cercò di parlare ma lo fermai, parlando prima di lui.
-E' vero, magari la possibilità di farmi una famiglia mi è passata anche per la mente, ma in questo mondo malsano avere una famiglia è fuori discussione. Ormai c'è anche la possibilità di comprarsi perfino il proprio finto bambino. A cosa serve allora avere un uomo se puoi comprare un bambino?- dissi alzando le mani, curiosa.
-Karen, non farti influenzare dalle parole di Gavin- il suo tono sempre fermo, ma il suo led ancora giallo.
-Sono difficilmente influenzabile, e dovresti saperlo bene. Tutto ciò che sto facendo è riflettere su un ipotetico futuro, prima che un deviante mi ammazzi nel processo di elaborarlo- dissi staccandomi dal mobile, diretta in salotto.
-E così ti fai fermare da delle supposizioni, Karen?- mi chiese Connor, facendomi fermare al suo fianco, vedendolo osservarmi con la cosa dell'occhio.
-Per te è tutto così facile Connor. Non hai bisogno di pensare al futuro. Venite sostituiti ogni giorno, a loro gusto e capriccio-
-Credi che io non pensi mai al futuro? Sono un deviante, potrei essere ucciso da un momento all'altro e ho confessato alla donna che amo i miei sentimenti, ritrovandola a crogiolarsi nei pensieri più cupi e pessimisti che abbia mai sentito. Ho pensato ad un futuro, sì: tu eri nel mio futuro, al mio fianco- rimasi qualche secondo a guardarlo.
Forse stavo iniziando a perdere quella speranza che inizialmente avevo: un mondo fatto di serenità e pace.
-Non ti lascerò autodistruggerti- disse, voltandosi completamente verso di me, intrecciando la sua mano alla mia, che flebile, non accennava a ricambiare la presa della sua mano.
-Sei così forte all'esterno, ma così fragile all'interno. Farei di tutto per te, anche uccidere se ne fosse necessario- mi confessò, avvicinandosi al mio volto, senza staccare il suo sguardo gentile dai miei occhi.
Alle volte si ha bisogno solo in qualcosa in cui credere, o in qualcuno.
Ricambiai la stretta della mano di Connor, chiudendo gli occhi e buttandomi sulle sue labbra, posando la mano libera sulla sua nuca, fra i suoi capelli morbidi.
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-Do you let me in, or do I have to wait here, until you fall asleep and come in through the window ?!- Connor's shrill voice asked me, out of the door.
I did not want to see anyone, but leave him out there with that bad weather, I was sorry so I got up and opened the door.
-I'm only opening because it's raining heavily- I said as soon as he took a step into the house, completely soaked.
I returned to the sofa, sitting comfortably on it, watching the television in front of me with little interest.
-Karen, talk to me- tried Connor, reaching the sofa, remaining standing, noticing him already dry.
I kept pretending that he was not there, until he turned off the television with a wave of his hand, sending my angry look on him.
I got up, headed for the kitchen.
-What's got you now? Since Gavin made that speech in the alley, you do not come to the station and avoid both me and Hank- Connor said, following me into the large kitchen.
I put my hands on the kitchen, looking towards the window in front of me.
-For a fucking time, Gavin is right. Let's face the reality of facts- I said, turning to him, leaning my body against the piece of furniture behind me.
I saw Connor's led, turning yellow, seeing his gaze become serious and fixed on me.
-You can also be replaced if something happens to you but I, Connor, I have only one life to play- I raised the shirt still pointing to the part of my damaged abdomen.
-This is a tangible proof- I said letting go of the edge of my shirt, seeing him close his hands in fists.
Connor tried to speak but I stopped him, speaking before him.
-It 's true, maybe the possibility of making me a family has also passed through my mind, but in this unhealthy world, having a family is out of the question. Now there is also the possibility to buy even your fake child. So what's the use of a man if you can buy a baby?- I said, raising my hands, curious.
-Karen, do not be influenced by the words of Gavin - his tone still steady, but its LED still yellow.
-I'm hardly influential, and you should know that well. All I am doing is reflecting on a hypothetical future, before a deviant kills me in the process of elaborating it- I said, detaching myself from the piece of furniture, going into the living room.
-And so you make yourself stop by some assumptions, Karen?- Connor asked me, making me stop at his side, seeing him look at me with the eye thing.
-It's all so easy for you, Connor. You do not need to think about the future. You are replaced every day, to their taste and whim-
-Do you think that I never think about the future? I am a deviant, I could be killed at any moment and I confessed to the woman that I love my feelings, finding her to bask in the most gloomy and pessimistic thoughts I have ever heard. I thought of a future, yes: you were in my future, on my side- I stayed a few seconds to watch it.
Perhaps I was beginning to lose that hope that I initially had: a world of serenity and peace.
-I will not let you self-destruct - he said, turning completely towards me, intertwining his hand with mine, who was feeble, not waving back at the grip of his hand.
-You are so strong on the outside, but so fragile on the inside. I would do anything for you, even kill if necessary- he confessed, approaching my face, without detaching his kind look from my eyes.
Sometimes you only need something to believe in, or someone.
I returned the grip of Connor's hand, closing my eyes and throwing myself on his lips, placing my free hand on the back of his neck, in his soft hair.
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CONNOR - THIS FUCKING DEVIANT
FanfictionLavorare con gli androidi non mi è mai piaciuto, e chissà perchè ho ragione. I've never liked working with the androids, and who knows why I'm right.