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Rimasi un bel po' a guardarmi allo specchio, adesso con indumenti puliti, dopo che anche Connor si era fatto una doccia calda. 

Sentii i passi di Connor avvicinarsi a me, forse preoccupato dato che non stavo ritornando in stanza da lui da un bel po'. 

Spensi la luce e ritrovandomi Connor di fronte, lo sorpassai, andandomi a sedere dal mio lato del letto, rimanendo seduta per qualche secondo a guardare la luce dell'abatjour vicino al mio comodino.

-Tutto bene?- mi chiese Connor, sentendo il peso del suo corpo sul letto appena si sedette anche lui.

-Sì...- biascicai, stendendomi su un fianco e spegnendo la luce. 

Prendere sonno fu la cosa più difficile, svegliarsi fu anche peggio: nessuno può salvarti dagli incubi, nemmeno te stessa. 

L'incubo che Connor potesse finire ciò che aveva iniziato quel giorno, ammazzandoti nel salotto, mi tormentò quella notte, più e più volte. 

Ti risvegli, riprendendo fiato, quasi come se fossi rimasta in apnea per tutto quel tempo. 

Ti volti a guardare Connor che dorme tranquillamente, mentre chiudi gli occhi e cerchi di riportare i battiti del tuo cuore al loro ritmo naturale. 

Lentamente e cercando di non fare rumore, scendi dal letto e con lentezza ti trascini nella cucina, passando per il salotto e posando un attimo lo sguardo a ciò che resta del tavolino che Connor ha distrutto usandoti come attrezzo. 

È un casino questa casa e il tavolino rotto non fa una piega. 

Dirigendoti verso la cucina noti l'orario: sono le otto del mattino, pensavi fosse ancora notte fonda, forse quell'incubo è durato più a lungo di quanto ti aspettassi. 

Prendi un sorso di acqua dal rubinetto, sentendo la tua gola arsa, rigenerarsi.

-E' tutto okay?- sussulti e lasci cadere il bicchiere di plastica nel lavandino, voltandoti bruscamente ritrovando la figura di Connor a petto nudo vicino alla porta che ti osserva preoccupato.

-Sì...pensavo stessi dormendo- parli lentamente e con tono basso, quasi un sussurro. 

Scuote la testa avvicinandosi a te.

-Stavo solo facendo riposare i miei meccanismi, avevo comunque finito le mie ore di riposo- ti mette al corrente, passando una leggera carezza con il dorso della sua mano sulla tua guancia. 

Il tuo sguardo cade inevitabilmente nel salotto, a osservare il casino che avete lasciato. 

Si volta verso il salotto e parla.

-In mattinata metterò apposto il salotto, promesso- si volta di nuovo a guardarti, sorridendo appena con le labbra, mentre tu cerchi di fare lo stesso, con scarso risultato.

-Hai dormito bene?- ti chiede, inclinando appena il volto, osservandoti con cura.

-Non proprio- rispondi, avvicinandoti al tavolo della cucina, poggiando una mano su esso, per poi sederti allo stesso. 

L'espressione sul volto di Connor ti chiedeva di più, così lo accontenti.

-Ho sognato che tu finivi il lavoro che non hai concluso ieri- rispondi alzando le spalle.

-Non posso vivere con la paura che quello che è successo ieri, possa ricapitare...- la voce rotta, quasi un sussurro, mentre guardi il legno del tavolo davanti a te.

-Sono riuscito a scacciare dalla mia testa Amanda- risponde Connor, sicuro di te, mentre alzi lo sguardo e lo osservi.

-Sei sicuro che la CyberLife non si intrufoli ancora nella tua testa?- gli chiedi preoccupata.

CONNOR - THIS FUCKING DEVIANTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora